All'Elfo Puccini di Milano il talentuoso Vincenzo Grassi porta in scena con un monologo di un'ora il romanzo di formazione scritto da Elsa Morante, vincitore del Premio Strega 1957
Non era certamente una missione facile trasformare in un monologo uno dei romanzi più famosi e importanti della nostra letteratura, “L’isola di Arturo” di Elsa Morante, pubblicato nel 1957 e vincitore del Premio Strega. Eppure la trasposizione firmata da Andrea Lucchetta e portata in scena dal talentuoso Vincenzo Grassi (già visto in uno straordinario “Edipo Re” in chiave moderna) è ispirata e magnetica.
Un monologo – in scena al Teatro Elfo Puccini di Milano fino al 10 novembre – di un’ora con pochi elementi sul palco come un lettino di bimbo, un comò e una sedia a sottolineare i passi salienti di quello che è stato e rimane un vero e proprio romanzo di formazione.
Il monologo, va detto, è un’arma a doppio taglio per ogni attore e – soprattutto – spettatore perché si corre sempre il rischio che dopo dieci minuti l’attenzione volga altrove. Non è il caso di Grassi che con la cadenza partenopea del protagonista, che vive sull’Isola di Procida, e interpretando con la voce altri personaggi, riesce nell’intento di portare all’ascolto e alla comprensione del testo.
La storia è nota. Elsa Morante narra le vicende di un ragazzo, dolce e orfano di madre, di nome Arturo Gerace. Il protagonista, che vive senza amici e in completa solitudine, è molto legato alla figura paterna Wilhelm, che però vive una vita parallela, spesso lontano dal figlio. C’è una mancanza di comunicazione tra i due, ma Arturo in qualche modo in un complesso di Edipo al contrario, rimane legatissimo all’idea del padre. Dopo varie vicissitudini e scoperte inaspettate, come ad esempio il sesso, Arturo prende coscienza che la vita è oltre il limbo dell’Isola. “Il piroscafo era già là, in attesa. E al guardarlo, io sentii tutta la stranezza della mia tramontata infanzia”, si legge nelle righe finali del romanzo.
Un’ora di suggestione della parola, di essenzialità (a cui ci siamo disabituati) e di grande capacità attoriale, rendono godibilissimo assistere allo spettacolo. Vincenzo Grassi sarebbe adatto per fisicità e capacità ad interpretare una delle prossime tragedie del Teatro Greco di Siracusa, firmati dall’Inda, al via il prossimo 9 maggio 2025. In scena ci saranno due opere di Sofocle: “Edipo a Colono” di Robert Carsen ed “Elettra” di Roberto Andò. E chissà che non arrivi la chiamata…
INFORMAZIONI Teatro Elfo Puccini, sala Fassbinder, corso Buenos Aires 33, Milano Biglietteria: tel. 02.0066.0606 – biglietteria@elfo.org – whatsapp 333.20.49021 ORARI mart., giov. e sab. ore 21.15 – merc. e ven. ore 19.30 – dom. ore 15.00 PREZZI: da 38/34 a 15 euro
(Foto di Manuela Giusto)