L’associazione di estrema destra Revuelta ha rivendicato le contestazioni al premier spagnolo nel corso della visita a Paiporta di Pedro Sánchez con i reali e il governatore di Valencia Mazon. “Con quelli della mia associazione siamo qui, gli abbiamo distrutto l’auto ma lo abbiamo potuto colpire solo con una mazza alle spalle”, ha scritto in una chat Whatsapp rivelata dal sito di el Diario Adrian Campos, che si presenta come “volontario” impegnato nei soccorsi a Paiporta e referente di una sorta di delegazione valenciana dell’organizzazione. La polizia ha confermato al quotidiano che sta indagando su varie chat. Il gruppo sarebbe lo stesso che ha indetto una protesta nella sede del Psoe a Madrid lo scorso novembre. Vox ha offerto supporto legale ai manifestanti coinvolti.

Arrivati a mezzogiorno di domenica nella cittadina pesantemente colpita dalla catastrofica alluvione dei giorni scorsi, il re e la regina Letizia, accompagnati dal primo ministro e dal presidente della Comunità Valenciana Carlos Mazón, sono stati accolti da una folla infuriata. I manifestanti hanno lanciato fango e oggetti verso il corteo, gridando “Assassini!” e insultando Sánchez e Mazón, rappresentante del Partito Popolare. In mezzo alla contestazioni, la polizia a cavallo è intervenuta per proteggere la delegazione, ma i sovrani sono rimasti circa un’ora a parlare con i residenti per cercare di calmare la situazione. Tuttavia, la visita a Chiva è stata rimandata. Re Felipe VI ha poi espresso solidarietà ai residenti dichiarando la necessità di “comprendere la rabbia e la frustrazione” della popolazione e di “dare loro speranza, garantendo la presenza dello Stato” per sostenere le comunità devastate.

A seguito dell’episodio, re Felipe VI ha modificato la sua agenda per presiedere una riunione del comando dell’Unità Militare di Emergenza a Madrid. Ha assicurato che “lo Stato in tutta la sua interezza è e sarà presente” per aiutare le comunità devastate dalle alluvioni.

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