Mondo della musica in lutto. Quincy Jones, produttore rivoluzionario che ha cambiato la musica afroamericana, è morto all’età di 91 anni domenica sera nella sua casa di Bel Air a Los Angeles. L’annuncio della scomparsa è stato dato dalla famiglia ai media americani. “Stasera, con il cuore pieno ma spezzato, dobbiamo annunciare la morte di nostro padre e nostro fratello Quincy Jones – si legge in un comunicato – E anche se questa è una perdita incredibile per la nostra famiglia, celebriamo la grande vita che ha vissuto sapendo che non ci sarà mai un altro come lui”.
Noto per le sue collaborazioni con Frank Sinatra e Ray Charles e per aver prodotto l’album più venduto della storia: “Thriller” di Michael Jackson. Nella sua lunga carriera, durata oltre 60 anni, Jones ha frequentato presidenti e leader stranieri, star del cinema e musicisti, filantropi e imprenditori. Come musicista Quincy Jones è passato dal bebop di Charlie Parker e Dizzy Gillespie al laptop, vivendo al massimo e sempre sull’onda dello spirito del tempo con un atteggiamento da visionario, nonostante un doppio aneurisma cerebrale nel 1974, che gli costò due operazioni a cranio aperto, e un coma diabetico nel 2015, causato dall’abuso di alcol.
Quincy Jones ha registrato oltre 2.900 canzoni e più di 3.000 album tra i suoi e quelli prodotti, composto una cinquantina di colonne sonore per il cinema e per la televisione. È stato in tournée con Count Basie e Lionel Hampton, ha arrangiato dischi per Sinatra ed Ella Fitzgerald, ha composto le colonne sonore di “Roots” e “In the Heat of the Night”, ha organizzato la prima celebrazione del presidente degli Stati Uniti Bill Clinton e ha supervisionato la registrazione di “We Are the World”, il brano nel 1985 realizzato per beneficenza per la lotta alla carestia in Africa scritto da Michael Jackson e Lionel Richie. È stato anche uno dei produttori esecutivi della serie tv “Willy il principe di Bel-Air”.
Insignito di 26 Grammy Award su 76 nomination e nel 1991 anche di un raro Grammy Legends Award, Jones è stato trombettista, caporchestra, compositore, arrangiatore e produttore discografico stabilendo una linea di continuità fra la tradizione delle big band e l’uso degli strumenti elettronici, fra il jazz e le musiche di consumo, che ha contribuito a elevare a dignità artistica.