Di certo, c’è una cosa: Khvicha Kvaratskhelia con Antonio Conte è rinato. Non è solo una questione di prestazioni del singolo che riflettono la classifica del Napoli capolista, ma è proprio evidente un dato, quello più semplice. Quello dei gol: 11 in 34 partite in Serie A lo scorso anno; 5 in 11 gare adesso. Insomma, una cifra abbastanza lampante che ora l’entourage del giocatore, insieme con la società, vuole trasformare in un’altra cifra: quella da scrivere su un contratto che prolunghi la scadenza attuale al 2027. Le discussioni sono avviate. E per “discussioni” si intendono anche dei momenti di irrigidimento (“tensione” sarebbe un po’ troppo) tra le parti.
Bisogna risalire a una settimana fa, quando alla vigilia della partita contro il Milan (in cui Kvaratskhelia è stato vero protagonista, segnando pure) gli agenti del georgiano sono arrivati in Italia. In agenda, un appuntamento con il ds dei campani, Giovanni Manna, per discutere del rinnovo e adeguamento di contratto. Al di là della durata (si ragione per allungare fino al 2028 o al massimo 2029), tutto ruota intorno al nuovo ingaggio. Che vedrebbe raddoppiare o addirittura triplicare quello attuale: le parti stanno ragionando su una base di partenza di 5 milioni di euro netti a salire stagione dopo stagione, fino ad arrivare a circa 9 milioni di euro. Il triplo, appunto. Ma non solo, in discussione c’è soprattutto quella che a Napoli viene vissuta come una vera e propria spada di Damocle: la clausola.
Parola che rievoca ricordi difficili a De Laurentiis: basta pensare all’estate appena trascorsa e al caso Osimhen. Ora se ne riparla, ma in altri termini. L’entourage chiede che venga inserita una possibilità di svincolo quotata circa 80 milioni di euro, più una percentuale sulla vendita da considerare come riconoscimento per il lavoro fatto, due anni fa, per portare il giocatore a Napoli nonostante le molte richieste da tutta Europa. E qui il club ha deciso di frenare: sia sull’idea di inserire una clausola ma soprattutto alle cifre che ritiene troppo basse.
Sono schermaglie di un discorso che tutte le parti hanno intenzione di far proseguire, come dichiarato dallo stesso ds Manna a pochi minuti dal fischio di inizio della partita contro l’Atalanta. “Gli abbiamo già presentato un’offerta a luglio, non vogliamo protrarre la cosa a lungo. Anche perché vogliamo gratificarlo. Se proprio non riuscissimo a chiudere in questi giorni, ne riparleremo al termine della stagione”. Come a dire: “C’è quasi tutto il tempo del mondo, ma siamo allineati”. Intanto però si sta raggiungendo l’accordo – in questo caso in maniera abbastanza semplice – per il prolungamento di Alex Meret fino al 2028. Le parti sono vicinissime alle firme e anche questo è un segnale di come si vogliano risolvere il prima possibile le questioni legate ai big.
Di fatto, rispetto all’inizio dell’estate (quando Kvaratskhelia aveva chiesto la cessione al Psg), è cambiato tutto: Conte si era impuntato per tenerlo, era riuscito a convincerlo e ora lo sta facendo sentire al centro del progetto. Che è di ricostruzione ma anche, se possibile, già di risultati. Con il georgiano da valorizzare il più possibile. Schermaglie di mercato a parte.