Prima ha colpito un compagno di classe con un coltello da cucina. Poi, piangendo, ha chiamato il 112 con il suo telefono. Questa mattina 4 novembre, poco prima dell’inizio delle lezioni, una ragazza di 12 anni ha aggredito un coetaneo nel cortile di una scuola alle porte di Roma: lo ha ferito a una mano e al torace, quindi è scappata in lacrime e ha contattato i carabinieri. Il preside e il personale scolastico sono subito intervenuti per aiutare il ragazzo che ha riportato ferite superficiali ed è stato trasportato dal 118 in ambulanza all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma e non è in gravi condizioni.

Mentre la dodicenne, dopo aver corso qualche metro, si è fermata e ha telefonato al 112 raccontando quello che aveva commesso. E’ rimasta al telefono con l’operatore della centrale fino all’arrivo di una pattuglia dei carabinieri della stazione Santa Maria delle Mole a cui ha consegnato il coltello, con una lama lunga dieci centimetri, che aveva portato da casa. Piangendo, ha ripercorso gli attimi dell’accoltellamento avvenuto poco prima nel cortile della scuola e ha rivelato i motivi alla base dell’aggressione. “Ha fatto la spia” avrebbe detto facendo riferimento a un episodio avvenuto nei giorni scorsi quando – a suo dire – il compagno ha riferito a una professoressa di averla vista copiare un compito in classe. Gli investigatori stanno comunque verificando se dietro al suo gesto possano esserci altri motivi o se, come sembrerebbe al momento, tutto sia riconducibile all’episodio da lei raccontato. Nel corso del pomeriggio sono stati sentiti anche i familiari e gli insegnanti per fare pienamente luce sulla vicenda. La ragazzina, data l’età, non è imputabile. In ogni caso i carabinieri invieranno nelle prossime ore un’informativa alla Procura dei minorenni. Secondo quanto ricostruito dall’agenzia Ansa, chi conosce la dodicenne la descrive come una persona introversa, ma al momento non sarebbero emerse situazioni di criticità o eventuali campanelli d’allarme.

Sul caso è intervenuto il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara: “Dobbiamo dire basta a questo diffondersi della violenza fra i giovani. Abbiamo approvato nuove norme sulla condotta, quest’anno entreranno in vigore. Vogliamo ripristinare l’autorità dei docenti nelle classi. Dobbiamo vietare l’utilizzo dei social ai minori di 15 anni. Vogliamo proteggere i nostri giovani”, ha detto. L’episodio ha sollevato una serie di reazioni. Il sindacato dei presidi DirigentiScuola ha parlato di un fatto “inaccettabile e fallimentare, come quello accaduto poco tempo fa dopo la proiezione del film ‘Il ragazzo dai pantaloni rosa’. È evidente che la scuola italiana sta affrontando una crisi di valori e di riferimenti, incapace di promuovere modelli positivi che contrastino la crescente cultura della violenza”. Mentre per il presidente dell’Associazione nazionale presidi di Roma Mario Rusconi è necessaria “una scuola sempre più attiva e attenta, vista la mancanza di un adeguato sistema educativo da parte delle famiglie”.

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