L’ennesima aggressione nei confronti di un capotreno, mentre stava controllando i biglietti ad alcuni passeggeri, ha fatto scattare la mobilitazione dei sindacati: domani 5 novembre, dalle 9 alle 17, ci sarà uno sciopero di otto ore del personale ferroviario di Trenitalia, Trenitalia Tper, Fs Security, Italo Ntv, Trenord. Una mobilitazione che è finita anche nel mirino della Commissione di garanzia sugli scioperi che ha chiesto di “ridurla a dimensione simbolica”. Un appello che però i sindacati hanno respinto al mittente, confermando in toto lo sciopero. Una protesta che nasce dall’aggressione avvenuta in mattinata a bordo del treno regionale Genova-Busalla, all’altezza della stazione di Rivarolo. Rosario Ventura, ferroviere di 40 anni, è stato accoltellato dal 21enne egiziano Fares Kamel Salem Alshahhat, poi arrestato per lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale. Il ragazzo era insieme a una ragazza minorenne di origini nordafricane, denunciata per gli stessi reati.
L’aggressione
Secondo le prime ricostruzioni, alla richiesta di esibizione del biglietto, i due hanno risposto che non avevano intenzione di pagarlo: a quel punto il treno è stato fermato e la ragazza ha iniziato a inveire e sputare contro il capotreno. Lo stesso ha fatto il ragazzo nei confronti di una passeggera. La giovane è anche accusata di aver colpito con un paio di schiaffi e un calcio il capotreno che, una volta sceso dal treno, ha ricevuto una o due coltellate dal 21enne.
I sindacati: “Nessun intervenuto a tutela del personale”
I sindacati di categoria Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Fast Confsal e Orsa Trasporti sono intervenuti in difesa del collega e hanno ribadito che si tratta solo dell’ultima di una lunga serie di “aggressioni al personale mobile” registrate negli ultimi mesi. E a tutt’oggi “non si è apprezzato alcun intervento a tutela del personale e neanche un maggiore controllo dei treni da parte delle forze dell’ordine”. Di diversa opinione il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, da mesi al centro delle polemiche per i ritardi e i disservizi sulle linee, che ha subito chiesto interventi severi per i responsabili, ma ha anche rivendicato interventi fatti per avere maggiore sicurezza sulle tratte ferroviarie: “Gesti del genere”, ha scritto sui social, “non devono rimanere impuniti”. Quindi, seppur al governo da più di due anni, ha attaccato la sinistra: “Altro che tolleranza e accoglienza indiscriminata, dopo anni di scelte sbagliate della sinistra e di porti aperti, dobbiamo tornare a regole e buonsenso”.
Le parole dei sindacati però, mettono sotto accusa tutto quello che non è stato fatto negli ultimi mesi. Per il leader della Cisl Luigi Sbarra si tratta di “un fatto molto grave. E’ davvero inaccettabile che chi lavora e compie ogni giorno solo il proprio dovere sia oggetto di questi atti di violenza inaudita”. Una condanna è arrivata anche da Luigi Corradi, ad e dg di Trenitalia: “Fin da subito siamo stati a stretto contatto con il personale medico che lo ha assistito dopo l’aggressione. Esprimiamo la nostra solidarietà al collega e lavoriamo quotidianamente per garantire la sicurezza di lavoratori e viaggiatori”. Intanto Trenord ha fatto sapere che, durante lo sciopero, saranno applicate le fasce di garanzia tra le 6 e le 9 e tra le 18 e le 21 per i convogli regionali, compreso il Malpensa Express. Come sempre in questi casi saranno in servizio i treni che partono prima delle 9 e arrivano a destinazione entro le 10.
No alla richiesta del Garante
I sindacati respingono l’appello del Garante a ridurre lo sciopero nelle ferrovie di domani, 5 novembre. “Riteniamo che sarebbe irresponsabile e contraddittorio da parte delle Organizzazioni Sindacali, anche nei confronti dell’utenza oltre che dei lavoratori, compromettere la portata della mobilitazione”, rispondono Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Fast Confsal e Orsa Trasporti al Garante degli scioperi. Infatti “non porremmo il giusto accento ad un episodio di violenza inaudita, tutt’altro che ‘simbolico‘, sia per milioni di viaggiatori che intendiamo salvaguardare sia per il lavoratore vittima dell’ignobile aggressione”, sottolineano nella missiva inviata al Garante. “Il vostro atto, oltre ad avere contribuito ad inasprire il clima tra i ferrovieri, sembra evidenziare un palese ed imbarazzante scollamento tra le sensibilità di quella che dovrebbe essere un’Istituzione di Garanzia ed il mondo reale, in cui i lavoratori rischiano di morire assassinati nello svolgimento delle loro mansioni”, accusano le sigle sindacali, rimandando al mittente l’invito del Garante.