Non basta una sala del tribunale di Bologna per contenere le centinaia di persone che hanno partecipato all’assemblea pubblica dell’Associazione Nazionale Magistrati dopo gli attacchi del governo. Tra il pubblico non ci sono solo magistrati e avvocati, ma anche tanti cittadini che hanno risposto all’appello dell’Anm. “Questa insofferenza nei confronti del potere giudiziario si sta allargando a macchia d’olio – racconta il presidente dell’associazione Giuseppe Santalucia – eravamo abituati agli attacchi ai pubblici ministeri, ma adesso gli attacchi riguardano tutta la giurisdizione”. E quando gli si chiede se il clima è peggiore degli anni del berlusconismo risponde così: “L’ho già detto, una volta erano le toghe rosse ad essere attaccate e i giudici erano tenuti da parte, ora sono i giudici ad essere accusati di parzialità”.

Un passaggio che Stefano Celli di Magistratura democratica definisce “un salto di livello” non sono da parte del governo ma anche da parte della società civile perché “una reazione del genere non si vedeva da tempo”. Tra il pubblico ci sono tanti cittadini che sono rimasti fuori dall’aula gremita e hanno ascoltato il dibattito dai corridoi del tribunale: “Ho 86 anni e, seppur piccolo, c’ero ai tempi (del fascismo) – dice un pensionato – e mi dà fastidio che questa situazione mi ricordi quei tempi”.

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