È stata segnalata, arrestata dagli agenti e sulla sua storia è poi calato il silenzio. A tre giorni dal video che mostra il fermo di Ahou Daryaei, la giovane studentessa iraniana presa dalla polizia per aver camminato in mutande e reggiseno nel cortile dell’Islamic Azad University di Teheran, le prime e uniche informazioni sulla sua sorte arrivano dal governo della Repubblica Islamica. A parlare è la portavoce dell’esecutivo, Fatemeh Mohajerani, che al quotidiano Ham-Mihan ha dichiarato che la giovane è stata sottoposta a cure mediche.

La rappresentante del governo guidato dal nuovo presidente Masoud Pezeshkian non ha fornito cartelle cliniche e non esiste modo, al momento, di verificare la veridicità del racconto. I movimenti per i diritti delle donne iraniane, che in questi giorni hanno rilanciato la protesta della giovane contro il rigido dress code imposto dalla Repubblica degli ayatollah, avevano denunciato il silenzio intorno alla vicenda di Daryaei e la mancanza di notizie sulla sua sorte. Adesso quella risposta è arrivata, anche se le ong che orbitano intorno al movimento Donna, vita, libertà raccomandano prudenza: la portavoce ha garantito che non è stato aperto alcun fascicolo giudiziario perché l’amministrazione considera l’incidente un problema sociale e non di sicurezza. Questo perché, secondo i funzionari, la ragazza “soffre di un disturbo psicologico“, una formula usata per diverse donne e celebrità che si sono presentate in pubblico a capo scoperto durante le rivolte del 2022 seguite alla morte di Mahsa Amini.

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