Il post di Vasco Rossi contro i fascisti? Ho letto la replica di Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura alla Camera, che ha detto: ‘Io preferisco i confronti alla pari’. Quindi, facciano Vasco presidente della Commissione Cultura al Senato oppure Mollicone e la sua band si esibiscano a San Siro in un bel concerto rock. Ma come si permettono? Un cantante rock dice la sua e gli arrivano addosso tutti con dei camion“. È il commento di Pier Luigi Bersani, ospite di Otto e mezzo (La7), alle polemiche scatenate dalla destra e dal deputato di Fratelli d’Italia, Federico Mollicone, in seguito al post pubblicato da Vasco Rossi in memoria del padre e contro i fascisti.

L’ex ministro, noto estimatore del cantante, spiega: “Vasco è un sismografo sulla comunità enorme che ha messo insieme in tanti anni e se lui dice una cosa simile, proprio per la sintonia profonda che ha con questo mondo che attraversa anche le generazioni, vuol dire una cosa: che quel mondo lì comincia a rompersi le scatole. È un mondo piuttosto significativo che attraversa le generazioni. Quindi, la leggano così invece di aggredire Vasco. Vasco non ha mai aperto bocca. Se lui dice ‘Eh già io sono ancora qua’, mettano l’orecchio a terra, perché lui l’orecchio a terra ce l’ha”.

La giornalista di Libero Brunella Bolloli, dopo un fitto botta e risposta con la firma del Fatto Quotidiano, Andrea Scanzi, accusa la sinistra di “attaccarsi a Vasco Rossi” e di strumentalizzarlo, perché non ha leader di riferimento e il campo largo non decolla. Bersani non ci sta: “Gli artisti, i colti, gli scrittori non sono di legno. Ci sono o non ci sono, mettetevelo in testa. L’egemonia culturale è una cosa seria e queste culture qui vengono da una storia lunga, fatta anche di sofferenze vere. Quella di Vasco, se ha parlato, è una sofferenza vera, da questo nasce la famosa egemonia. Senza soffrire un po’ non la fai l’egemonia”.
Bolloli ribatte: “Vasco ha citato il padre, che ha avuto una storia dolorosa perché era uno degli internati militari in Germania. Bisogna ricordare che è stato questo governo che ha fatto una legge per ricordare le persone come il padre di Vasco, non il centrosinistra”
“Dovete stare attenti a quel che dite – replica Bersani – Io dirigo un piccolissimo istituto di storia della Resistenza dell’età contemporanea che sta realizzando la messa in digitale di 7mila schede di internati militari piacentini. Mi vuol dire un qualche istituto di destra che sta facendo una cosa del genere? Attenzione, la propaganda deve finire“.

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