La breccia l’aveva aperta il sottosegretario leghista all’Economia Federico Freni, ora tocca al partito fare la mossa vera. Di certo, il Carroccio sembra disconoscere la novità della tassazione al 42% delle criptovalute introdotta dalla legge di Bilancio. Un cortocircuito, visto che il ministro dell’Economia è un altro leghista, Giancarlo Giorgetti. Insomma, dentro il governo si […]
La breccia l’aveva aperta il sottosegretario leghista all’Economia Federico Freni, ora tocca al partito fare la mossa vera. Di certo, il Carroccio sembra disconoscere la novità della tassazione al 42% delle criptovalute introdotta dalla legge di Bilancio. Un cortocircuito, visto che il ministro dell’Economia è un altro leghista, Giancarlo Giorgetti. Insomma, dentro il governo si litiga sull’aumento dal 26% della fiscalità sulle plusvalenze realizzate dagli investitori in Bitcoin e altre monete digitali.
Con la stessa Banca d’Italia che avvisa sul rischio boomerang della scelta. L’instabilità normativa e l’innalzamento dell’aliquota di prelievo sulle criptoattività “potrebbero indurre i soggetti che avevano scelto di adempiere ai propri obblighi dichiarativi e fiscali a tornare a occultare le proprie attività, ad esempio trasferendole presso operatori extra-Ue”, ha spiegato il vice-capo del dipartimento Economia e Statistica Andrea Brandolini durante l’audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato.
“Non lo diciamo quindi solo noi della Lega”, ha rimarcato il deputato Giulio Centemero, capogruppo in commissione e responsabile del dipartimento Innovazione del partito. Uno strappo vero e proprio al quale è probabile che segua un emendamento alla legge di Bilancio affinché la norma – i cui effetti sul gettito restano comunque un’incognita – venga cancellata, tornando a equiparare le criptovalute ad altri investimenti finanziari.
Il settore e gli investitori sono in allarme da quando il vice-ministro Maurizio Leo ha annunciato l’aumento della tassazione, inserendo una specifica norma in Manovra. Un grido accolto dalla Lega, di cui si è fatto portavoce il sottosegretario al Mef Freni: “La tassazione delle plusvalenze su Bitcoin&c. alzata al 42% mette a rischio lo sviluppo di questa industria. La perdita di competitività rispetto agli altri Paesi sarebbe difficile da recuperare”, ha scritto in un intervento sulle pagine di Milano Finanza degli scorsi giorni rendendo pubblica una frattura tutta interna al ministero e al governo.