Rincari per le bollette del gas degli utenti vulnerabili, nell’ambito del servizio di tutela regolato dall’Arera. Per il mese di ottobre 2024, il prezzo di riferimento del gas per il nuovo cliente tipo è pari a 116,77 centesimi di euro per metro cubo, in aumento del 5,3% su settembre. La variazione, spiega l’Autorità per l’energia, […]
Rincari per le bollette del gas degli utenti vulnerabili, nell’ambito del servizio di tutela regolato dall’Arera. Per il mese di ottobre 2024, il prezzo di riferimento del gas per il nuovo cliente tipo è pari a 116,77 centesimi di euro per metro cubo, in aumento del 5,3% su settembre. La variazione, spiega l’Autorità per l’energia, è dovuta all’aumento dei prezzi all’ingrosso, che incide sulla spesa per materia prima, e all’incremento di alcune componenti della spesa per il trasporto e la gestione del contatore.
Nella categoria dei vulnerabili sono ricomprese circa 4,5 milioni di persone appartenenti a categorie svantaggiate: persone con disabilità, percettori dei bonus luce e gas per disagio economico o perché utilizzatori di macchinari salvavita alimentati dall’energia elettrica, residenti in isole minori non interconnesse o in strutture abitative di emergenza a causa di calamità, anziani over 75.
Con l’aggiornamento delle tariffe la spesa di una famiglia tipo che consuma 1.100 metri cubi all’anno risulta più alta del 10% rispetto allo stesso periodo del 2023, calcola Assoutenti. “Come al solito con l’inizio della stagione termica e l’aumento della domanda di gas arrivano i rincari. Sia chiaro, comunque, che il prezzo per i vulnerabili resta molto più conveniente di quelli del mercato libero, salvo per pochissime offerte che si contano sulle dita di una mano”, commenta Marco Vignola, vicepresidente dell’Unione nazionale consumatori. Secondo lo studio dell’Unc, per il nuovo utente tipo che consuma 1100 metri cubi di gas, il +5,3% significa spendere 64 euro (64,24 euro) in più su base annua.
I prezzi del gas sul mercato europeo oscillano da settimane intorno ai 40 euro al megawatt ora. In settembre le quotazioni si erano mosse tra i 35 e i 38 euro. Valori lontani rispetto ai picchi stratosferici dell’estate 2022 ma comunque ben al di sopra della media storica pre-invasione dell’Ucraina.