Da una parte il Consiglio regionale della Campania approva la proposta di legge che apre la strada al terzo mandato consecutivo per Vincenzo De Luca, dall’altra il Nazareno conferma la chiusura ufficiale: “Non sarà comunque lui il nostro candidato”. È braccio di ferro tra il presidente uscente del Partito democratico e la segretaria Elly Schlein: lui non ha alcuna intenzione di fare passi indietro, ma la leader dem per la prima volta ha scelto di arrivare alla rottura con uno dei volti simbolo del partito. “Deve essere chiaro che il voto espresso oggi non sposta di un millimetro la posizione del Pd nazionale sul limite dei due mandati per le cariche monocratiche”, ha scritto il responsabile organizzazione dem Igor Taruffi. Intanto si muove anche il governo che esprime perplessità sulla mossa del consiglio regionale: “Penso che giuridicamente non abbia un fondamento valido e credo che il governo impugnerà la norma”, ha annunciato il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli (FdI) interpellato in Transatlantico. Cirielli però, è anche tra i nomi che circolano per una candidatura del centrodestra in Campania.
La discussione in consiglio regionale – Sono 33 i consiglieri che hanno votato a favore del terzo mandato a De Luca, 16 i contrari e un astenuto. La proposta di legge è stata approvata con il voto favorevole dei gruppi della maggioranza di centrosinistra e della ex M5s Valeria Ciarambino (gruppo misto); contrari invece il centrodestra, il Movimento 5 Stelle, la consigliera Maria Muscarà (gruppo misto); si è astenuta la consigliera Bruna Fiola (Pd). La proposta di legge prevede che “non è immediatamente rieleggibile alla carica di Presidente della Giunta regionale chi, allo scadere del secondo mandato, ha già ricoperto ininterrottamente tale carica per due mandati consecutivi – ha spiegato il Presidente Giuseppe Sommese – e prevede che, ai fini dell’applicazione della presente disposizione, il computo dei mandati decorre da quello in corso di espletamento alla data di entrata in vigore della presente legge. Con essa si recepisce una norma nazionale e si allinea la legislazione regionale ad essa garantendo piena legittimità del quadro giuridico”.
Il capogruppo Pd in consiglio regionale Mario Casillo ha difeso la mossa e definito quello di oggi un “lavoro politico” in vista delle prossime elezioni regionali. Una candidatura, quella per il prossimo governatore della Campania che avrà come base “un ragionamento collegiale con tutte le forze politiche della coalizione”. Casillo ha sottolineato che si costruirà una trattativa tra la segretaria del Pd Elly Schlein e De Luca. “De Luca non ha detto che si vuole candidare – ha sottolineato – perché il presidente ha riconosciuto che il percorso della candidatura passerà per un ragionamento dell’alleanza. Mi auguro assolutamente che ci saranno degli incontri di dialogo nei modi e nei tempi giusti. Le elezioni regionali qui saranno tra un anno, abbiamo tutto il tempo e noi siamo convinti che ci sarà un percorso che possa portare a ricongiungere due posizioni che in questo momento sembrano distanti. Una soluzione che è soprattutto all’interesse della Campania”.
Chi si è espresso contro è il centrodestra. “Con questo provvedimento”, ha detto il leader nel Consiglio regionale Stefano Caldoro (Moderati e Riformisti, “il presidente della Regione pro tempore, con una legge ad personam costringe la maggioranza a seguirlo in questo sforzo normativo confuso e porta l’assise nel pieno del teatrino politico”. Secondo Caldoro questa legge “declassa a mero scambio la legislatura regionale” e “sarà sicuramente impugnata dal governo per ragioni di incertezza giuridica e costituzionale. In ogni caso, si tiene bloccato il Consiglio regionale sulla ‘politica politicante’ e non si affrontano i temi che stanno a cuore ai cittadini”. Dopo Caldoro, si sono susseguiti gli interventi di altri esponenti del centrodestra, da Carmela Rescigno (Lega), che ha ricordato che “questa legge non sta in piedi giuridicamente e sarà sicuramente impugnata”, agli esponenti di Fratelli d’Italia Raffaele Pisacane e Cosimo Amente, che hanno detto che in questo modo si vuole “tenere sotto scacco la Regione anziché affrontare e risolvere le vere problematiche del territorio”, a Severino Nappi (Lega) per il quale “quella sul terzo mandato è una legge ad personam che espone la Campania ad una figuraccia e ad una perdita di credibilità”. Francesco Cascone (FI) ha evidenziato che “il presidente della Regione Campania si è limitato alla gestione ma non ha dato prova di buon governo”, mentre Aurelio Tommasetti (Lega) ha rimarcato “lo scollamento dai problemi reali della Campania”. Secondo Nunzio Carpentieri (FdI), infine, “è opportuno che De Luca si candidi per il terzo mandato perché dovrà sottoporsi al voto dei campani rispetto ai grandi fallimenti accumulati particolarmente nel settore ambientale”.