Un gruppo di quattro astronauti è stato ricoverato in ospedale senza spiegazioni dopo essere tornato a Terra a bordo della capsula Dragon di SpaceX.
Dopo aver trascorso oltre 200 giorni nella Stazione Spaziale Internazionale, gli astronauti della “Crew-8” sono atterrati sulla costa della Florida nelle prime ore del mattino del 25 ottobre. La NASA ha rivelato che un’astronauta, subito dopo il rientro, ha ricevuto cure mediche e che il lunedì successivo tutti e quattro i membri dell’equipaggio sono stati portati in ospedale.
Uno di essi è stato trattenuto per la notte, ma è stato dichiarato “in condizioni stabili e sotto osservazione come misura precauzionale”. La NASA non ha voluto spiegare il motivo del ricovero dell’equipaggio e nemmeno rivelare l’identità dell’astronauta rimasto in ospedale per una notte. In molti pensano che i problemi medici siano legati al ritorno sulla Terra. In ogni caso, la NASA, subito dopo l’atterraggio della capsula Dragon, ha chiesto a SpaceX di concentrarsi di più sulla sicurezza dell’equipaggio durante la preparazione di future missioni con sulla Stazione Spaziale Internazionale.
Durante una riunione del gruppo consultivo per la “Sicurezza Aerospaziale”, del 31 ottobre, l’ex astronauta e membro del comitato Kent Rominger ha elencato una serie di problemi, avvenuti di recente, con il razzo Falcon 9 e la navicella Dragon di SpaceX. Romiger ha detto che gli incidenti servono a ricordare di rimanere vigili, infatti sia la NASA che SpaceX devono concentrarsi maggiormente sulla sicurezza delle operazioni e non dare per scontate quelle considerate “normali”.
La missione Crew-8 è stata lanciata verso la Stazione Spaziale Internazionale il 3 marzo e il ritorno dell’equipaggio sulla Terra era inizialmente previsto per agosto. Ma una serie di ritardi ha fatto slittare il volo di ritorno all’inizio di ottobre, prolungando il soggiorno sulla Stazione Spaziale Internazionale da 180 giorni a 235.
Solitamente una permanenza sulla Stazione Spaziale Internazionale dura 6 mesi, ovvero 182 giorni. Vivere in quelle condizioni nello spazio ha un forte impatto sulla salute degli astronauti, e più a lungo si resta, più questi problemi di salute possono diventare gravi. In seguito a missioni spaziali di lunga durata, gli astronauti sono noti per soffrire di perdita di massa ossea e muscolare, problemi di vista, calcoli renali, problemi cardiovascolari ma non solo.
La NASA non ha rilasciato alcuna informazione sul motivo per cui gli astronauti di Crew-8 sono stati ricoverati in ospedale, quindi non è chiaro se la causa sia stata la loro permanenza prolungata nello spazio. E anche possibile che qualcosa sia andato storto durante il rientro sulla Terra. Durante l’assemblea del 31 ottobre, Rominger ha citato altri problemi avvenuti nell’ultimo periodo, come il fallimento del lancio del Falcon 9, previsto a luglio, che ha bloccato il razzo per circa due settimane. Ad agosto, i lanci della navicella Falcon 9 sono stati brevemente interrotti dopo la perdita di uno dei booster del razzo durante l’atterraggio di una nave drone. Anche domenica scorsa sono stati riscontrati dei problemi con il lancio del satellite Starlink, annullato da SpaceX a causa di una perdita di elio.
Rominger ha spiegato: “Quando si considerano i recenti incidenti avvenuti nelle ultime settimane, si capisce che operare in sicurezza richiede una notevole attenzione ai dettagli man mano che l’hardware invecchia e il ritmo delle operazioni aumenta”. Ha anche aggiunto: “Sia la NASA che SpaceX dovrebbero evitare che l’elevato ritmo delle operazioni offuschi il loro giudizio. Per garantire che le missioni siano condotte con il livello adeguato di attenzione, tempo e risorse”. SpaceX di Elon Musk è ormai da molto tempo un partner fidato della NASA e quest’anno è stata particolarmente impegnata. Sono già stati lanciati oltre 100 razzi nel 2024 e l’ambizioso obiettivo di Musk è raggiungere i 148 lanci entro la fine dell’anno, superando così i 98 che sono stati effettuati nel 2023. Questa voglia da parte di SpaceX di mantenere un programma di missioni veloci e quindi conservare il suo primato nell’industria spaziale, potrebbe andare a scapito della salute e della sicurezza degli astronauti.