Media & Regime

“Sull’alluvione a Valencia Radio 1 ha dato spazio a un negazionista climatico”: la denuncia dei giornalisti della testata

“Ancora una volta Radio 1, durante la trasmissione Il rosso e il nero, ha dato spazio a un negazionista climatico“. La denuncia pubblica arriva dal Comitato di redazione, la rappresentanza sindacale dei giornalisti della testata, e riguarda la puntata del 5 novembre della trasmissione del mattino condotta da Francesco Storace e Vladimir Luxuria, in cui era ospite il chimico Franco Battaglia, noto per le sue posizioni scettiche sul riscaldamento globale di origine umana. “Parlando dell’alluvione di Valencia”, comunica il Cdr in una nota votata a maggioranza, Battaglia “non solo ha negato la correlazione tra riscaldamento globale e attività antropica, tesi predominante della scienza, ma ha anche accusato “i Verdi e gente come Tozzi e Mercalli” di essere “responsabili delle conseguenze di questi fenomeni”. Il professor Luca Mercalli, ospite a sua volta della trasmissione, non è stato messo dai conduttori nelle condizioni di poter replicare”, si legge.

“Come Comitato di redazione ricordiamo che la stessa Rai, sensibile sulla necessità di informare al meglio sulle tematiche ambientali, promuove da tempo corsi di formazione in tal senso, l’ultimo quello sulla Cop29 (la conferenza Onu sui cambiamenti climatici, ndr) seguito anche da alcuni colleghi della radio. Il pluralismo del servizio pubblico alla base del contratto di servizio (articolo 4) non si garantisce dando voce alle poche e discutibili opinioni contrarie”, prosegue il comunicato. “Il Cdr sottolinea che competenza, serietà e rispetto del pluralismo devono essere linee guida per i giornalisti Rai così come per i collaboratori esterni. Anche ieri invece all’interno del programma La mezz’ora legale si è affrontato il tema della microcriminalità e dell’immigrazione in modo sbilanciato“, conclude. Nella trasmissione del 4 novembre, condotta da Lorenzo Opice e Claudia Conte, erano ospiti il giornalista di Libero Enrico Paoli e il questore di Milano Bruno Megali.

Dalla posizione del Cdr si è dissociata la giornalista Maurelia Carafa. “Ritengo infatti che non sia compito del Cdr dare patenti (“negazionista climatico”, “poche e discutibili opinioni”) o censurare qualcuno, a maggior ragione un professore della portata di Franco Battaglia. Vi ricordo il caso Bortone-Scurati, quando giustamente si sono alzati migliaia di scudi per consentire, in quel caso a uno scrittore, di dare la sua opinione. Perché di questo parliamo: opinioni. Quelle, plurali, difese dal contratto di servizio pubblico della Rai”, ha fatto sapere Carafa. “Per quanto riguarda il programma La mezz’ora legale del 4 novembre (giornata delle forze armate)- continua – co-condotto dal collega Opice, parimenti non rilevo alcuno “sbilanciamento”: erano ospiti il questore di Milano e un giornalista di uno dei quotidiani che si occupano maggiormente della questione sicurezza nella periferia di Milano. Chi altri serviva? Non c’erano politici! Un collega di Repubblica avrebbe ‘bilanciato’? Quindi la prossima volta che i quotidiani La Stampa o Il Fatto Quotidiano avranno uno scoop esclusivo, dovremo chiamare a ‘bilanciare’ un cronista del Giornale?”.