In Italia hanno fatto affari ovunque: in Sicilia, ma pure in Abruzzo e persino in Trentino. Sono arrivati a mettere le mani sui pascoli della Slovacchia e persino su quelli francesi. È un giro d’affari che potrebbe arrivare a valere un miliardo di euro quello delle truffe sui fondi per l’agricoltura. Un’emergenza che è già finita nel mirino della magistratura: decine le indagini sulla cosiddetta “mafia dei pascoli”, nate anche dalla collaborazione con la Procura Ue. E del resto la Commissione europea è consapevole del problema. O meglio: lo era. A domanda diretta Christophe Hansen, l’esponente del Ppe indicato come nuovo Commissario all’Agricoltura, ha confessato in Aula di non sapere nulla su questa vicenda.
Lo scambio in Parlamento – A interrogare il politico del Lussemburgo durante la sua audizione in commissione Agricoltura è stato Giuseppe Antoci, europarlamentare del M5s che da presidente del Parco dei Nebrodi ha combattuto le infiltrazioni di Cosa nostra nei fondi per l’agricoltura. “Quali strategie specifiche intende implementare” la Commissione Ue “per proteggere i nostri agricoltori e i loro terreni dall’usurpazione e dalla criminalità organizzata” e “come prevede di rafforzare le misure di sicurezza e integrità delle risorse della Pac, per evitare che vengano sfruttate dalle organizzazioni criminali garantendo così che l’agricoltura possa ristabilirsi come settore attraente per le nuove generazioni?”, ha chiesto Antoci, sfuggito a un attentato della mafia dei pascoli nel 2016. Generica la risposta di Hansen che ha ammesso di non conoscere la questione. “Devo dire che non sono consapevole dei dettagli di questa situazione che coinvolge la mafia Quindi non posso commentarla direttamente“, ha risposto il commissario. “Ma credetemi – ha aggiunto – ovviamente attenzionerò questa situazione, perché l’accesso alla terra è una delle barriere principali che devono affrontare i nostri giovani agricoltori per iniziare una produzione agricola”.
La replica di Antoci: “Non credo alle mie orecchie” – La risposta di Hansen ha provocato la reazione di Antoci, che in una nota ha espresso il suo disappunto. “Non potevo credere alle mie orecchie – ha scritto – Hansen ha ammesso di non conoscere e di doversi informare sui casi di infiltrazioni mafiose nel settore agricolo. È grave, se non gravissimo, che il candidato a ricoprire questo delicato ruolo ignori che nel 2023 le indagini dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode hanno individuato oltre un miliardo di euro da recuperare da casi sospettati di frode e irregolarità e molti di questi provengono proprio dalla Pac”. Il Commissario, prosegue Antoci, “ignora inoltre che la Corte dei Conti europea in una relazione ha definito l’accaparramento dei terreni come una strategia messa in atto dalla criminalità organizzata per effettuare pratiche fraudolente, che in Slovacchia e Francia ci sono state inchieste della magistratura che l’hanno accertato e che in Italia la mafia ha persino tentato di uccidere chi denunciava questi sporchi affari. Hansen non poteva non sapere tutto questo”. Per l’eurodeputato dei 5 stelle l’esponente del voverno comunitario avrebbe dovuto “almeno arrivare preparato all’audizione. Poteva, per esempio, informarsi su quanto dichiarato da un suo predecessore, l’ex Commissario all’agricoltura Phil Hogan, che nel 2019 definiva il cosiddetto ‘protocollo Antoci’ come un modello per la lotta alle infiltrazioni criminali e alle frodi nella Pac”. E ancora, ha ricordato il politico siciliano, “l’ultima Pac è stata finanziata con 386,6 miliardi di euro, ossia il 31% di tutto il bilancio europeo, soldi che fanno gola alle mafie europee. Non possiamo permetterci improvvisazioni ma serietà, preparazione e conoscenza dei problemi in campo. Tutte qualità che il candidato Commissario ha dimostrato di non possedere”. Ecco perché i componenti del gruppo The Left fanno sapere di aver votato contro la nomina di Hansen.