Washington invia gli ispettori come fa in occasione di ogni elezione e alcuni Stati repubblicani alzano le barricate (di carta bollata) per impedire loro di mettere piede nei loro seggi. Accade negli Stati Uniti, nelle ore in cui gli americani sono chiamati alle urne per decidere chi tra la democratica Kamala Harris e il repubblicano Donald Trump guiderà la Casa Bianca per i prossimi 4 anni. La corsa è un testa a testa, i due schieramenti si stanno preparando a possibili sfide legali per i conteggi dei voti e venerdì il Dipartimento di Giustizia ha annunciato l’invio di personale per monitorare il rispetto delle leggi federali in 86 contee di 27 Stati, di cui tutti e 7 i cosiddetti “swing State” (Michigan, Georgia, Wisconsin, Arizona, Pennsylvania, Carolina del Nord e Nevada).
Accade da decenni sia sotto le amministrazioni democratiche che repubblicane per garantire che il diritto di voto venga osservato in pieno: “Il Dipartimento – recita la nota che annuncia l’iniziativa – invia regolarmente il suo personale a monitorare la conformità alle leggi federali sui diritti civili nelle elezioni nelle comunità di tutto il paese”. In quest caso, tuttavia, il numero delle contee sotto osservazione è in aumento del 49% rispetto alle ultime presidenziali del 2020 (quando il dipartimento dell’amministrazione Trump aveva inviato osservatori in 44 giurisdizioni in 18 stati), ma è identico a quello registrato nel 2004, quando si tennero le prime elezioni dopo che nel 2000 la Corte Suprema fu costretta a intervenire nella contesa tra George W. Bush e Al Gore.
Gli ispettori sono attesi in 5 contee in Alaska (dove governano i Repubblicani), 4 in Arizona (Democratici), una in California (Democratici), 4 in Florida (Repubblicani), 5 in Georgia (Repubblicani), 2 in Kentucky (Democratici), 8 in Massachusetts (Democratici), una in Maryland (Democratici), 6 nel Michigan (Democratici), 3 nel Minnesota (guidata dai democratici del candidato alla vicepresidenza Tim Waltz), 4 nel Mississippi (Repubblicani), una nel Missouri (Repubblicani), una nel Montana (Repubblicani), 3 in North Carolina (Democratici), 3 nel New Jersey (Democratici), 2 nel New Mexico (Democratici), una nel Nevada (Repubblicani), una nello stato di New York (Democratici), 2 in Ohio (Repubblicani), 3 in Pennsylvania (Democratici), 3 nel Rhode Island (Democratici), una in South Carolina (Repubblicani), 4 in South Dakota (Repubblicani), 8 in Texas (Repubblicani), una nello Utah (Repubblicani), 6 in Virginia (Democratici) e 4 in Wisconsin (Democratici).
Alcuni stati guidati dal Grand Old Party si sono opposti alla decisione. Lunedì il Missouri ha intentato una causa chiedendo un ordine del tribunale per impedire ai funzionari federali di entrare nei seggi. Il Segretario di Stato Jay Ashcroft – figlio di quel John che guidò il Dipartimento di Giustizia come procuratore generale durante l’amministrazione di George W. Bush – ha accusato il governo federale di “aver tentato di interferire illegalmente nelle elezioni” affermando che la legge statale “consente solo a determinate categorie di persone di essere presenti nei seggi elettorali, tra cui gli elettori, i figli minorenni che accompagnano gli elettori, gli scrutatori, i giudici elettorali, ecc.” e non i funzionari federali. La giudice distrettuale Sarah Pitlyk ha respinto la richiesta di un’ordinanza restrittiva temporanea, affermando che “i danni previsti dallo Stato del Missouri sono puramente speculativi“.
Il caso del Missouri è particolare. Il ricorso accusava il Dipartimento di Giustizia di aver elaborato un piano all’ultimo minuto che mirava a “sostituire le autorità elettorali statali”. Nell’udienza di lunedì sera, l’avvocato del Dipartimento ha affermato che due osservatori si trovavano nello Stato per monitorare un seggio a St. Louis. Nel gennaio 2021, il distretto elettorale di St. Louis aveva raggiunto un accordo con il Dipartimento di Giustizia in merito alle preoccupazioni relative alle barriere architettoniche e ad altri problemi che avrebbero potuto ostacolare il voto delle persone con disabilità. Come parte di quell’accordo, il Board of Election Commissioners della città ha accettato di consentire al Dipartimento di Giustizia di monitorare la conformità. Ciò includeva il monitoraggio dei seggi elettorali il giorno delle elezioni.
Nelle stesse ore Ken Paxton, il procuratore generale del Texas, ha presentato una causa simile per impedire l’arrivo degli ispettori a Harris, Dallas e Bexar, le contee designate dal Dipartimento di Giustizia. Il repubblicano ha sostenuto che, in base alla legge statale, gli osservatori federali non sono autorizzati a entrare nelle urne elettorali. “Il Texas non si lascerà intimidire e farò ogni sforzo per impedire alle agenzie federali armate di interferire nelle nostre elezioni”, ha affermato Paxton, riferendosi all’amministrazione Biden. In Texas gli ispettori erano arrivati anche in occasione delle elezioni del 2016, 2018, 2020 e del 2022. I casi precedenti avevano avuto poca risonanza sui media e nessuna conseguenza legale.
Il ricorso del Texas è stato parzialmente respinto. Il giudice federale Matthew Kacsmaryk ha ordinato al Dipartimento di Giustizia di confermare che “nessun osservatore” sarebbe stato presente nei seggi elettorali texani, ma ha negato l’emissione dell’ordinanza restrittiva richiesta dallo Stato. “La Corte non può emettere un’ordinanza restrittiva temporanea senza ulteriori chiarimenti sulla distinzione tra ‘monitoraggio’ e ‘osservazione’ alla vigilia di elezioni importanti”, ha affermato Kacsmaryk, nominato da Trump, nella sentenza. In seguito alla quale, secondo lo Houston Chronicle che ha potuto visionare documenti depositati in tribunale, l’agenzia federale ha accettato che gli osservatori rimangano fuori dai seggi.
La Florida si è mossa in modo analogo. Il segretario di Stato Cord Byrd ha risposto al Dipartimento di Giustizia che la legge elettorale statale elenca chi è autorizzato a entrare nei seggi e che i funzionari federali non sono inclusi nell’elenco. Byrd ha detto che la Florida sta inviando i propri osservatori nelle quattro giurisdizioni individuate da Washington e che questi “assicureranno che non vi siano interferenze nel processo di voto”.
Mondo
Usa 2024, Washington manda gli ispettori in 27 Stati e quelli Repubblicani si ribellano: “Biden interferisce illegalmente nelle elezioni”
Washington invia gli ispettori come fa in occasione di ogni elezione e alcuni Stati repubblicani alzano le barricate (di carta bollata) per impedire loro di mettere piede nei loro seggi. Accade negli Stati Uniti, nelle ore in cui gli americani sono chiamati alle urne per decidere chi tra la democratica Kamala Harris e il repubblicano Donald Trump guiderà la Casa Bianca per i prossimi 4 anni. La corsa è un testa a testa, i due schieramenti si stanno preparando a possibili sfide legali per i conteggi dei voti e venerdì il Dipartimento di Giustizia ha annunciato l’invio di personale per monitorare il rispetto delle leggi federali in 86 contee di 27 Stati, di cui tutti e 7 i cosiddetti “swing State” (Michigan, Georgia, Wisconsin, Arizona, Pennsylvania, Carolina del Nord e Nevada).
Accade da decenni sia sotto le amministrazioni democratiche che repubblicane per garantire che il diritto di voto venga osservato in pieno: “Il Dipartimento – recita la nota che annuncia l’iniziativa – invia regolarmente il suo personale a monitorare la conformità alle leggi federali sui diritti civili nelle elezioni nelle comunità di tutto il paese”. In quest caso, tuttavia, il numero delle contee sotto osservazione è in aumento del 49% rispetto alle ultime presidenziali del 2020 (quando il dipartimento dell’amministrazione Trump aveva inviato osservatori in 44 giurisdizioni in 18 stati), ma è identico a quello registrato nel 2004, quando si tennero le prime elezioni dopo che nel 2000 la Corte Suprema fu costretta a intervenire nella contesa tra George W. Bush e Al Gore.
Gli ispettori sono attesi in 5 contee in Alaska (dove governano i Repubblicani), 4 in Arizona (Democratici), una in California (Democratici), 4 in Florida (Repubblicani), 5 in Georgia (Repubblicani), 2 in Kentucky (Democratici), 8 in Massachusetts (Democratici), una in Maryland (Democratici), 6 nel Michigan (Democratici), 3 nel Minnesota (guidata dai democratici del candidato alla vicepresidenza Tim Waltz), 4 nel Mississippi (Repubblicani), una nel Missouri (Repubblicani), una nel Montana (Repubblicani), 3 in North Carolina (Democratici), 3 nel New Jersey (Democratici), 2 nel New Mexico (Democratici), una nel Nevada (Repubblicani), una nello stato di New York (Democratici), 2 in Ohio (Repubblicani), 3 in Pennsylvania (Democratici), 3 nel Rhode Island (Democratici), una in South Carolina (Repubblicani), 4 in South Dakota (Repubblicani), 8 in Texas (Repubblicani), una nello Utah (Repubblicani), 6 in Virginia (Democratici) e 4 in Wisconsin (Democratici).
Alcuni stati guidati dal Grand Old Party si sono opposti alla decisione. Lunedì il Missouri ha intentato una causa chiedendo un ordine del tribunale per impedire ai funzionari federali di entrare nei seggi. Il Segretario di Stato Jay Ashcroft – figlio di quel John che guidò il Dipartimento di Giustizia come procuratore generale durante l’amministrazione di George W. Bush – ha accusato il governo federale di “aver tentato di interferire illegalmente nelle elezioni” affermando che la legge statale “consente solo a determinate categorie di persone di essere presenti nei seggi elettorali, tra cui gli elettori, i figli minorenni che accompagnano gli elettori, gli scrutatori, i giudici elettorali, ecc.” e non i funzionari federali. La giudice distrettuale Sarah Pitlyk ha respinto la richiesta di un’ordinanza restrittiva temporanea, affermando che “i danni previsti dallo Stato del Missouri sono puramente speculativi“.
Il caso del Missouri è particolare. Il ricorso accusava il Dipartimento di Giustizia di aver elaborato un piano all’ultimo minuto che mirava a “sostituire le autorità elettorali statali”. Nell’udienza di lunedì sera, l’avvocato del Dipartimento ha affermato che due osservatori si trovavano nello Stato per monitorare un seggio a St. Louis. Nel gennaio 2021, il distretto elettorale di St. Louis aveva raggiunto un accordo con il Dipartimento di Giustizia in merito alle preoccupazioni relative alle barriere architettoniche e ad altri problemi che avrebbero potuto ostacolare il voto delle persone con disabilità. Come parte di quell’accordo, il Board of Election Commissioners della città ha accettato di consentire al Dipartimento di Giustizia di monitorare la conformità. Ciò includeva il monitoraggio dei seggi elettorali il giorno delle elezioni.
Nelle stesse ore Ken Paxton, il procuratore generale del Texas, ha presentato una causa simile per impedire l’arrivo degli ispettori a Harris, Dallas e Bexar, le contee designate dal Dipartimento di Giustizia. Il repubblicano ha sostenuto che, in base alla legge statale, gli osservatori federali non sono autorizzati a entrare nelle urne elettorali. “Il Texas non si lascerà intimidire e farò ogni sforzo per impedire alle agenzie federali armate di interferire nelle nostre elezioni”, ha affermato Paxton, riferendosi all’amministrazione Biden. In Texas gli ispettori erano arrivati anche in occasione delle elezioni del 2016, 2018, 2020 e del 2022. I casi precedenti avevano avuto poca risonanza sui media e nessuna conseguenza legale.
Il ricorso del Texas è stato parzialmente respinto. Il giudice federale Matthew Kacsmaryk ha ordinato al Dipartimento di Giustizia di confermare che “nessun osservatore” sarebbe stato presente nei seggi elettorali texani, ma ha negato l’emissione dell’ordinanza restrittiva richiesta dallo Stato. “La Corte non può emettere un’ordinanza restrittiva temporanea senza ulteriori chiarimenti sulla distinzione tra ‘monitoraggio’ e ‘osservazione’ alla vigilia di elezioni importanti”, ha affermato Kacsmaryk, nominato da Trump, nella sentenza. In seguito alla quale, secondo lo Houston Chronicle che ha potuto visionare documenti depositati in tribunale, l’agenzia federale ha accettato che gli osservatori rimangano fuori dai seggi.
La Florida si è mossa in modo analogo. Il segretario di Stato Cord Byrd ha risposto al Dipartimento di Giustizia che la legge elettorale statale elenca chi è autorizzato a entrare nei seggi e che i funzionari federali non sono inclusi nell’elenco. Byrd ha detto che la Florida sta inviando i propri osservatori nelle quattro giurisdizioni individuate da Washington e che questi “assicureranno che non vi siano interferenze nel processo di voto”.
TRUMP POWER
di Furio Colombo 12€ AcquistaArticolo Precedente
Spagna, le autorità: “Le vittime sono 217 di cui 211 a Valencia”. Sanchez: “In 72 ore 1300 salvataggi, l’elettricità tornata nel 98% delle case”
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“Risoluzione Usa all’Onu non cita l’integrità ucraina”. Rubio: “Semplice e storica”. Mosca: “Una buona idea”. Voci al fronte: “Non sarà giusta, ma almeno sarà pace”
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Cronaca
Il Papa “ha riposato bene”. “Dimissioni? Sono speculazioni”. Le condizioni mediche: “Non è fuori pericolo, il vero rischio è la sepsi”
Roma, 22 feb. (Adnkronos Salute) - "In Italia sono sempre più giovani medici attratti dalla ginecologia oncologica: questa specializzazione conta bravi chirurghi intorno ai 45 anni, in Italia sono circa 50, tra cui molte donne. E loro saranno tra i protagonisti domani del simposio 'Innovation in Gyn Onc', appuntamento voluto dalla Società italiana di ginecologia e ostetricia all’interno di Esgo", European Gynaecological Oncology Congress, in corso fino a domenica a Roma (Hotel dei Congressi all’Eur). Così all’Adnkronos Salute Vito Trojano, presidente di Sigo alla vigilia del meeting all’interno del Congresso Esgo 2025, un'esperienza formativa con oltre 50 sessioni scientifiche che in questa tre giorni di lavori presentano gli ultimi sviluppi medici e scientifici nella ricerca, nel trattamento e nella cura dei tumori ginecologici, tenuti da esperti di fama mondiale.
"Sarà una giornata molto importante perché non solo è un connubio fra la Società europea di ginecologia oncologica e la Sigo – spiega Trojano – ma perché dedicata alle nuove generazioni. Obiettivo: poter fare in modo che la Ginecologia oncologica sia sempre più attrattiva e di interesse per i giovani che aspirano a fare i medici".
Tra i temi al centro del simposio, nuove proposte per la vaccinazione e lo screening del cancro cervicale, prevenzione del cancro ovarico oltre la chirurgia, medicina di precisione in oncologia ginecologica, novità dalla biopsia liquida, algoritmi terapeutici nel carcinoma ovarico di prima linea, efficacia e sopravvivenza a lungo termine con gli inibitori di Parp. E ancora: la salute digitale in oncologia ginecologica, telechirurgia, telesonografia, teleconsulenza e Hipec (chemioterapia ipertermica intraperitoneale) in oncologia ginecologica. "Ampio spazio sarà dato ovviamente alle nuove terapie mediche, alle tecniche chirurgiche e all’Intelligenza artificiale con cui i futuri chirurghi si addestrano e si formano", conclude Trojano.
Gaza, 22 feb. (Adnkronos) - A Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza, verranno rilasciati tre ostaggi (Omer Shem Tov, Eliya Cohen e Omer Wenkert) rapiti il 7 ottobre, anziché quattro come si pensava in precedenza. Il quarto ostaggio, Hisham al-Sayed, rapito nel 2015, verrà liberato in un altro luogo e senza una cerimonia pubblica. I veicoli della Croce Rossa sono presenti a Nuseirat, ma sembra che ci potrebbe essere ritardo nella consegna.
Roma, 22 feb. (Adnkronos Salute) - Ansia e depressione, nei pazienti con cancro, peggiorano la risposta alle cure e riducono la sopravvivenza. Lo evidenziano i risultati di uno studio (Stress Lung) pubblicato su 'Nature Medicine' e condotto su 227 pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule in stadio avanzato e trattati in prima linea con farmaci immunoterapici. A 2 anni, solo il 46% dei pazienti con distress emozionale, in particolare ansia e depressione, era vivo rispetto al 65% delle persone colpite dal carcinoma polmonare, ma senza segni di disagio psicologico. In Italia lo psicologo dedicato all'oncologia è presente, sulla carta, in circa la metà dei centri, in realtà solo il 20% delle strutture dispone di professionisti formati per affrontare il disagio mentale determinato dal cancro. Per contribuire a colmare questa lacuna nasce 'In buona salute', la prima piattaforma online di psiconcologia in Italia (inbuonasalute.eu), presentata ieri a Milano, in un incontro con la stampa. Si tratta di un luogo sicuro, accessibile e altamente professionale - riporta una nota - dove pazienti, caregiver e operatori sanitari possono ricevere un aiuto qualificato, senza limiti di tempo o spazio.
"Si stima che più del 50% dei pazienti oncologici sviluppi livelli significativi di distress emozionale che hanno un impatto negativo sulla qualità di vita, sull'adesione ai trattamenti e, quindi, sulla sopravvivenza - spiega Gabriella Pravettoni, responsabile scientifico di 'In buona salute', direttrice della divisione di Psiconcologia dell'Istituto europeo di oncologia e professoressa di Psicologia delle decisioni all'Università degli Studi di Milano - Il sostegno psiconcologico è fondamentale prima, durante e dopo le cure. Sono contenta che ci siano iniziative di questo genere dove si possa offrire un supporto concreto e personalizzato a chi affronta il tumore, attraverso un percorso di cura psicologica mirato e focalizzato al miglioramento del benessere mentale durante ogni fase della malattia".
Dopo aver completato un questionario online, la piattaforma suggerisce lo specialista più in linea con le necessità di ogni persona. E' infatti disponibile un team di psiconcologi certificati, impegnati a fornire un aiuto prezioso a pazienti, caregiver e operatori sanitari. Nella piattaforma è possibile trovare risorse, supporto emotivo e informazioni affidabili. E' consigliato un ciclo di 10 sedute online di 50 minuti.
"Troppo spesso i risvolti psicologici di una diagnosi di cancro sono lasciati in seconda linea, rispetto ai bisogni strettamente clinici - continua Pravettoni - Vanno considerate le difficoltà dei medici a discutere di questi argomenti durante la visita, anche per mancanza di tempo, e la riluttanza dei pazienti a confidarli, talvolta per lo stigma ancora associato ai problemi legati alla salute mentale. Anche quando i problemi psicologici vengono riconosciuti, non è facile gestirli nella pratica clinica. Non esiste, infatti, un modello di valutazione e intervento adatto a tutte le circostanze. Anche il supporto psiconcologico deve adeguarsi e rispondere ai bisogni dei pazienti, adottando tutti gli strumenti utili, incluse le sedute online".
Nel 2024, nel nostro Paese, sono stati stimati 390.100 nuovi casi di tumore. Grazie ai programmi di screening e ai progressi nelle terapie, aumenta il numero di persone che vivono dopo la diagnosi: nel 2024 erano circa 3,7 milioni. "La cura a 360 gradi di questi cittadini deve implicare una maggiore attenzione alle conseguenze psicologiche della malattia - afferma Lucia Del Mastro, professore ordinario e direttore della Clinica di Oncologia medica dell'Irccs Ospedale policlinico San Martino, Università di Genova - Il distress emozionale nelle persone colpite dal cancro è una condizione frequente, che ha un impatto negativo sulla qualità della vita e sulla sopravvivenza. I pazienti oncologici con sintomi depressivi mostrano, inoltre, una minor aderenza ai protocolli terapeutici. Uno studio retrospettivo ha indagato il grado di accettazione della chemioterapia adiuvante in donne con carcinoma della mammella: tra le pazienti con depressione che non hanno richiesto aiuto psicologico, solo il 51% ha accettato di sottoporsi alla chemioterapia. L'associazione tra sintomi depressivi e riduzione della sopravvivenza può essere dovuta non solo alla mancata aderenza terapeutica, ma anche alla risposta allo stress cronico e ai meccanismi immunitari implicati".
Per garantire "servizi adeguati di psiconcologia - prosegue Del Mastro - serve non solo un potenziamento delle risorse, ma anche riconoscere il ruolo dello psiconcologo all'interno del team multidisciplinare. Inoltre, i pazienti devono essere informati di più e meglio sull'opportunità di beneficiare di questi servizi. Ad esempio, la norma che ha istituito in Italia le Breast unit ha stabilito che, all'interno dei team multidisciplinari, siano inclusi gli psiconcologi, ma troppo spesso nei centri di senologia mancano professionisti strutturati, sostituiti da figure che lavorano con contratti precari. Ecco perché sono importanti progetti come 'In buona salute', che possono rispondere alle esigenze di supporto emotivo dei pazienti. Va considerata anche la facilità di accesso al servizio online, perché non è necessario spostarsi per accedere alle strutture, vantaggio importante soprattutto quando si tratta di pazienti fragili in trattamento".
Aggiunge Rosanna D'Antona, presidente di Europa Donna Italia: "Già dalla diagnosi la donna si trova a affrontare una serie di problematiche che afferiscono all'ambito psicologico. Stress, disturbi d'ansia, depressione, immagine corporea alterata, difficoltà nella sfera emotiva, familiare e di coppia, sono le più comuni di un elenco purtroppo molto lungo. Grazie anche all'aiuto dello psiconcologo, è possibile per la paziente sviluppare una capacità di adattamento e di autogestione di fronte alla malattia, arrivare cioè a quello stato di resilienza necessario a superare le difficoltà nel percorso di cura. Lo psiconcologo dovrebbe essere presente, insieme all'oncologo medico, fin dall'inizio, ad ogni colloquio, anche se siamo ben consapevoli della carenza di personale dedicato e della precarietà degli incarichi".
"Mentre ci impegniamo con forza affinché questi limiti vengano superati e si rispettino le linee guida europee che prevedono la presenza dello psiconcologo in tutte le Breast Unit, accogliamo con favore la disponibilità di una piattaforma online con figure specializzate - conclude - a cui pazienti e familiari possano rivolgersi con la certezza di trovare un supporto qualificato".
Roma, 22 feb. (Adnkronos) - "Sono vicino all’amico Mario Occhiuto con tutti i senatori di Forza Italia in questo momento di immenso dolore per la scomparsa del figlio". Lo scrive sul suo profilo X il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri per la morte di Francesco Occhiuto, figlio 30enne del senatore ed ex sindaco di Cosenza.
"Gli siamo vicini nella preghiera e con la fraterna amicizia, che gli testimoniamo per essergli accanto in un momento drammatico per lui e per la sua famiglia. Che abbracciamo tutta, con un pensiero a Roberto", conclude.
Mosca, 22 feb. (Adnkronos) - Un secondo incontro tra i rappresentanti di Russia e Stati Uniti è previsto entro le prossime due settimane. Lo ha annunciato il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov, citato dall'agenzia di stampa statale Ria, aggiungendo che l'incontro avrà luogo in un paese terzo.
Reggio Emilia, 22 feb. - (Adnkronos) - Residui di amianto e carni in stato di decomposizione. E' cresciuta la preoccupazione dei cittadini di Reggio Emilia nei dieci giorni trascorsi dalla mattina dell’11 febbraio, quando si sono svegliati osservando una nube di fumo in cielo causata dall’incendio dello stabilimento della multinazionale Inalca, tra i leader internazionali per la lavorazione di carni fresche.
Nelle ultime ore, in seguito al parziale dissequestro dell’area, il sindaco reggiano Marco Massari ha quindi emanato un’ordinanza di bonificaper la presenza di residui di amianto e carni in stato di decomposizione negli spazi dove si era sviluppato l’incendio (VIDEO).
L’ordinanza si fonda sul referto del Dipartimento di Sanità ed Igiene pubblica dell’Ausl di Reggio Emilia, da cui emerge che “l’area scoperta dell’impianto identificata come area cortiliva, contenuta nel perimetro esterno del complesso e non sottoposta a sequestro giudiziario, risulta interessata da frammenti di cemento amianto ed è necessario adottare misure precauzionali atte ad impedire la dispersione di fibre attraverso la raccolta ad umido o con aspiratori a filtro assoluto”.
Inoltre, dallo stesso referto emerge che diversi alimenti di varia origine - tra cui consistenti quantità di provenienza animale, stoccati nel magazzino della ditta Quanta Stock&Go, anch’esso parzialmente coinvolto nell'incendio - stanno subendo un “normale processo di putrefazione che determina la necessità di provvedere con urgenza alla rimozione e smaltimento degli stessi”.
Gaza City, 22 feb. (Adnkronos) - Ha doppia cittadinanza israeliano e austriaca Tal Shoham, rapito insieme alla sua famiglia il 7 ottobre del 2023 dal kibbutz Be'eri. Era invece tenuto in prigionia da 11 anni Avera Mengistu, ebreo di origini etiopi entrato per errore nella Striscia di Gaza nel 2014. Sono loro i primi ostaggi rilasciati oggi da Hamas a Rafah, dopo essere fatti salire sul palco allestito davanti alla folla con le stesse modalità adottate in precedenza.
Il primo a salire sul palco è stato Tal Shoham, 39 anni, rapito dalla sua casa insieme ad altri otto membri della sua famiglia Tra questi c'erano Shoshan Haran, 67 anni, Avshalom Haran, 66 anni, Lilach Lea Kipnis, 60 anni, Adi Shoham, 38 anni, Naveh Shoham, 8 anni, Yahel Gani Shoham, 3 anni, Sharon Avigdori, 52 anni e Noam Avigdori, 12 anni. Il 7 ottobre Shoham era in visita a Be'eri per la festività di Simchat Torah con la moglie e i figli perché sua moglie era cresciuta lì. Anche la moglie e i figli di Shoham sono stati presi in ostaggio da Hamas e tenuti insieme, ma separati da Tal. Sua moglie Adi e i figli Naveh e Yahel, ora di 9 e 4 anni, sono stati rilasciati nel primo accordo di sequestro il 25 novembre 2023, dopo 50 giorni.
Il secondo a essere rilasciato oggi da Hamas è stato Mengistu, un ebreo israeliano di origine etiope che secondo i medici soffriva di una malattia psichiatrica quando attraversò il confine con la Striscia di Gaza il 7 settembre 2014. Nato in Etiopia, emigrato in Israele all'età di cinque anni con la sua famiglia come parte dell'Operazione Salomone. E' cresciuto ad Ashkelon con i suoi otto fratelli e sorelle. Dopo che suo fratello maggiore, Michael, ha sofferto di anoressia ed è morto all'età di 29 anni, il suo stato mentale è peggiorato e ha iniziato a condurre lunghe marce da solo in tutto Israele.
L'uomo, ora 38enne, aveva 28 anni quando è entrato nella parte settentrionale della Striscia di Gaza dopo aver litigato con la madre, secondo Human Rights Watch. Hamas sostiene che sia un soldato, un'affermazione contestata sia da Human Rights Watch sia dalla sua famiglia. Nel gennaio 2023 Hamas diffuse un video in cui chiedeva a Israele di negoziare la sua liberazione.