Se è vero che prevenire è meglio che curare, oggi, grazie a tecnologie sempre più avanzate, si può fare un passo oltre ed arrivare persino a predire, soprattutto l’insorgenza di un cancro. Grazie ad analisi con alta performance diagnostica adesso è possibile capire se un organismo svilupperà un tumore da qui ai prossimi cinque anni leggendo segnali infinitesimali difficili da captare altrimenti. A Castrocaro Terme, nella Lucia Magnani Health Clinic, esiste un esame predittivo che indaga questa possibilità sulle persone sane o che almeno sono convinte di esserlo perché prive di sintomi rilevanti. Per poter appurare se dentro al corpo esista già la possibilità di ammalarsi di cancro, oltre ai check up classici che bisognerebbe fare con regolarità, si può aggiungere l’indagine predittiva che si svolge attraverso la tecnologia Whole Body. Bisogna aver compiuto almeno 40 anni e non serve avere notato alcun segnale sospetto per decidere di fare questo esame anche perché, come noto, questa malattia spesso agisce silenziosa e si manifesta quando è già avanzata attraverso sintomi che alterano la vita quotidiana. Dunque, come agire preventivamente per predire cosa ci potrebbe accadere?

Il dott. Osvaldo Pirani, radiologo presso la Lucia Magnani Health Clinic in provincia di Forlì, ci spiega che non siamo davanti ad una tecnologia creata ex novo, ma ad una nuova applicazione, “con alto campo”, di uno strumento già noto: la risonanza magnetica. Grazie all’esame Whole Body si riesce ad effettuare una panoramica approfondita di tutto il corpo focalizzata sulla parte che va dalla testa alla fine del busto. La precisione infinitesimale con la quale il procedimento scansiona ogni sequenza, ogni singolo dettaglio più profondo su organi, componenti scheletriche e tessuti molli, permetterebbe di valutare se esistono principi di lesione che condurrebbero allo sviluppo della patologia cancerosa o se, nel peggiore dei casi, questa fosse già in atto. “Tutto è affidato alla diffusione delle cellule dell’acqua – osserva il dott Pirani mentre ci spiega che – se c’è affluenza dove non ci deve essere, possiamo pensare che lì ci sia qualcosa che si sta sviluppando, che è anomalo”. A quel punto devono partire gli esami specifici più focalizzati, “servono sequenze morfologiche e altre tecnologie per indagare quella sequenza” che ha destato sospetto accendendo un segnale di allerta. Il passaggio successivo dunque, sarebbe quello di spostare il paziente in altri luoghi dove proseguire con verifiche specifiche per capire se si sia di fronte ad una “alterazione o infiammazione” e così agire per tempo.

La tecnologia predittiva “è innovativa anche per il contesto nel quale viene applicata” ha chiarito il medico spiegando che a Castrocaro Terme, la Health Clinic di Lucia Magnani è un centro che si occupa di benessere della persona, a tutti i livelli, che va dalla ristrutturazione di uno stile di vita corretto, alla giusta e bilanciata alimentazione, fino allo studio dei fattori di rischio e alla scoperta di eventuali patologie che potrebbero essere in corso. Ciò di cui la dottoressa Magnani, che ha creato l’idea e la formula della longevità (Long Life Formula), è convita è che sia sempre più necessario lavorare sulle persone sane; che nella cultura del benessere oltre alla prevenzione debba trovare posto anche la predizione. L’esame con la tecnologia Whole Body dura circa quaranta minuti, non è nè doloroso nè invasivo e si svolge come una classica risonanza magnetica. Si viene avvolti dentro al macchinario con cuffie che proteggono l’udito dal battere dei suoni mentre si tiene un contatto diretto e costante con il radiologo che spiega cosa fare e può intervenire in caso di necessità. Durante l’esame non si è solo passivi perchè in diversi momenti viene richiesto di collaborare all’analisi attraverso la respirazione e alcune brevi fasi di apnea.

Come le risonanze moderne, anche questa è assolutamente a impatto zero in termini di radiazioni ionizzanti come quelle dei raggi X e, a differenza della Tac Pet, non richiede la somministrazione di radio farmaco. E’ proprio alla luce di questi aspetti specifici che i medici ritengono sia possibile ripetere l’esame predittivo ogni cinque anni senza correre il rischio di danneggiare la propria salute. “Lo studio dei fattori di rischio e la successiva modifica dello stile di vita portano alla guarigione dal tumore della mammella del 90% in cinque anni”, ha ricordato il dott Pirani, per dare un esempio concreto dei risultati ottenuti ad oggi e aggiungendo che poi nei successivi 3 anni l’80% delle pazienti è “libera dalla malattia”. A dare una possibilità in più e a fare la differenza, quindi, non sarebbe più solo l’aiuto offerto dall’alta tecnologia che produce macchinari potenti, ma un indispensabile cambio di visione: oltre a prevenire adesso si può anche iniziare a predire.

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