Musica

“Nelle stupide liste dei più grandi chitarristi non mi includono o sono dietro a gente che potrei surclassare”: la furia di Billy Morgan degli Smashing Pumpkins

Il fondatore della celebre band in una intervista si toglie qualche sassolino dalle scarpe

di F. Q.
“Nelle stupide liste dei più grandi chitarristi non mi includono o sono dietro a gente che potrei surclassare”: la furia di Billy Morgan degli Smashing Pumpkins

Gli Smashing Pumpkins sono uno dei gruppi rock americani più importanti e famosi della musica mondiale. La band si è formata a Chicago nel 1988, grazie a Billy Corgan (voce e chitarra) e a James Iha (chitarra). In una recente intervista a Guitar World, Corgan si è tolto più di qualche sassolino dalle scarpe. “La cosa che mi dà più fastidio – ha affermato l’artista – è che la maggior parte delle persone non riconosce nemmeno il mio contributo come chitarrista. Danno proprio per scontato che io non suoni la chitarra“.

E il chitarrista spiega meglio quest’ultimo punto: “Se devo essere sincero, forse questo non è il modo migliore per esserlo, la gente fatica a capire che negli Smashing Pumpkins sono io a scrivere le canzoni, i testi, le melodie, gli arrangiamenti e a suonare la maggior parte delle parti complicate di chitarra. E che sono pure in grado di fare gli assoli. È una cosa che la gente fatica ad accettare”.

Poi l’affondo: “Ci sono queste stupide liste che escono, su giornali e siti, sui più grandi chitarristi, di solito non ci entro nemmeno. Oppure mi mettono dietro qualcuno che potrei serenamente surclassare. Ora non voglio denigrare i colleghi che si piazzano davanti a me o che arrivano primi, ma sono abbastanza professionale da poter dire chi merita il riconoscimento di grande chitarrista”.

Per eleganza Morgan non fa nomi ma dà qualche dettaglio: “Una volta tolti i vari Zakk Wylde, i Dimebag Darrells, i grandi Randy Rhoads di questo mondo, in quelle liste c’è un sacco di gente che fa solo finta di suonare la chitarra. Non ho certo problemi a credere di essere migliore di molti di loro”.

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