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È morto Kazuo Umezu, l’eccentrico autore di manga horror che mescolava l’estetica delle storie più commerciali con scenari raccapriccianti

Tra le sue opere più amate "Cat Eyed Boy", "Aula alla deriva" e "Io sono Shingo". Nei temi ricorrevano sangue, disperazione e paura che si mescolano a riflessioni morali sull’uomo

di F. Q.
È morto Kazuo Umezu, l’eccentrico autore di manga horror che mescolava l’estetica delle storie più commerciali con scenari raccapriccianti

Il suo vero nome era Kazuo Umezz, ma era noto con il nome d’arte Kazuo Umezu. È morto a Tokyo, lo scorso 28 ottobre a 88 anni, l’eccentrico autore di manga horror. Lo hanno annunciato sui social, con qualche giorno di ritardo, la sua casa di produzione e la Nhk, il principale canale televisivo pubblico nipponico.

Il mangaka aveva uno stile che mescolava l’estetica delle storie manga più commerciali con scenari horror raccapriccianti, come testimoniano i fumetti “Cat Eyed Boy”, “Aula alla deriva” e “Io sono Shingo”. Il suo editore italiano è stato Star Comics. Famoso per le sue grottesche storie, è stato protagonista assoluto del genere: sangue, disperazione, paura si mescolano a delicate riflessioni morali sull’animo dell’essere umano. Tra i suoi fumetti anche le serie “Reptilia”, “Ultraman”, “Orochi”, “Again”, “Baptism” e “Makoto-chan”.

Pioniere ed emblema delle graphic novel giapponesi da incubo, Kazuo Umezu si affermò nella seconda metà degli anni ’60 con titoli horror come “Cat Eyed Boy” e “Orochi” arrivando al grande successo con la serie “Aula alla deriva” (1972-74): in questo catastrofico racconto di iniziazione, una scuola moderna viene proiettata in un futuro prossimo molto oscuro.

Nato nel 1936 a Koya, nella prefettura di Wakayama, il fumettista giapponese ha pubblicato le sue prime storie prima dei 20 anni, nel 1955, e decise presto di dedicarsi ai manga horror, nonostante la tiepida risposta degli editori dell’epoca.

L’horror mi stimolava perché era un genere che non era assolutamente rappresentato e che ritenevo potesse catturare un pubblico molto giovane”, ha confidato l’autore alla rivista specializzata Atom nel 2017.

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