Una ragazza di 15 anni è stata trovata soffocata nella sua casa di campagna a Piazza Armerina, in provincia di Enna. A trovare il corpo è stata la mamma di ritorno dal lavoro, intorno alle 13.30 del 5 novembre: il medico dell’ambulanza ha tentato di rianimarla per oltre mezz’ora, ma i soccorsi sono stati inutili. […]
Una ragazza di 15 anni è stata trovata soffocata nella sua casa di campagna a Piazza Armerina, in provincia di Enna. A trovare il corpo è stata la mamma di ritorno dal lavoro, intorno alle 13.30 del 5 novembre: il medico dell’ambulanza ha tentato di rianimarla per oltre mezz’ora, ma i soccorsi sono stati inutili. La procura ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio e, stando alle ricostruzioni dell’agenzia Ansa, si valuta anche la pista del revenge porn: tra gli studenti della scuola frequentata dalla ragazza gira la voce, raccolta dagli inquirenti, che la giovane sarebbe stata oggetto di video o foto che circolerebbero nelle chat.
La Procura di Enna ha aperto un fascicolo contro ignoti: un procedimento d’ufficio che consentirà ai magistrati di compiere gli accertamenti sulle cause che avrebbero spinto la studentessa togliersi la vita, passando al setaccio i messaggi e le chat contenuti sul suo telefono cellulare e su altri device. La famiglia prima abitava nel Nord Italia, ma si è trasferita da qualche mese nel paese dell’Ennese dove la 15enne frequentava la scuola superiore. La studentessa, che frequentava il liceo scientifico ed era fidanzata con un coetaneo di un altro paese, aveva chiesto di uscire prima da scuola perché avrebbe accusato un malore. Così i genitori erano andati a prenderla per accompagnarla a casa, poco fuori il paese. La madre si era poi allontanata per andare a fare degli acquisti, prima di rientrare a casa.
Dalle prime testimonianze raccolte a scuola dagli inquirenti è emerso che la ragazza, durante la ricreazione, avrebbe avuto un violento scontro. Una lite tra adolescenti dove ad un certo punto qualcuno avrebbe parlato di alcuni video che circolavano in chat. Dopo il rientro in classe, la giovane avrebbe chiesto agli insegnanti di chiamare casa perché non si sentiva bene. Così la quindicenne, che viveva con i genitori e altri due fratelli più piccoli, un maschio ed una femmina, avrebbe lasciato la classe prima della fine dell’orario di lezione.
“Era una ragazza solare – dice la dirigente scolastica – Era arrivata lo scorso anno da Milano ma il suo profitto era ottimo. La scuola oggi è turbata e incredula. Io stessa quando ieri ho appreso la notizia non riuscivo a crederci. Il nostro istituto è come una famiglia. La ragazza viene descritta dai suoi insegnanti come serena, vivace, bene inserita in classe e con un ottimo profitto. E poi noi abbiamo uno psicologo al quale gli studenti possono rivolgersi”. Oggi qualcuno ha portato un mazzo di fiori sul banco della studentessa. Il sindaco del paese ha annunciato che sarà istituito il lutto cittadino nel giorno dei funerali postando sul suo profilo facebook una candela accesa listata a nero. “Mi stringo con profonda tristezza – scrive – alla famiglia e agli amici della nostra giovane concittadina. Oggi è il momento del cordoglio e della vicinanza ai familiari ma sarà necessario, come comunità, riflettere insieme su quanto accaduto”.
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Se hai bisogno di aiuto o conosci qualcuno che potrebbe averne bisogno, ricordati che esiste Telefono amico Italia (0223272327), un servizio di ascolto attivo ogni giorno dalle 10 alle 24 da contattare in caso di solitudine, angoscia, tristezza, sconforto e rabbia. Per ricevere aiuto si può chiamare anche il 112, numero unico di emergenza. O contattare i volontari della onlus Samaritans allo 0677208977 (operativi tutti i giorni dalle ore 13 alle 22).