Giustizia & Impunità

“Fu omicidio volontario”, il giudice restituisce gli atti ai pm sul caso dell’ex assessore Massimo Adriatici

Le indagini erano state chiuse nell’ottobre del 2022 con l’accusa di eccesso colposo di legittima difesa, invece è da riqualificare contestato “omicidio volontario” il reato da contestare a Massimo Adriatici, ex assessore leghista alla Sicurezza del comune di Voghera, che uccise con un colpo di pistola Youns El Bossettaoui nel luglio del 2021. La giudice […]

Hai già letto 5 articoli
questo mese.

PER CONTINUARE A LEGGERE

1 € PER IL PRIMO MESE

Le indagini erano state chiuse nell’ottobre del 2022 con l’accusa di eccesso colposo di legittima difesa, invece è da riqualificare contestato “omicidio volontario” il reato da contestare a Massimo Adriatici, ex assessore leghista alla Sicurezza del comune di Voghera, che uccise con un colpo di pistola Youns El Bossettaoui nel luglio del 2021. La giudice Valentina Nevoso del Tribunale di Pavia ha letto in aula, al termine della camera di consiglio, la decisione.

El Boussettaoui, cittadino di origine marocchina di 39 anni, ucciso da un colpo di pistola sparato dallo stesso Adriatici in piazza Meardi a Voghera la sera del 20 luglio 2021. Le indagini erano partite dalle immagini delle telecamere di sicurezza di piazza Meardi, che mostravano l’ex assessore camminare dietro la vittima poco prima dello sparo, una “coincidenza quantomeno anomala” ipotizzarono gli inquirenti. Secondo la versione di Adriatici il colpo era partito accidentalmente dopo essere stato spinto da El Bossettaoui. L’ex assessore – che era stato arrestato – ha sempre sostenuto di essersi avvicinato all’uomo perché stava importunando alcune persone.

Successivamente secondo la procura Adriatici, fu “aggredito” dal migrante e una “violenta manata al volto” ne determinò “l’improvvisa caduta a terra e la perdita degli occhiali che inforcava”. Fu “costretto dalla necessità di difendersi dal pericolo attuale dell’offesa ingiusta provocata dall’aggressione in corso” da parte della vittima la quale “si avvicinava ulteriormente chinando il busto verso di lui per colpirlo di nuovo”. Esplose quindi un colpo d’arma da fuoco con la sua pistola Beretta modello 21 calibro 22 che uccise El Bossettaoui. Vi sarebbe comunque stata da parte di Adriatici una reazione non proporzionata al pericolo ma per colpa, non intenzionalmente. Da qui l’accusa di eccesso colposo di legittima difesa. La giudice ha rinviato alla Procura gli atti relativi: “Non può esserci legittima difesa”, uno dei passaggi della sentenza letta in aula, Adriatici, “avrebbe dovuto evitare di causare il pericolo, poteva fuggire e non lo ha fatto. Da ex poliziotto aveva tutti gli strumenti per valutare la situazione“. “Riteniamo che sia stato travisato ogni elemento della legittima difesa” ha detto a LaPresse l’avvocato Gabriele Pipicelli, che con Luca Gastini difende Adriatici.