Cultura

“Il fallimento è non raggiungere ciò che gli altri si aspettavano da noi”: la crisi delle nuove generazioni tra incomunicabilità e suicidi in “Shame Culture”

Abbiamo visto lo spettacolo del collettivo Asilo Republic che porta in scena una rappresentazione cruda dei sentimenti dei ragazzi di oggi schiacciati dalla performance

di Andrea Conti
“Il fallimento è non raggiungere ciò che gli altri si aspettavano da noi”: la crisi delle nuove generazioni tra  incomunicabilità e suicidi in “Shame Culture”

Una società che chiede sempre tanto, troppo e tutto. I ragazzi di oggi confusi e messi nel frullatore della performance a tutti i costi. Spesso sono giovani, troppo, per avere le spalle larghe e non essere sopraffatti dal mondo esterno con tutte le complicazioni possibili immaginabili. Sono solo alcuni dei tempi di “Shame Culture”, in scena al Teatro Elfo Puccini di Milano fino al 10 novembre. Uno spettacolo importante creato dal collettivo Asilo Republic e portato in scena da tre giovani attori di rara sensibilità artistica come Anna Bisciari, Marco Fanizzi e Vincenzo Grassi, che sempre per lo stesso collettivo porta in scena anche “L’Isola di Arturo”, un monologo ispirato al celebre romanzo di Elsa Morante.

I tre attori in alternanza vestono i panni di figli e genitori ad evidenziare l’incapacità e la difficoltà di comunicazione. Spesso a domande specifiche si risponde che “va tutto bene”, quasi a troncare in maniera drastica e netta qualsiasi approfondimento che necessiterebbe di apertura mentale e predisposizione personale che, al momento, spesso latitano. La parola “fallimento” è ancora un tabù e non viene assolutamente contemplata, per questo ci sono ragazzi e ragazze che dinanzi a una bocciatura e un brutto voto si vergognano, mentono, si nascondono e chi, invece, non ce la fa proprio decide all’improvviso di togliersi la vita. Il regista Andrea Lucchetta con escamotage come i cellulari, computer e il ring luminoso che usano molti influencer è riuscito a mettere in risalto l’incapacità, spesso, di non riuscire ad andare oltre allo schermo dei device e, quindi, di conseguenza dei propri sentimenti.

Per questo risultano preziosissime le interviste proiettate, sul finire della rappresentazione, in cui un campione di studenti universitari si confessa davanti alle telecamere. In particolare una intervistata ha risposto: “Il fallimento non è mancare il raggiungimento di un proprio obbiettivo, ma il fallimento è non raggiungere ciò che gli altri si aspettavano da noi”. Parole dure come lama, ma che sono una rappresentazione nuda e vivida dello specchio di oggi.

Il collettivo in questi giorni ha incontrato gli studenti dell’Università Bicocca e del Politecnico per sensibilizzare sul tema della comunicazione e per creare un dibattito su quello che sembra un tabù, ma che in realtà è un cardine del passaggio dalla fase adolescenziale a quella adulta: la libertà di scegliere e anche, perché no, di sbagliare.

INFORMAZIONI – Teatro Elfo Puccini, sala Fassbinder, corso Buenos Aires 33, Milano
Biglietteria: tel. 02.0066.0606 – biglietteria@elfo.org – whatsapp 333.20.49021
ORARI mart., giov. e sab. ore 19.30 – merc. e ven. ore 21.15 – dom. ore 16.45
PREZZI: da 38/34 a 15 euro

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