“Il governo sta mettendo quasi in ridicolo Totò quando vendeva la Fontana di Trevi. Ci vendono le stesse cose ogni anno, mentre aumentano i profitti e chi lavora non arriva alla fine del mese. È arrivato il momento di una vera e propria rivolta sociale perché avanti così non si può più andare”. Lo ha detto il segretario della Cgil Maurizio Landini a margine dell’assemblea nazionale delle delegate e dei delegati del sindacato a Milano. Le sue parole hanno poi scatenato attacchi da parte della maggioranza. “L’unica cosa che è aumentata l’anno scorso sono le tasse dei pensionati e dei dipendenti – ha proseguito Landini – entro la fine di quest’anno dall’Irpef lo Stato avrà 17 miliardi di entrate in più ma l’Irpef è pagata al 90 per cento da dipendenti e pensionati”. Il segretario della Cgil attacca il governo anche sul taglio del cuneo contributivo: “Quando ci dicono che ce lo hanno dato rispondiamo che ce lo siamo pagati noi. È una presa in giro, ce lo stanno ridando con i nostri soldi”. Per dirla con una metafora è come se “tre anni fa mi dai due scarpe e ogni anno mi dici che me le lasci, ma dopo tre anni quelle scarpe si sono consumate non solo per l’inflazione ma anche perché ormai non hanno più la suola sotto”.
Per il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti, il segretario generale della Cgil parlando di rivolta sociale “integra gli estremi di un reato, oltre a perdere totalmente la faccia” perché “ormai è rimasto da solo a credere ai suoi esilaranti proclami di insurrezione“. Pd e Avs hanno difeso Landini. “La destra smetta di minacciare chi non è d’accordo con le scelte di politica economica del governo. Vogliono per caso limitare il diritto di sciopero? Vogliono mettere a tacere il sindacato? Sarebbe un fatto gravissimo”, ha commentato il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera Arturo Scotto. Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, di Alleanza Verdi Sinistra, aggiungono che “il vero reato è buttare 40 miliardi di euro in armi, mentre milioni di italiani non riescono a curarsi e faticano a mettere il piatto a tavola due volte al giorno. Come è stato gravissimo distogliere nottetempo i quasi 5 miliardi di euro del fondo automotive ignorando lo sciopero dei lavoratori di qualche giorno prima. Di fronte a veri e propri schiaffi in faccia da parte del governo, cosa si aspettano dal rappresentante dell’organizzazione sindacale più rappresentativa del paese? Che li applauda? A Maurizio Landini la nostra piena solidarietà”.