Nel mare rosso-blu dei seggi assegnati al Senato degli Stati Uniti (non tutti votavano), c’è un piccolo puntino color oro. È lo stato del Vermont che ha scelto in massa perché Bernie Sanders fosse rieletto per un quarto mandato di sei anni. Una sfida, una scommessa per l’83enne senatore indipendente che è anche l’unico socialista democratico degli Stati Uniti che ha il coraggio di dirlo. Nelle elezioni che porteranno l’impresentabile Donald Trump nuovamente alla Casa Bianca, affiora ancora una volta così il percorso del politico, che pugno alzato, per due volte ha sfiorato la candidatura alle presidenziali.

Sanders – che è stato deputato per 16 anni – ha incassato il 63% dei voti doppiando di fatto il repubblicano Gerald Malloy (32%), un veterano dell’esercito americano e uomo d’affari. Contendenti al seggio anche il candidato indipendente Steve Berry e i candidati dei partiti minori Mark Stewart Greenstein, Matt Hill e Justin Schoville. Eppure Sanders – che nel 2016 perse le primarie con Hillary Clinton – ha sbaragliato tutti dichiarando di essersi ricandidato perché il Paese si trova ad affrontare alcune delle sfide più difficili e serie dell’era moderna. Eppure alla Casa Bianca ci è entrato per aver lavorato a stretto contatto con l’amministrazione dell’ormai presidente uscente Joe Biden per definire gli obiettivi di politica interna in materia di assistenza sanitaria, istruzione, assistenza all’infanzia e diritti dei lavoratori, aumento delle tasse per i ricchi. Cavalli di battaglia considerati troppo di sinistra per anche solo incuriosire l’elettore medio.

Comunque un record lo ha ampiamente centrato: quello di essere l’indipendente più longevo del Congresso. Nel suo discorso di vittoria il senatore – che dopo l’Inauguration Day del 2021 di Biden divenne con gli indimenticabili guanti un meme per settimane – ha dichiarato che lui e sua moglie Jane sono profondamente grati per la generosità e il sostegno che hanno ricevuto da tutti i cittadini dello Stato come riporta l’Associated Press.“Quindi, Vermont, ti ringrazio molto, molto e mi impegno a lavorare il più duramente possibile per proteggere i migliori interessi del nostro Stato e del nostro Paese”. E quindi pronto alle sfide futura: la minaccia alle fondamenta democratiche (e il pensiero non può che andare all’assalto a Capitol Hill), ai livelli massicci di disuguaglianza di reddito e ricchezza, ai cambiamenti climatici (il cui prezzo viene sempre pagato dalla popolazione) e sfide alla capacità delle donne di esercitare il diritto di controllare e decidere per il proprio corpo.

“Con la mia anzianità e la mia esperienza non ho ritenuto di poter lasciare il Vermont, rappresentandolo, in questo momento difficile della storia americana”. Sanders ha criticato duramente Trump e ha appoggiato la vicepresidente Kamala Harris, ma allo stesso tempo è in forte disaccordo con Biden sugli aiuti a Israele contro Hamas, durata un anno, e ha cercato di bloccare la vendita di armi statunitensi a Israele. Ora tornerà al Senato degli Usa con le stesse idee e istanze.

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