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“Pikachu rappresenta il patrimonio culturale italiano”: il Ministero dedica un francobollo all’iconico Pokémon

Il francobollo è stato emesso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy ed è stato inserito nella serie tematica "Il patrimonio artistico e culturale italiano"

Lo abbiamo conosciuto per le potentissime scosse elettriche con cui folgorava il suo allenatore, Ash Ketchum, quando da Pallet Town hanno iniziato il loro viaggio nella regione Kanto. Ora, però, Pikachu, uno dei più famosi Pokémon creati da Satoshi Tajiri, diventerà un simbolo del Patrimonio artistico e culturale italiano. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, infatti, ha emesso un francobollo che celebra l’amatissimo mostriciattolo giallo della serie animata tra le più apprezzate dai più piccoli. Saranno 500.024 gli esemplari stampati, con un prezzo di 1,25 cadauno.

Il bollo presenta in primo piano un Pikachu sorridente con una zampa alzata, inserito all’interno di una cornice blu e, sotto, una scritta: “Giornata della Filatelia”. È questa la mossa con cui il Ministero e Poste italiane hanno cercato di inserirsi nel mondo degli anime e dei manga giapponesi in occasione del Lucca Comics & Games, una delle fiere dedicate a fumetti e videogiochi più famose d’Europa. E non è la prima volta che l’impresa pubblica di telecomunicazioni si presenta al festival del fumetto toscano: già nel 2019, infatti, Poste italiane aveva distribuito un francobollo per celebrare l’85esimo anniversario di Paperino proprio in quest’occasione.

La scelta di Pikachu è stata definita dal responsabile Filatelia di Poste italiane, Giovanni Marchetti, come un modo “per avvicinare le nuove generazioni al collezionismo filatetico“. Una decisione che, però, non sarebbe sufficiente a spiegare l’associazione del fido aiutante di Ash al patrimonio culturale italiano. Ma va ricordato che un evento correlato al mondo Pokémon è stato comunque festeggiato di recente nel nostro Paese, ovvero il trionfo di Luca Ceribelli ai Pokémon World Championships di Honolulu.

(Crediti foto: Poste italiane)