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Svegliarsi in un mondo guidato da Trump: un incubo

Vivere il giorno in cui l’America ha scelto di nuovo Donald Trump come presidente è un vero incubo per noi della sinistra non woke, quella non allineata e non partitica. Sapere che per i prossimi anni lui e l’oligarca Elon Musk saranno al timone degli Usa è qualcosa che ci fa venire la nausea. E ora, noi europei, ci troviamo ufficialmente nei guai.

Dicono “è la democrazia, bellezza”, ma per loro, noi di sinistra siamo solo degli elitari e snob. Dicono che il popolo ha fatto la sua scelta e che ciò che a noi appare riprovevole, loro lo trovano affascinante. Quindi, si identificano in Trump: volgari, menzogneri, abusatori di donne, falliti e inclini al fascismo, astuti e ignoranti. Non hanno progetti, hanno solo interessi da difendere.

Personalmente, non mi rassegnerò mai al fatto che Trump abbia vinto. Mi è difficile accettare il risultato delle elezioni americane, non perché non rifletta il mio ideale – ormai, chi possiede un’utopia in questi tempi di distopia? – e non perché Kamala Harris fosse la candidata perfetta, ma a causa del carattere, o della mancanza di esso, del 47° presidente degli Stati Uniti.

A questo punto, seriamente, preferisco la Cina all’America. Viva Xi Jinping e il suo sistema elettorale, privo di democrazia ma efficace. In Cina, il partito sforna una leadership adeguata, con dignità politica e una strategia razionale e pianificata. Le elezioni americane, come ben sappiamo, sono una pagliacciata che si protrae per mesi, giocata sulla capacità dei candidati e delle lobby di manipolare l’opinione pubblica. La democrazia è un inganno, è truccata.

Trump ha vinto, e per noi di sinistra sarà dura riprendersi. Anche se gli Usa non sono il nostro paese, questa sconfitta pesa enormemente in termini ideologici e di sistema di valori. Siamo devastati. Non sappiamo più dove dirigere lo sguardo. Ha ancora senso chiedersi perché abbia prevalso un settantottenne dai capelli arancioni, ex proprietario di casinò, sposato con una ex immigrata illegalmente? No, non importa più. E le motivazioni degli elettori di Harris, che hanno visto nel futuro della democrazia il loro principale motore di voto, o quelle degli elettori di Trump, mossi da questioni economiche e dall’immigrazione? Anche queste non contano.

Siamo circondati. La sinistra non governerà per i prossimi 20 anni, né in America, né in Europa, né in Italia. Forse, l’unica cosa sensata da fare ora è chiedere la tariffa oraria di un bravo psicanalista.