Politica

Trump vince, il centrodestra si allinea. Salvini rivendica il suo sostegno “dall’inizio”. Schlein: “Chi festeggia smetterà presto”. Ma M5s: “Lezione ai finti progressisti”

Di fronte alla vittoria di Donald Trump, anche in Italia le forze politiche si allineano. A partire dal centrodestra di governo che, nelle scorse settimane, si era esposto con diverse sfumature. Tra i primi è arrivato, naturalmente, il messaggio di Giorgia Meloni: “Le più sincere congratulazioni al Presidente eletto”, ha scritto su X. “Italia e […]

Hai già letto 5 articoli
questo mese.

PER CONTINUARE A LEGGERE

1 € PER IL PRIMO MESE

Di fronte alla vittoria di Donald Trump, anche in Italia le forze politiche si allineano. A partire dal centrodestra di governo che, nelle scorse settimane, si era esposto con diverse sfumature. Tra i primi è arrivato, naturalmente, il messaggio di Giorgia Meloni: “Le più sincere congratulazioni al Presidente eletto”, ha scritto su X. “Italia e Stati Uniti sono Nazioni ‘sorelle’, legate da un’alleanza incrollabile, valori comuni e una storica amicizia. È un legame strategico, che sono certa ora rafforzeremo ancora di più. Buon lavoro Presidente“. Ma chi ha rivendicato di essere il primo storico sostenitore di Trump è stato Matteo Salvini: “Penso che altri anche nel centrodestra la pensassero in modo diverso, mi sembra evidente”, ha detto a Rtl 102.5. “Così come” accade per “altre questioni europee, la Lega ha una posizione chiara”. E ancora: “Io sono stato uno dei pochissimi in Italia a non nascondere la preferenza” per Trump, “in un ragionamento di logica e interesse nazionale”. Più freddi finora erano stati dalle parti di Forza Italia, salvo ora Antonio Tajani dichiarare: “L’elezione di Trump darà stabilità agli Usa, un nostro grande partner”.

Sul fronte opposto, il voto per le presidenziali Usa divide il centrosinistra. Se i 5 stelle non risparmiano i toni positivi, il Pd (ma anche Carlo Calenda e Riccardo Magi) valutano negativamente l’affermazione dell’ex tycoon. Giuseppe Conte ha deciso di fare gli “auguri di buon lavoro a Donald Trump”, parlando di “una vittoria netta, estesa anche al voto popolare”. Il leader del M5s, che da premier ebbe rapporti diretti con l’allora presidente Trump, tra le altre cose ha richiamato la “tradizionale amicizia tra i nostri popoli e della solida alleanza tra i nostri due Paesi”. Ancora più netti gli eurodeputati M5s che, seppur alleati con la sinistra a Bruxelles, hanno diffuso una nota che non lascia spazio alle interpretazioni: “A Donald Trump facciamo le nostre congratulazioni”, si legge in una nota. “La vittoria netta di Trump aprirà una riflessione nelle forze politiche europee. È innanzitutto una lezione per tutti i finti progressisti liberisti e globalisti che hanno ammainato la bandiera della pace“. E ancora: “Questi valori recentemente sono stati messi a dura prova da numerose sfide, in primis la guerra in Ucraina. Noi auspichiamo che gli Stati Uniti e l’Unione europea trovino la via per rafforzare il dialogo per tutelare gli interessi comuni e uno di questi è sicuramente la stabilità e la cessazione delle ostilità in Ucraina e in Medio Oriente”, hanno continuato. “Il fronte progressista non deve temere una piattaforma in difesa dei ceti popolari, dei più poveri, delle masse dei lavoratori che non arrivano alla fine del mese. Solo così potremo togliere alle destre il consenso del voto popolare”.

Il tono in casa Pd è totalmente diverso. “E’ una brutta notizia per l’Europa e una brutta notizia per l’Italia“, ha detto rispondendo ai giornalisti nel corso di una visita a Terni. “Non solo perché anche in questi ultimi giorni ha dichiarato di nuovo la sua ostilità verso l’Unione europea, ma anche per quello che ne conseguirà in termini di politiche economiche. Chi oggi lo festeggia per ragioni di bandiera smetterà presto quando gli effetti di una nuova politica protezionistica colpiranno le imprese e in lavoratori in Europa e anche qui nel nostro Paese”. Per l’eurodeputato Stefano Bonaccini “ora per l’Europa si aprono scenari di grande incertezza, di fronte ad una nuova autarchia americana, con Trump che ci ha indicato come avversari. Ma è proprio nei momenti più difficili che servono lucidità e determinazione. Per chi crede nell’Europa delle libertà, delle democrazie, dei diritti e delle opportunità è il momento di rimboccarci le maniche come non mai”. Sulla stessa linea dei dem si trova Carlo Calenda: “Ora l’Occidente vive la sua ora più buia”. Per Riccardo Magi, il segretario di +Europa, “la vittoria di Trump è a tutti gli effetti una sciagura”. E Nicola Fratoianni non ha dubbi: “Una brutta giornata. Con la vittoria di Trump vengono avanti degli Stati Uniti d’America con meno diritti e meno libertà”. Per il leader di SI, comunque, “la paura, la povertà e la guerra portano a destra”.