La lista è al completo, gli otto qualificati alle Atp Finals 2024 di Torino ci sono tutti. Jannik Sinner, Alexander Zverev, Carlo Alcaraz, Daniil Medvedev, Taylor Fritz, Casper Ruud, Andrey Rublev, Alex De Minaur. Ognuno di loro alla caccia del titolo di Maestro, della svolta della carriera. Manca solo Novak Djokovic, che ha deciso di dare appuntamento al 2025. Ecco chi sono (e come arrivano) i pretendenti al trofeo più importante dopo i quattro tornei del Grande Slam.
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Atp Finals Torino 2024, chi sono e come stanno gli 8 tennisti qualificati: lo stato di forma di Sinner e dei suoi avversari
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1.Atp Finals Torino 2024, chi sono e come stanno gli 8 tennisti qualificati: lo stato di forma di Sinner e dei suoi avversari
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2.Atp Finals 2024: come sta Jannik Sinner
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3.Atp Finals 2024: come sta Alexander Zverev
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4.Atp Finals 2024: come sta Carlos Alcaraz
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5.Atp Finals 2024: come sta Daniil Medvedev
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6.Atp Finals 2024: come sta Taylor Fritz
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7.Atp Finals 2024: come sta Casper Ruud
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8.Atp Finals 2024: come sta Andrey Rublev
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9.Atp Finals 2024: come sta Alex De Minaur
Atp Finals Torino 2024, chi sono e come stanno gli 8 tennisti qualificati: lo stato di forma di Sinner e dei suoi avversari
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- 12:13 - Cop29: Avs, 'governo scelga da che parte stare'
Roma, 7 nov (Adnkronos) - "'Drill baby, drill' è lo slogan che Trump ha sempre ripetuto nei comizi. Rilanciare le perforazioni per produrre più combustibili fossili e far diventare gli USA la potenza mondiale dominante del settore". Lo dice Marco Grimaldi, vice presidente di Avs alla Camera.
"La Cop29 a Baku, in Azerbaijan, si avvicina e per voi si tratta di compiere una scelta: gli obiettivi dell’Accordo di Parigi possono ancora essere raggiunti. Oppure il governo italiano può definitivamente voltarsi dall’altra parte e seguire Trump nella scelta suicida di uscire dall’Accordo", aggiunge Grimaldi.
- 12:11 - **Rai: Urso, 'sia prima industria culturale Paese, digital company 'intercetti' giovani'**
Roma, 7 nov. (Adnkronos) - "Il nuovo contratto di servizio tra il ministero delle Imprese e del Made in Italy e la concessionaria pubblica è occasione centrale per affermare una idea di Rai che sia industria culturale e creativa al servizio della crescita tanto del made in Italy quanto e ancor più del capitale immateriale che è identità del nostro Paese". Così il ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso che, intervenendo a Palazzo Giustiniani al convegno 'Le sfide del servizio pubblico', ha aggiunto: "Penso che sia nostro dovere costruire insieme la prima industria culturale del paese. Il ministero in questa azione sarà sempre al vostro fianco".
"In particolare - precisa il Ministro - rispetto al precedente contratto di servizio si sono affermate con maggiore forza le piattaforme ampliando significativamente la platea dei potenziali destinatari, determinando il diffondersi nel nostro territorio di infrastrutture di rete di nuova generazione la cui realizzazione vede il nostro ministero in prima linea e che hanno reso possibile l'accessibilità diffusa a servizi digitali di nuova generazione e parimenti un riordino del sistema frequenziale televisivo nazionale con la liberazione della banda 700". Innovazioni di processo che "hanno prodotto importanti ricadute: il contrasto alla pirateria, alla disinformazione e al cyberbullismo...".
Urso afferma che "in primis noi vogliamo che la Rai diventi una digital media company", "un cambiamento che richiede una strategia di digitalizzazione....ma anche un impegno strutturato di innovazione". "Se vogliamo davvero che in futuro ci sia più Rai il nuovo contratto di servizio deve porre grande attenzione alle nuove generazioni, ai minori e ai giovani. La Rai deve coinvolgere questa fascia di pubblico, intercettando gusti e sensibilità dei giovani e degli under 35". La concessionaria, secondo Urso, deve preservare il made in Italy ma anche "in un impegno trasversale mirato, restituire una rappresentazione del nostro paese in grado di superare certi stereotipi...".
- 12:10 - Depistaggio Borsellino: quattro poliziotti finiti sotto inchiesta dopo sentenza processo colleghi
Caltanissetta, 7 nov. (Adnkronos) - I poliziotti Maurizio Zerilli, Giuseppe Di Gangi, Vincenzo Maniscaldi e Angelo Tedesco, per i quali la Procura di Caltanissetta ha chiesto il rinvio a giudizio per depistaggio sulle indagini sulla strage di Via D'Amelio, sono finiti sotto inchiesta dopo la sentenza del processo che ha visto imputati altri ex uomini dello Stato, cioè l’ex dirigente della Polizia di Stato Mario Bò, e gli ex ispettori Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo. Il processo per i tre, accusati di calunnia in concorso aggravata, era finito con la prescrizione per i primi due imputati e con l'assoluzione per il terzo. Per Mattei e Bò l'accusa si concentrava sull'ipotesi che i due ex poliziotti avessero costretto Vincenzo Scarantino, Salvatore Candura e Francesco Andriotta ad autoaccusarsi e a fare i nomi di altre 7 persone innocenti. Ma per questi ex poliziotti il processo è finito senza alcuna sentenza di condanna.
L’ispettore Maurizio Zerilli, come aveva scritto il giudice nelle motivazioni del processo di primo grado, "ha detto 121 “non ricordo”, e non su circostanze di contorno". Mentre furono oltre cento i “non ricordo” di un altro ispettore, Angelo Tedesco. E 110 i 'non ricordo' di Giuseppe Di Gangi.
- 11:57 - **Depistaggio Borsellino: legale, 'no a responsabilità civile Presidenza Consiglio e Viminale'**
Caltanissetta, 7 nov. (Adnkronos) - "La Presidenza del Consiglio non può essere chiamata come responsabile civile perché non vi sono appartenenti alla Presidenza del Consiglio, non vi sono lavoratori, manca il nesso di immedesimazione organica. L'articolo 538 del Codice di procedura penale impone la condanna in solido del responsabile civile solo quando c'è un imputato la cui attività può essere riferita alla responsabilità civile. La citazione va ritenuta nulla per difetto dei requisiti". Lo ha detto l'avvocato Giuseppe La Spina, in rappresentanza della Presidenza del Consiglio e del Viminale, nel corso dell'udienza preliminare, a Caltanissetta, del procedimento a carico di 4 poliziotti accusati del depistaggio delle indagini sulla strage di via D'Amelio. Il legale ha anche chiesto l'esclusione di responsabilità civile del Ministero dell'Interno.
Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Caltanissetta, David Salvucci, ha citato invece nella scorsa udienza la Presidenza del Consiglio e il Ministero dell’Interno quali responsabili civili. Nell’ambito di un troncone dell’inchiesta sul depistaggio, in sede di udienza preliminare, si sono costituiti parte civile i figli di Borsellino, Manfredi, Lucia e Fiammetta, rappresentati dagli avvocati Vincenzo Greco e Fabio Trizzino. Sono state, invece, rigettate tutte le altre richieste avanzate di costituzione come parte civile dai parenti delle vittime della strage di via D’Amelio, dal poliziotto Antonio Vullo, l’unico superstite della strage, e da Salvatore Borsellino, fratello del giudice.
Gli imputati sono gli agenti Giuseppe Di Gangi, Vincenzo Maniscaldi, Angelo Tedesco e Maurizio Zerilli, già parte del pool investigativo “Falcone Borsellino” difesi dagli avvocati Giuseppe Panepinto, Giuseppe Seminara e Maria Giambra. Gli imputati sono tutti presenti in aula. "Le funzioni della Polizia Giudiziaria sono subordinate all'ufficio del Pubblico ministero. Deposito la documentazione dei decreti di istituzione del Gruppo Falcone e Borsellino, il primo decreto da conto che si tratta di un organo ad hoc che avrà funzioni di polizia giudiziaria". Per l'avvocato di parte civile, Fabio Trizzino, che rappresenta i figli del giudice Borsellino, invece, la Presidenza del Consiglio "è responsabile civile". "Il substrato di fatto delle condotte oggetto di contestazione rimanda allo svolgimento delle funzioni. Noi insistiamo sulle nostre richieste", ha aggiunto l'avvocato Trizzino. Sarà il gup Salvucci, che si è ritirato in Camera di consiglio, a decidere se accogliere le richieste dell'avvocato La Spina.
- 11:53 - Rai: Boschi (Iv), 'concentriamoci su riforma governance, Europa ci chiede di correre'
Roma, 7 nov. (Adnkronos) - "Io non so se la riforma della governance Rai sia la priorità, però visto che siamo già impegnati in Commissione sulla riforma vorrei concentrarmi su questo anche perché i tempi stringono. La nuova cornice europea ci chiede di correre e di rivedere quello che è il nostro sistema. Io credo che sarebbe saggio non ridursi all'ultimo minuto ed accelerare in Parlamento". Così Maria Elena Boschi (Iv), vice presidente della Commissione di vigilanza Rai intervenendo a Palazzo Giustiniani al convegno 'Le sfide del servizio pubblico'.
"Vorrei provare a rispondere alla domanda di Barbara Floridia: come tenere fuori i partiti dalla Rai garantendo ad una azienda di stato di continuare a fare il servizio pubblico? Oggi, come noto, sono esponente di un partito di opposizione, ma in passato ho svolto ruoli di governo rilevanti partendo dalla riforma 2015 usata da Conte, Draghi e Meloni in cui si sono alternati 4 amministratori delegati; una riforma usata da tutti, tranne che da Renzi, che nessuno dal 2015 ha cambiato". E' conseguente quindi, secondo Boschi, che "se vogliamo eliminare la politica dalla Rai privatizziamo. Se l'azienda invece rimane pubblica, il controllo politico ci deve stare e questo giustifica il canone", conclude.
- 11:43 - Giornata diabete, i consigli degli esperti su alimentazione e sport più adatti
Roma, 7 nov. (Adnkronos Salute) - Il controllo glicemico è la parola d’ordine per chi convive con il diabete, ma gli esperti concordano che tutti tipi di sport apportano benefici per i pazienti che soffrono di diabete di tipo 1 e di tipo 2, specie se associati a una sana ed equilibrata alimentazione, come nel caso del diabete. Come è noto l’attività fisica può rappresentare tanto una strategia preventiva quanto una vera e propria terapia, anche per la prevenzione e il controllo di malattie croniche non trasmissibili come il diabete di tipo 2, che è il più diffuso e interessa 4 milioni di italiani (circa il 6% della popolazione), a cui potrebbero aggiungersi circa 1,5 milione di persone affette da questa malattia non ancora diagnosticata. Ma qual è l’attività fisica più adatta per chi soffre di diabete? E come integrare l’attività fisica con una sana alimentazione, in particolare per chi deve gestire i livelli di glucosio nel sangue ogni giorno? E nell’ambito di una strategia nutrizionale più ampia, quale ruolo possono avere ingredienti come i dolcificanti per chi soffre di diabete? Fanno chiarezza gli esperti che, in occasione della Giornata Mondiale del Diabete (14 novembre), insieme a Unione Italiana Food – Gruppo Edulcoranti, consigliano gli sport più adatti - in particolare camminata veloce, corsa, nuoto e ciclismo - per chi soffre di diabete e le migliori pratiche per coniugare corretta alimentazione e stile di vita corretto.
Una dieta equilibrata - si legge in una nota - è essenziale, infatti, per massimizzare i benefici dell’attività fisica. Seguire un regime alimentare ricco di alimenti integrali, verdure, proteine magre e grassi insaturi e pianificare i pasti sono step consigliati a chi pratica sport nell’ottica di controllo della malattia. In questo contesto, è ovviamente fondamentale anche monitorare l’assunzione di zuccheri semplici, anche quelli contenuti nella frutta. In tal senso, Luca Piretta, medico gastroenterologo, nutrizionista e professore di allergie e intolleranze alimentari presso l’Università Campus BioMedico di Roma, ricorda che “i dolcificanti rappresentano un’alternativa dolce con poche o nessuna caloria aggiunta che offre ai diabetici scelte alimentari più ampie, in quanto non influenzano negativamente i livelli di glucosio e insulina nel sangue. Possono essere anche centinaia di volte più dolci dello zucchero da tavola, per questo ne bastano quantità ridottissime per conferire il livello desiderato di dolcezza ad alimenti e bevande. Naturalmente, occorre considerarli sempre come uno degli strumenti all’interno di una dieta equilibrata e di uno stile di vita sano, che è lo strumento principale e ideale per prevenire e trattare il diabete di tipo 2”.
Utilizzati come sostituti dello zucchero in molti alimenti e bevande, gli edulcoranti (e comunemente indicati come dolcificanti) sono regolamentati e autorizzati a livello europeo. Nel processo di approvazione vengono anche stabilite le dosi giornaliere accettabili (Dga) che possono essere consumate in sicurezza e senza rischi per la salute.
Ad oggi nel mondo si stimano oltre 530 milioni di adulti con diabete, numero destinato ad aumentare a 640 milioni nel 2030. Di fronte a questa tendenza negativa a livello globale, l’attività fisica, in associazione ad un adeguato regime dietetico, è fondamentale sia per la prevenzione che per il trattamento del diabete. Lo sport, infatti, può anche contribuire al calo di peso corporeo (contribuendo positivamente alla lotta all’obesità, principale fattore di rischio per i diabetici); al miglioramento del compenso glicemico conseguente al consumo di glucosio a livello muscolare; alla riduzione dell’insulino-resistenza, alterazione principale nello sviluppo del diabete di tipo 2; all’aumento del colesterolo Hdl ‘buono’.
"L'esercizio fisico regolare è fondamentale per la gestione del diabete - chiarisce Michelangelo Giampietro, specialista in Medicina dello Sport e in Scienza dell’alimentazione - perché riduce la resistenza insulinica, aumentando il numero e la sensibilità dei recettori per l’insulina, aumenta l'assorbimento del glucosio da parte delle cellule muscolari e svolge anche un’azione antinfiammatoria che riduce lo stato di infiammazione cronica di basso grado o silente alla base di molte malattie metaboliche come il diabete, il sovrappeso, ecc. Studi scientifici dimostrano che la pratica regolare dell’esercizio fisico, sia aerobico (di lunga durata) sia contro resistenza (di forza) influisce positivamente sul tutto il metabolismo glucidico anche riducendo l'emoglobina glicata, un indicatore chiave del controllo glicemico. Adottare uno stile di vita più attivo rimane quindi un alleato imprescindibile per chiunque soffra di diabete, di tipo 1 o 2, assieme, ovviamente, ad una dieta sana, bilanciata e personalizzata. In questo contesto, gli edulcoranti consentono di gustare cibi e bevande con meno zuccheri che fanno alzare la glicemia e meno calorie senza rinunciare al piacere e alla soddisfazione emotiva del gusto dolce”.
Accanto al controllo glicemico per Giampietro tutti i tipi di sport apportano benefici per i pazienti con diabete. Attività aerobiche, come camminata veloce, corsa, nuoto e ciclismo, sono le più consigliate. Anche gli allenamenti di resistenza, come il sollevamento pesi e gli esercizi con elastici, sono utili, poiché aumentano la massa muscolare, che contribuisce a un miglioramento di tutto il metabolismo, del glucosio e dello stato di salute generale. Attività meno impegnative, come lo yoga, la ginnastica dolce, l’aquagym o una semplice camminata sono una valida alternativa per le fasce di età più avanzate soprattutto nelle fasi iniziali del programma di ricondizionamento fisico. Indipendentemente dall’età, tutti coloro che soffrono di diabete dovrebbero dedicare almeno un’ora al giorno di attività fisica. In particolare, l’Organizzazione mondiale della sanità consiglia di praticare almeno 5 volte a settimana attività aerobiche di lunga durata (corsa, camminata, sci di fondo, nuoto) e almeno due volte di resistenza per l’aumento della massa muscolare, come il sollevamento pesi.
Per chi si trova per la prima volta a fare sport e ha difficoltà ad integrare l’attività fisica nella propria routine in modo regolare è importante ricordare che serve tempo e che anche piccoli cambiamenti possono fare una grande differenza per il benessere generale. In ogni caso, è indicato consultare il proprio medico di medicina generale e/o uno specialista in medicina dello sport e dell’esercizio fisico per sviluppare un programma personalizzato, che tenga conto delle condizioni individuali e dei livelli di attività fisica preesistenti.
Nel dettaglio, gli esperti consigliano di: pianificazione dei pasti; mantenere un’adeguata idratazione, specialmente durante l'attività fisica; consumare snack strategici; controllare le porzioni e le tempistiche; monitorare la glicemia; adottare uno stile di vita più attivo e, infine, consultare un esperto di alimentazione (medici specialisti in Scienza dell’Alimentazione, biologi nutrizionisti e dietisti). Maggiori informazioni su come sostenere la sensibilizzazione della Giornata Mondiale del Diabete, sweeteners.org/
- 11:22 - Usa: Calenda, 'da cambiare approccio opposizioni anche in Italia'
Roma, 7 nov (Adnkronos) - "Lezioni americane. 1. I continui allarmi democratici consolidano una curva minoritaria ma non smuovono la maggioranza del paese e non sono la strada per il successo elettorale". Lo scrive Carlo Calenda sui social.
"2. Occorre occuparsi dei diritti (sociali) e delle prospettive di benessere della maggioranza e non parlare solo dei diritti delle minoranze, altrimenti si rimane minoranza. 3. Usare "il green" come slogan ideologico non considerando i costi sociali ed economici è un suicidio politico e produttivo -prosegue il leader di Azione-. 4. La sicurezza è un tema decisivo, trasversale e sempre più sentito. Liquidarlo come argomento reazionario e razzista è una beata fesseria. Se diminuisce il benessere i cittadini hanno paura di dover dividere una torta sempre più piccola con più persone per di più di altre nazionalità".
"5. C'è una grande richiesta di soluzioni forti e incisive - presentate in modo diretto e netto - piuttosto che di vaghi appelli morali o peggio di pretesa di superiorità morale. A occhio c'è qualcosa da cambiare nell'approccio delle opposizioni anche in Italia", conclude Calenda.