Nell’ultima curva disponibile Alexander Zverev ha messo la freccia, ha superato Alcaraz al numero 2 del mondo. Lo ha fatto con vincendo il titolo nel Masters 1000 di Parigi-Bercy, il secondo successo della stagione dopo gli Internazionali d’Italia, il trofeo numero 23 in carriera. Un exploit finale che ha impreziosito ancora di più una 2024 da grande protagonista, con anche la finale al Roland Garros e nel 500 di Amburgo, e la semifinale all’Australian Open. Un anno in cui non sono mancati nemmeno i soliti momenti di blackout.
Alla luce della vittoria nel torneo parigino, il tedesco arriva a Torino probabilmente nel migliore momento della sua stagione. A livello psico-fisico è al massimo e l’aver ritrovato il numero due dopo due anni e mezzo (quando si infortunò gravemente alla caviglia durante la semifinale del Roland Garros 2022 con Nadal) è qualcosa che può rivelarsi trascinante per l’ultimo torneo della stagione, dove troverà una superficie particolarmente adatta alle sue qualità. L’unica incertezza è quella di sempre: la tendenza a disunirsi nei momenti clou di una partita.
La vittoria finale è l’obiettivo dichiarato e inevitabile. Diventare Maestro per la terza volta dopo i titoli nel 2018 e 2021 per mandare un messaggio chiaro a tutti: non ci sono soltanto Sinner e Alcaraz. Vincere nuovamente le Atp Finals per provare a ricevere quella spinta necessaria a trionfare in uno Slam nel 2025.