Due Slam in un anno (Roland Garros e Wimbledon), un Masters 1000 ad Indian Wells e il 500 di Pechino per quattro titoli in totale in stagione; tre vittorie su tre incontri contro Sinner. Nonostante tutto questo, il numero 3 del mondo. È un andamento strano quello con il quale Carlos Alcaraz si presenta alle Atp Finals, figlio di una stagione di grandi successi, ma anche caratterizzata da alcuni passaggi a vuoto. L’ultimo della serie a Parigi-Bercy contro Hugo Humbert: sconfitta agli ottavi e discesa al terzo gradino del podio per via del titolo di Zverev.
Al netto di qualche incidente di percorso che ha reso il cammino un po’ meno lineare del previsto, lo spagnolo è uno dei grandi favoriti per la vittoria finale. Quello è il suo unico e solo obiettivo. Le motivazioni d’altronde non mancano. In primis, la voglia di riprendersi la seconda posizione mondiale, e poi riscattare l’edizione sottotono del 2023.
Alle Atp Finals si presenta con l’ambizione di tornare ad alzare un grande trofeo dopo aver fallito nelle ultime due occasioni buone, alle Olimpiadi e allo Us Open. È in questo genere di eventi che Alcaraz solitamente tira fuori il meglio di sé. Il quid in più dato dall’ispirazione. E in questo momento, niente è più trascinante della prospettiva di una nuova sfida contro Sinner, sia per il pubblico che per lui stesso. Quindi sì, il morale è alto, la voglia tanta, la condizione fisica ottimale. Ecco come arriva Carlos Alcaraz a Torino.