Numero 8 della classifica mondiale, sedici successi in carriera, Andrey Rublev è alla quinta partecipazione alle Atp Finals, dove ha ottenuto il miglior risultato finora con la semifinale raggiunta nell’edizione 2022. Classe 1997, nato a Mosca, il russo durante questa stagione ha messo in bacheca due titoli, il 250 di Hong Kong e il Masters 1000 di Madrid. A risultare decisivi per la sua qualificazione a Torino, anche i 600 punti messi insieme con la finale nel 1000 di Montreal e la semifinale ottenuta nel 500 di Dubai.
Arriva alle Finals al termine di una stagione molto altalenante, soprattutto nella seconda parte, dove ha rischiato di rimanere escluso dall’ultimo torneo della stagione. Senza il forfait di Djokovic infatti la sua presenza sarebbe stata fortemente a rischio. Dopo la finale in Canada ad agosto non si è più spunto oltre i quarti di finale in nessun torneo. L’andamento negli Slam poi è stato molto deludente: quarti all’Australian Open, ottavi allo Us Open, terzo turno al Roland Garros e sconfitta all’esordio a Wimbledon. Il tutto contornato da una serie crescente di scatti d’ira che molto dicono sulla sua mancata serenità interiore in questo momento.
Dopo un quadro generale di questo genere, è difficile aspettarsi grandi exploit a Torino. Il Rublev visto in campo negli ultimi tre mesi ha davvero poche chance di fare strada alle Finals. La sensazione quindi è che possa ripetersi ciò che è accaduto un anno fa, quando il russo uscì nel girone senza vincere nemmeno un set, sconfitto da Medvedev, Alcaraz e Zverev.