Buone notizie per il nostro Adriatico, nel Canale d’Otranto è stata istituita una grande zona di tutela dell’ambiente marino e per il ripopolamento attivo di oltre 1900 chilometri quadrati! Nel linguaggio tecnico si chiama “FRA” Fisheries Restricted Area e si trova tra Italia e Albania in acque internazionali. Qui la pesca, un tempo intensiva, verrà proibita e poi regolata in una limitrofa area cuscinetto per salvaguardare uno straordinaria zona di nursery (cioè dove le creature marine si riproducono), ma anche un ambiente che ospita tra i più preziosi coralli del Mediterraneo.

Quelle acque e quei profondi fondali (sino a 1000 metri ed oltre), che paiono così lontani dai nostri pensieri e dall’immaginario collettivo, sono uno scrigno di biodiversità, immaginate di immergervi in quel mondo silenzioso e buio e all’improvviso trovarvi davanti una foresta di coralli bianchi che scintillano come perle. Oppure aggregazioni di spugne o giardini di Isidella elongata, una gorgonia sempre più rara nel Mediterraneo. Intorno a voi fluttuano scampi, gamberi e naselli, quelli che comunemente finiscono sulle nostre tavole. Queste risorse vanno gestite perché i nostri figli possano continuare e pescare e consumare i pesci dell’Adriatico e così una istituzione internazionale la CGPM (Commissione Generale per la Pesca del Mediterraneo), dopo lunghi negoziati con i Paesi interessati e l’Unione europea, istituisce queste zone di protezione, appunto le Fra.

In Adriatico ce ne sono tre, una è quella della Fossa di Pomo tra Italia e Croazia, l’altra del Canyon di Bari in Puglia (uno straordinario canyon sottomarino che fa il pari con quello più noto negli Stati Uniti) e quella appena realizzata nel Canale d’Otranto.

L’Adriatico da mare sovrasfruttato per le attività ittiche è oggi l’area del Mediterraneo che ha più iniziative di tutela! E ciò grazie all’impegno delle Istituzioni, ma anche del volontariato, va dato atto alla Onlus MedReact il cui presidente è Domitilla Senni di aver fortemente creduto in questo progetto e averlo spinto per sei anni sino alla sua realizzazione. L’istituzione della Fra del Canale d’Otranto rientra in un piano globale di gestione della pesca in Adriatico, il quale a sua volta è un tassello di quella che viene chiamata pianificazione dello spazio marittimo, in acronimo (ormai viviamo di acronimi!) PSM.

Da ora in poi tutte le attività economiche in mare, quelle che oggi chiamiamo blue economy, grazie ad una direttiva europea recepita anche in Italia, verranno realizzate secondo una pianificazione che dovrà coniugarle con la tutela dell’ambiente. In un futuro non troppo lontano potrebbe realizzarsi in Adriatico e Mediterraneo il sogno di una rete di aree protette collegate tra loro da altri strumenti di tutela (come le Fra) capaci di tutelare il mare nella sua interezza, in particolare le specie migratrici, tartarughe, delfini, cetacei, tonni. Il progetto è già concreto si chiama Green Deal e ha l’obiettivo di proteggere il 30% del nostro Mediterraneo entro il 2030, sebbene oggi con gli eventi bellici in corso sembra passato in secondo piano. Invece dobbiamo raggiungerlo e perseguirlo con tenacia.

L’istituzione della Fra del Canale d’Otranto apre il cuore blu alla speranza.

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