Trump ha vinto le elezioni presidenziali americane perché ha saputo cavalcare la rabbia della cosiddetta America “sorvolata”, quella che sta in mezzo tra la California e New York e che anche nei nostri media tendiamo a non vedere. Ma quest’America ignorata è corposa e incavolata. E non ne può più delle élite liberal-liberiste che hanno retto l’America negli ultimi decenni”. Così a Otto e mezzo (La7) il direttore di Limes, Lucio Caracciolo, spiega la vittoria di Donald Trump alle elezioni Usa, aggiungendo: “Certamente ci sono anche motivazioni economiche, ma credo che abbia contato di più un sentimento psicologico di perdita e di deprivazione. Insomma, l’America era rappresentata dalla classe media bianca, anche medio- piccola, proprio come una sorta di simbolo – continua – Invece negli ultimi anni è stata costruita una sorta di élite transnazionale che pensava di poter esportare la democrazia americana, le libertà americane e anche le regole economiche e finanziarie americane nel resto del mondo. Non è andata così”.

Circa la guerra in Ucraina e la promessa di Trump di porre fine al conflitto, Caracciolo osserva: “Quando Trump e Zelensky si sono visti un mese e mezzo fa a New York, a margine all’Assemblea delle Nazioni Unite, non si sono amati. Zelensky ha detto ai suoi: ‘Se vince questo, noi siamo perduti‘. E credo che ci sia del vero in questo. In ogni caso, alla fine decidono gli ucraini, non è che un paese può continuare ad infinitum a sostenere un altro con un decreto. Quindi – conclude – chiaramente il sostegno americano all’Ucraina diminuirà. Credo che a questo punto le possibilità di arrivare a un cessate il fuoco, e non a una pace, siano molto aumentate. Ma, ripeto, se uno decide di continuare a combattere, non è che Trump può impedirglielo”.

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