“Cercasi partner per le serate Netflix, divano&copertina”. Sulle bacheche virtuali di Threads e X (che una volta si chiamava Twitter) è facile imbattersi in messaggi così. Nell’ironia, però, c’è più di un fondo di verità: in questo periodo chi è single tende a cercare attivamente una relazione. Anche il cuore ha le sue stagioni: se d’estate si sente il richiamo delle avventure esotiche, di libertà e divertimento, l’autunno è il momento di rintanarsi al calduccio, preferibilmente nelle braccia di qualcuno. Siccome nella geografia sentimentale di Internet c’è un nome per ogni cosa, sappiate che siamo nel pieno della cuffing season.
Cos’è la cuffing season
“To cuff” significa letteralmente “ammanettare”: metaforicamente, la cuffing season è il momento dell’anno in cui si cerca di assicurarsi un partner per sopravvivere (emotivamente) ai mesi freddi. In questo periodo dell’anno, infatti, emerge per molte persone il bisogno di condivisione, di intimità e di una relazione stabile. Sorprendentemente c’entra anche il meteo: quando fuori è brutto tempo le occasioni sociali per stare in giro a far festa si riducono, tutto è più grigio e molte persone tendono a sentirsi sole. Per non parlare poi del calendario, che ci ricorda che le feste di Natale sono dietro l’angolo, e con esse le domande dei parenti sul motivo per cui sei ancora single. Trovare un partner garantisce compagnia per le serate casalinghe, per andare al cinema e per non ritrovarsi da soli a Capodanno. La definizione più sincera, come al solito, l’ha data l’Urban Dictionary: “La stagione fredda in cui sembra che tutti abbiano un partner, perciò anche tu hai trovato qualcuno ben al di sotto dei tuoi standard”. Non ci sarebbe bisogno di dirlo, ma vale la pena ricordare che le relazioni romantiche non sono le uniche in grado di farci sentire amati o completi. La società tende a mettere molta enfasi sulla vita di coppia, ma i rapporti di amicizia sono altrettanto significativi e gratificanti, e meritano di essere coltivati sempre, quando si è single e quando si è impegnati. Però, se proprio non vedete l’ora di essere ammanettati, sappiate che in questo periodo le app si riempiono di persone in cerca della propria metà – o, almeno, di qualcuno con cui fare una maratona di serie tv.
Usare le app senza impazzire
Un po’ come la ricerca del lavoro, anche la ricerca di un partner può essere stressante, tanto che si parla già di dating fatigue (“stanchezza degli appuntamenti”) o addirittura di dating burnout, cioè dell’esaurimento nervoso mentre si cerca l’amore online. Le piattaforme lo sanno e giocano d’anticipo. Hinge, per esempio, vuole evitare il ghosting (cioè la sparizione improvvisa nel bel mezzo di una conversazione) attraverso la funzione Your Turn Limits. L’obiettivo è aumentare le risposte sull’app e aiutare gli utenti a prediligere la qualità dei match piuttosto che la quantità. Bumble, invece, ha introdotto la funzione Snooze per prendersi una pausa dalla app senza perdere chat e connessioni e ricorda ai propri utenti che la app “non è un posto per gratificazioni immediate, è un posto per creare connessioni significative”. Tradotto: ci vuole pazienza, e un po’ di fede. Tanto prima o poi tornerà di nuovo la primavera.