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“Cercavo il sogno americano, ci sono andato vicino. Ho conosciuto Martin Scorsese, ma ho sottovalutato la lingua”: Mauro Repetto dopo l’addio agli 883

L'ex membro degli 883 spiega cosa è successo quando ha cambiato vita

di F. Q.
“Cercavo il sogno americano, ci sono andato vicino. Ho conosciuto Martin Scorsese, ma ho sottovalutato la lingua”: Mauro Repetto dopo l’addio agli 883

L’e membro e co-fondatore degli 883, Mauro Repetto, è stato ospite su Rai Radio2 a “I Lunatici”, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio. Tra i tanti temi toccati anche gli anni in cui ha deciso di lasciare il duo: “Non andavo via da una cosa, ne volevo iniziare un’altra, avevo l’American Dream che oggi con Donald Trump e tutti i pazzi che girano a New York non c’è più. Era una figata, volevo farla e l’ho fatta. Cercavo il sogno americano, volevo propormi come attore e sceneggiatore a Hollywood, ci sono andato, ho conosciuto Scorsese, ma ho sottovalutato la lingua, che non padroneggiavo. La lingua mi ha impedito di mangiare completamente la mela del sogno americano, l’ho solo sfiorata, le ho dato qualche bacino”.

Poi gli esordi con Max Pezzali: “Jovanotti con Claudio Cecchetto è stato quello che ci ha aiutato di brutto. Mandava i nostri pezzi in radio nel 1988. Quando rivedo quelle immagini e ripenso a quei tempi provo una grande nostalgia. Bisogna spingere, è cambiato tutto ma in fondo è la stessa cosa, bisogna darsi da fare, poi lo trovi qualcuno che ti apre la porta. Il motto ‘dignità zero’? Quante volte proponi una idea e hai almeno otto persone, tutte invidiose, che dicono che non gli piace. Dignità zero, continuiamo a proporre, prima o poi qualcuno disinteressato che ascolta le tue idee e le porta avanti lo trovi. Dignità zero, bisogna continuare, sempre”.

Il bilancio con gli 883? “Non rivendicavo il dover essere una star, non ho mai voluto essere un protagonista. Come è nato il mio balletto? Immaginavo le coreografie ma le mettevo nella mia testa senza provarle. Improvvisavo e saltavo cinque minuti dietro Max, non c’era niente di provato. Né io né Max abbiamo mai barato. Siamo sempre stati noi stessi”.

Nel frattempo Max Pezzali ha annunciato “Max Forever – Questo Forum non è un albergo”, lo show di Capodanno arricchito dal Deejay Time con Albertino, Fargetta, Molella e Prezioso all’Unipol Forum di Milano il prossimo 31 dicembre. Con l’annuncio della speciale data di Capodanno sale quindi a 18 il numero di palazzetti programmati per questo inverno, 17 già sold out. La notizia è arrivata a poche settimane dall’annuncio del nuovo show Max Forever Grand Prix, il prossimo 12 luglio 2025 all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola.

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