Cronaca Nera

Il fratello del vigile investito sul carabiniere: “Era ubriaco e rideva. Non lo dimenticherò mai”

“La macchina è arrivata senza frenare e mio fratello è stato colpito alle gambe. Mi ha chiamato dicendomi di andare sul posto perché stava morendo. Mi ha detto ‘ti voglio bene, per me sei stato un ottimo fratello ma sto morendo. Non vedo più e non sento più le gambe”. È il racconto ai cronisti di Riccardo Virgili, fratello del vigile investito ieri sera a Roma durante un rilievo, in un video pubblicato sul sito del Corriere della Sera. “Appena arrivato ho capito subito che l’incidente era grave. Io non so chi sia l’autore. Ho chiesto a tutte le istituzioni di fare chiarezza e che questa persona paghi. Vedere mio fratello così e questa persona ubriaca che rideva non la dimenticherò mai, mi ha fatto troppo male – ha aggiunto – . Non si rendeva proprio conto di quello che era successo. Voglio che venga fatta giustizia. Ha studiato tanto per diventare vigile e il suo sogno è stato spezzato”.

A terra con le gambe maciullate (una è stata amputata dai medici) c’era Daniele Virgili, 25 anni. “È un ragazzo ligio al dovere, ha sempre studiato. Ha cominciato con il diploma da cuoco ma poi la lasciato per fare il concorso nella polizia locale ed è entrato con buoni voti. Adesso è stato distrutto così” ha detto il padre. Il giovane è ricoverato in terapia intensiva al San Camillo, in prognosi riservata. Ha subito l’amputazione della gamba sinistra mentre l’altra, fratturata, è stata ricostruita con un lungo intervento.

L’impatto è stato fortissimo e la macchina, dopo aver investito i tre agenti della polizia locale, è finita anche contro il loro veicolo. Al volante un carabiniere libero dal servizio, risultato positivo all’alcol test con un tasso di quattro volte più alto rispetto al limite consentito dalla legge. Il carabiniere alla guida della macchina, in servizio al Ros, si è fermato a prestare soccorso ed è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza e lesioni gravissime. “Avevamo tanti progetti, eravamo finalmente riusciti ad avere una stabilità economica e volevamo iniziarli. Li faremo comunque – dice Chiara, da 8 anni la compagna del vigile 25enn – Non mi sembra di respirare da ieri”. Decine di operatori della polizia locale di Roma Capitale hanno donato il sangue.