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La Fed taglia i tassi di un quarto di punto (0,25). Powell: “Non mi dimetterei se Trump lo chiedesse”

“Non pensiamo sia il momento giusto di fare previsioni, sappiamo qual è l’obiettivo del nostro percorso, ma non sappiamo qual è il passo giusto, il punto è trovare la giusta velocità e la giusta destinazione”. Così il presidente Fed, Jerome Powell, in conferenza stampa dopo il taglio dei tassi di un quarto di punto, portandoli in una forchetta fra il 4,50% e il 4,75%. “Siamo su un sentiero verso una politica più neutrale, dobbiamo vedere dove condurrà da qui a dicembre”, nel breve termine le elezioni in Usa “non avranno alcun effetto sulla nostra politica monetaria” ha spiegato Powell. Rispondendo a una domanda dei giornalisti il numero uno della Fede ha risposto che non lascerà la presidenza se Donald Trump dovesse chiederlo. L’esautorazione del presidente della Fed “non è permessa dalla legge”.

Il taglio – Per la banca centrale è la seconda riduzione consecutiva del costo del denaro. In settembre aveva infatti tagliato i tassi di mezzo punto. La decisione arriva a poche ore dall’esito delle elezioni americane che hanno sancito il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. L’inflazione ha fatto progressi verso l’obiettivo del 2% ma resta elevata. “L’outlook economico è incerto” e la Fed resta “attenta ai rischi”, si legge nel comunicato della Fed diffuso al termine della sua giorni di riunione. “I recenti indicatori suggeriscono che l’attività economica ha continuato a espandersi a una velocità solida. Dall’inizio dell’anno, le condizioni del mercato del lavoro si sono allentate, con il tasso di disoccupazione che è salito ma resta basso. L’inflazione ha fatto progressi verso l’obiettivo del 2% ma resta elevata”.

Il monitoraggio – Nel considerare ulteriori aggiustamenti dell’intervallo obiettivo per il tasso dei fondi federali, il Comitato valuterà attentamente i dati in arrivo, l’evoluzione delle prospettive e l’equilibrio dei rischi. Il Comitato continuerà a ridurre le proprie disponibilità di titoli del Tesoro, di debito delle agenzie e di titoli garantiti da ipoteca delle agenzie. Il Comitato è fortemente impegnato a sostenere la massima occupazione e a riportare l’inflazione all’obiettivo del 2%. Nel valutare l’orientamento appropriato della politica monetaria – continua la nota – il Comitato continuerà a monitorare le implicazioni delle informazioni in arrivo sulle prospettive economiche. Il Comitato sarà pronto ad adeguare l’orientamento della politica monetaria nel modo più appropriato se dovessero emergere rischi che potrebbero ostacolare il raggiungimento degli obiettivi del Comitato. Le valutazioni del Comitato terranno conto di un’ampia gamma di informazioni, tra cui le letture delle condizioni del mercato del lavoro, le pressioni e le aspettative inflazionistiche e gli sviluppi finanziari e internazionali”. La decisione della Fed è stata unanime.