Una residenza universitaria (già abitata) e due palazzi in costruzione, il cosiddetto progetto Scalo House, sono stati sequestrati a Milano nell’ambito di una nuova inchiesta sulla gestione urbanistica della città. Quattordici le persone indagate: oltre a costruttori, progettisti e funzionari e dirigenti comunali, anche l’attuale assessore all’Urbanistica a Torino Paolo Mazzoleni, in qualità di ex componente della Commissione paesaggio e anche come firmatario del progetto, e Giovanni Oggioni, ex direttore dello Sportello unico edilizia. Tra i reati contestati nell’inchiesta: abusi edilizi, lottizzazione abusiva e falso. Questo “sistema di illegalità manipolatoria e di falsificazione ideologica dei titoli edilizi e alterazione del procedimento”, scrive il gip Mattia Fiorentini nel decreto di sequestro, di cui l’ultimo caso “è solo uno dei fulgidi esempi”, non “accenna ad arrestarsi e sembra anzi avere subito un’accelerazione ed essere diventato ancora più pervasivo“. Si tratta del terzo sequestro negli ultimi mesi di cantieri di edifici in costruzione dopo i casi del ‘Giardino Segreto’ in Isola a maggio e delle Residenze Lac di via Cancano affacciate sul Parco delle Cave a luglio.
L’area sequestrata e gli indagati – L’intervento del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano è avvenuto, su richiesta della procura, sull’area all’angolo tra via Valtellina e via Lepontina a Milano. Il progetto in corso di realizzazione presenta, secondo chi indaga, “violazioni della normativa urbanistica, con conseguente quantificazione sottostimata degli oneri di urbanizzazione e un illecito aumento delle superfici e cubature realizzabili”. Personale della Guardia di finanza ha fatto inoltre perquisizioni personali e locali nei confronti di alcuni funzionari e dirigenti comunali e componenti della Commissione per il paesaggio indagati per falso ideologico in atto pubblico e false dichiarazioni sulla identità o su qualità personali proprie o di altri.
Tra gli indagati figurano anche Marco Stanislao Prusiki, “presidente della commissione per il paesaggio, nella seduta del 9 novembre 2019”, quando iniziò il progetto, Ombra Katina Bruno, progettista dello studio Bruno Mazzoleni associati, Andrea Viaroli, dirigente comunale e responsabile del procedimento. E ancora Francesco Mario Carrillo, altro dirigente comunale, Riccardo Rinaldi, tecnico comunale, così come Nicoletta Carriero. Poi, Marco Natale, “legale rappresentante della Lepontina Gestioni srl, proprietaria dell’area fino alla compravendita” con “l’acquirente Green Stone”, Domenico Cefaly e Anselmo De Titta della Green Stone e Alessandro Boe, direttore lavori. Perquisita, ma non indagata anche l’ex assessora all’urbanistica del Comune di Milano e avvocato Ada Lucia De Cesaris. In particolare, la perquisizione “presso terzi” su De Cesaris è relativa ad un’altra indagine, come si legge negli atti, sul progetto immobiliare di via Lamarmora, uno dei tanti al centro delle inchieste della Procura di Milano.
“Operazione di mera speculazione edilizia” – Il gip, sempre nel decreto di sequestro, mette sotto accusa le carenze dell’amministrazione comunale. Al di là della “dichiarazioni di intenti delle circolari numero 3 e 4 di marzo del 2024, dei direttori e dei dirigenti degli uffici dell’edilizia di Milano”, scrive il giudice, “non risulta che nel presente caso e in altri enunciati (via Crescenzago, cortile di via Compagnoni, torre di via Stresa, via Anfiteatro, via della Zecca Vecchia etc.) il Gruppo di lavoro del Direttore e dirigenti abbia rivisto le pratiche e compiuto istruttorie, attenendosi alle indicazioni date dal gip, come era stato, appunto, dichiarato che avrebbe fatto”. Non è dato sapere, si legge ancora, “nemmeno, ad esempio, quali siano state le iniziative del Gruppo in ordine ai numerosissimi casi di costruzioni in cortile, su cui questa Procura aveva chiesto formalmente di essere informata”.
Sul progetto Scalo House, dato che lo studentato è stato già realizzato e sono pure entrati già anche i primi affittuari, il gip ha prima disposto un decreto di sequestro impeditivo, su richiesta dei pm, e poi un altro decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca. L’allarme “specifico”, scrive il giudice, “sta nel fatto che la costruzione di quegli impattanti edifici“, ossia due torri con appartamenti ancora in fase di costruzione, se “portata a compimento, peggiorerebbe ulteriormente la qualità della vita degli abitanti“. La previsione “dell’insediamento nei previsti 65 appartamenti, ancora in corso di costruzione, di circa 180 abitanti, che si aggiungono agli ospiti dei 122 posti letto dello studentato, offre con ancora maggiore immediatezza la dimensione dell’impatto e del carico urbanistico che si avrebbe, qualora venisse consentito il compimento dell’opera e soprattutto se gli abitanti vi si insediassero”. Si tratta, si legge ancora, “di un’operazione di mera speculazione edilizia, la cui unica ragione è la prospettiva della lucrosa rendita che ne sarebbe derivata, ai danni del territorio, degli interessi della comunità dei residenti e del rispetto delle regole che li tutelano“.
“Finanziamento occulto dell’intervento” – Secondo l’accusa, nell’operazione c’è stato un calcolo al ribasso su oneri di urbanizzazione e relativa “monetizzazione”, che ha “comportato un indebito vantaggio all’operatore privato che si sostanzia in una forma di finanziamento occulto dell’intervento”, scrive ancora il gip Fiorentini. Anche in questo caso, come in altri, per costruire sarebbe stata usata la Scia, ossia un’autocertificazione di inizio lavori con tanto, poi, anche di convenzione firmata dai dirigenti comunali e non passata per il Consiglio comunale o la Giunta. Sarebbe mancato, dunque, un piano attuativo che tiene conto di tutti i servizi per la cittadinanza nelle aree in costruzione. Il giudice nel provvedimento evidenzia quanto sia “distante” il valore “stabilito di 428,38 euro al metro quadro” rispetto “ai valori di mercato delle aree fabbricabili” di “1.167,29 euro al metro quadro delle aree per zone residenziali (con permesso di costruire)”. Valore “di gran lunga superiore a quello applicato per la monetizzazione delle aree a standard passato da 346,71 mq del 2010 a 428,38mq del 2022”.
“Gruppi di pressione lucrano sull’edilizia” – Dalle inchieste milanesi sull’urbanistica, scrive ancora il gip, sono emersi “gruppi di pressione che controllano le operazioni immobiliari più lucrative, e che operano attivamente per assicurare il mantenimento di tale sistema”, escludendone “chi non vi appartiene”, e per “impedire che l’azione del Comune venga ricondotta sui binari del rispetto del territorio e della legalità”. E tra gli “appartenenti a tali gruppi non si ha difficoltà a riconoscere l’ex direttore del Sue”, lo Sportello unico edilizia, Giovanni Oggioni, ora vicepresidente della Commissione comunale paesaggio. Il gip Fiorentini spiega anche che la “commissione comunale per il paesaggio” è “espressione di professionisti (architetti) spesso” tra loro “legati”, a cui è stato “attribuito illegittimamente il potere di concedere scostamenti dalle norme del Pgt”, il piano di governo del territorio.
Si tratta di una commissione che, osserva ancora il gip, “non garantisce indipendenza, in quanto organismo composto da professionisti nominati direttamente dal Sindaco, che esercitano la libera professione a Milano, i cui progetti vengono sottoposti alla valutazione della stessa Commissione in osmosi col Sue”. I verbali di staff del “direttore Oggioni”, si legge ancora, “mettono pure in luce” come “operasse contemporaneamente all’interno del Sue e all’esterno, prendendo parte la mattina alle riunioni di staff e alle riunioni dell’Area urbanistica, che lo impegnava nell’elaborazione delle norme della Variante al Pgt del 2012, e al pomeriggio alle riunioni del ‘tavolo c’è Milano da fare’, composto dal medesimo, in qualità di direttore del Sue, da progettisti, in qualità di rappresentanti dell’Ordine degli architetti, da rappresentati di avvocati delle società immobiliari e da imprenditori del settore immobiliare”. Ciò, stigmatizza il giudice, “in un perenne conflitto di interessi, reso evidente sia dalle interpretazioni date da Oggioni ‘contra legem’ e sempre a favore delle maggiori quantità di cubatura da realizzare”.
La “demolizione virtuale” dello studentato – Nell’istruttoria per arrivare a realizzare il maxi progetto immobiliare Scalo House, a Milano, è stata usata, evidenziano i magistrati, anche la curiosa espressione di “virtualmente demolito” per segnalare la costruzione di uno studentato su un edificio che già c’era, in zona scalo Farini. Edificio che, scrive il gip Fiorentini nel decreto di sequestro, “non è stato affatto demolito, bensì totalmente recuperato e trasformato in un lucrativo studentato“. E’ solo uno dei dettagli che emergono dalle oltre 100 pagine del decreto in cui si descrivono passo passo i cinque anni di istruttoria “in tre fasi”, dal 2019 in avanti, su quella “lottizzazione abusiva cartolare, posta in essere per camuffare l’omissione del piano attuativo e la violazione di tutte le norme” e per “conseguire abnormi volumetrie con minimi oneri”. Una operazione di “maquillage giuridico”.
I due “nuovi abnormi edifici residenziali”, ossia le torri vicino allo studentato di 13 e 8 piani rispettivamente di 45 e 31 metri, “che hanno riempito il cortile di via Valtellina 38, non potrebbero mai essere considerati una ristrutturazione edilizia”. E hanno pure “beneficiato di un rilevante ampliamento del volume, grazie al riconoscimento alla società operatrice della possibilità della ‘traslazione'” del volume “dell’edificio di via Lepontina, adibito a studentato” col “riconoscimento della pubblica utilità del servizio”. In questo caso, tra l’altro, la Commissione paesaggio aderì alla relazione “del progettista Paolo Mazzoleni” e “dichiarava falsamente che il progetto era adeguato al contesto e ‘che lo spazio aperto preesistente all’intervento non si configurava storicamente come cortile'”. Agli oneri di urbanizzazione del costruttore, inoltre, fu applicato, sempre stando agli atti, uno sconto del 60%.
Il Comune di Milano – Nel decreto il giudice sottolinea come esista un regolamento edilizio comunale sul ruolo del dirigente e il relativo permesso a costruire. Per il giudice “la disposizione è stata interpretata e applicata nel senso che tutta l’attività relativa alla convenzione del permesso di costruire convenzionato sia di esclusiva
competenza del dirigente”, ma questo non può andare in contrasto con leggi statali e regionali. E quindi Palazzo Marino non può prescindere dalle norme.
“Il fondamentale principio di legalità, che informa l’intero ordinamento repubblicano, esclude che il Comune di Milano possa esercitare la sua autonomia per introdurre deroghe alle leggi dello Stato e delle Regioni non previste e non consentite dalle leggi medesime…. Il principio di legalità – quindi ragiona il giudice – esclude che una determinazione dirigenziale possa legittimamente spostare una competenza fissata da una disposizione di legge, statale o regionale”.
“Non posso commentare, è evidente che i magistrati e la Guardia di finanza prima di fare alcune azioni non avvisano il sindaco. Io oggi quello che so, l’ho letto dalle agenzie – dice il sindaco di Milano, Giuseppe Sala – Vediamo gli atti e poi non mancherò di dire la mia opinione ma oggi non sono in grado di dire assolutamente niente”, ha aggiunto a margine della presentazione della veste grafica delle Olimpiadi invernali di Milano e Cortina. “È difficile commentare, oggi mi perdonerete ma non avendo alcun atto sul tavolo non posso esprimere giudizi”.
Giustizia & Impunità
Milano, sequestrati due palazzi in costruzione e uno studentato (già abitato): “In Comune gruppi di pressione lucrano sull’edilizia”
Una residenza universitaria (già abitata) e due palazzi in costruzione, il cosiddetto progetto Scalo House, sono stati sequestrati a Milano nell’ambito di una nuova inchiesta sulla gestione urbanistica della città. Quattordici le persone indagate: oltre a costruttori, progettisti e funzionari e dirigenti comunali, anche l’attuale assessore all’Urbanistica a Torino Paolo Mazzoleni, in qualità di ex componente della Commissione paesaggio e anche come firmatario del progetto, e Giovanni Oggioni, ex direttore dello Sportello unico edilizia. Tra i reati contestati nell’inchiesta: abusi edilizi, lottizzazione abusiva e falso. Questo “sistema di illegalità manipolatoria e di falsificazione ideologica dei titoli edilizi e alterazione del procedimento”, scrive il gip Mattia Fiorentini nel decreto di sequestro, di cui l’ultimo caso “è solo uno dei fulgidi esempi”, non “accenna ad arrestarsi e sembra anzi avere subito un’accelerazione ed essere diventato ancora più pervasivo“. Si tratta del terzo sequestro negli ultimi mesi di cantieri di edifici in costruzione dopo i casi del ‘Giardino Segreto’ in Isola a maggio e delle Residenze Lac di via Cancano affacciate sul Parco delle Cave a luglio.
L’area sequestrata e gli indagati – L’intervento del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano è avvenuto, su richiesta della procura, sull’area all’angolo tra via Valtellina e via Lepontina a Milano. Il progetto in corso di realizzazione presenta, secondo chi indaga, “violazioni della normativa urbanistica, con conseguente quantificazione sottostimata degli oneri di urbanizzazione e un illecito aumento delle superfici e cubature realizzabili”. Personale della Guardia di finanza ha fatto inoltre perquisizioni personali e locali nei confronti di alcuni funzionari e dirigenti comunali e componenti della Commissione per il paesaggio indagati per falso ideologico in atto pubblico e false dichiarazioni sulla identità o su qualità personali proprie o di altri.
Tra gli indagati figurano anche Marco Stanislao Prusiki, “presidente della commissione per il paesaggio, nella seduta del 9 novembre 2019”, quando iniziò il progetto, Ombra Katina Bruno, progettista dello studio Bruno Mazzoleni associati, Andrea Viaroli, dirigente comunale e responsabile del procedimento. E ancora Francesco Mario Carrillo, altro dirigente comunale, Riccardo Rinaldi, tecnico comunale, così come Nicoletta Carriero. Poi, Marco Natale, “legale rappresentante della Lepontina Gestioni srl, proprietaria dell’area fino alla compravendita” con “l’acquirente Green Stone”, Domenico Cefaly e Anselmo De Titta della Green Stone e Alessandro Boe, direttore lavori. Perquisita, ma non indagata anche l’ex assessora all’urbanistica del Comune di Milano e avvocato Ada Lucia De Cesaris. In particolare, la perquisizione “presso terzi” su De Cesaris è relativa ad un’altra indagine, come si legge negli atti, sul progetto immobiliare di via Lamarmora, uno dei tanti al centro delle inchieste della Procura di Milano.
“Operazione di mera speculazione edilizia” – Il gip, sempre nel decreto di sequestro, mette sotto accusa le carenze dell’amministrazione comunale. Al di là della “dichiarazioni di intenti delle circolari numero 3 e 4 di marzo del 2024, dei direttori e dei dirigenti degli uffici dell’edilizia di Milano”, scrive il giudice, “non risulta che nel presente caso e in altri enunciati (via Crescenzago, cortile di via Compagnoni, torre di via Stresa, via Anfiteatro, via della Zecca Vecchia etc.) il Gruppo di lavoro del Direttore e dirigenti abbia rivisto le pratiche e compiuto istruttorie, attenendosi alle indicazioni date dal gip, come era stato, appunto, dichiarato che avrebbe fatto”. Non è dato sapere, si legge ancora, “nemmeno, ad esempio, quali siano state le iniziative del Gruppo in ordine ai numerosissimi casi di costruzioni in cortile, su cui questa Procura aveva chiesto formalmente di essere informata”.
Sul progetto Scalo House, dato che lo studentato è stato già realizzato e sono pure entrati già anche i primi affittuari, il gip ha prima disposto un decreto di sequestro impeditivo, su richiesta dei pm, e poi un altro decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca. L’allarme “specifico”, scrive il giudice, “sta nel fatto che la costruzione di quegli impattanti edifici“, ossia due torri con appartamenti ancora in fase di costruzione, se “portata a compimento, peggiorerebbe ulteriormente la qualità della vita degli abitanti“. La previsione “dell’insediamento nei previsti 65 appartamenti, ancora in corso di costruzione, di circa 180 abitanti, che si aggiungono agli ospiti dei 122 posti letto dello studentato, offre con ancora maggiore immediatezza la dimensione dell’impatto e del carico urbanistico che si avrebbe, qualora venisse consentito il compimento dell’opera e soprattutto se gli abitanti vi si insediassero”. Si tratta, si legge ancora, “di un’operazione di mera speculazione edilizia, la cui unica ragione è la prospettiva della lucrosa rendita che ne sarebbe derivata, ai danni del territorio, degli interessi della comunità dei residenti e del rispetto delle regole che li tutelano“.
“Finanziamento occulto dell’intervento” – Secondo l’accusa, nell’operazione c’è stato un calcolo al ribasso su oneri di urbanizzazione e relativa “monetizzazione”, che ha “comportato un indebito vantaggio all’operatore privato che si sostanzia in una forma di finanziamento occulto dell’intervento”, scrive ancora il gip Fiorentini. Anche in questo caso, come in altri, per costruire sarebbe stata usata la Scia, ossia un’autocertificazione di inizio lavori con tanto, poi, anche di convenzione firmata dai dirigenti comunali e non passata per il Consiglio comunale o la Giunta. Sarebbe mancato, dunque, un piano attuativo che tiene conto di tutti i servizi per la cittadinanza nelle aree in costruzione. Il giudice nel provvedimento evidenzia quanto sia “distante” il valore “stabilito di 428,38 euro al metro quadro” rispetto “ai valori di mercato delle aree fabbricabili” di “1.167,29 euro al metro quadro delle aree per zone residenziali (con permesso di costruire)”. Valore “di gran lunga superiore a quello applicato per la monetizzazione delle aree a standard passato da 346,71 mq del 2010 a 428,38mq del 2022”.
“Gruppi di pressione lucrano sull’edilizia” – Dalle inchieste milanesi sull’urbanistica, scrive ancora il gip, sono emersi “gruppi di pressione che controllano le operazioni immobiliari più lucrative, e che operano attivamente per assicurare il mantenimento di tale sistema”, escludendone “chi non vi appartiene”, e per “impedire che l’azione del Comune venga ricondotta sui binari del rispetto del territorio e della legalità”. E tra gli “appartenenti a tali gruppi non si ha difficoltà a riconoscere l’ex direttore del Sue”, lo Sportello unico edilizia, Giovanni Oggioni, ora vicepresidente della Commissione comunale paesaggio. Il gip Fiorentini spiega anche che la “commissione comunale per il paesaggio” è “espressione di professionisti (architetti) spesso” tra loro “legati”, a cui è stato “attribuito illegittimamente il potere di concedere scostamenti dalle norme del Pgt”, il piano di governo del territorio.
Si tratta di una commissione che, osserva ancora il gip, “non garantisce indipendenza, in quanto organismo composto da professionisti nominati direttamente dal Sindaco, che esercitano la libera professione a Milano, i cui progetti vengono sottoposti alla valutazione della stessa Commissione in osmosi col Sue”. I verbali di staff del “direttore Oggioni”, si legge ancora, “mettono pure in luce” come “operasse contemporaneamente all’interno del Sue e all’esterno, prendendo parte la mattina alle riunioni di staff e alle riunioni dell’Area urbanistica, che lo impegnava nell’elaborazione delle norme della Variante al Pgt del 2012, e al pomeriggio alle riunioni del ‘tavolo c’è Milano da fare’, composto dal medesimo, in qualità di direttore del Sue, da progettisti, in qualità di rappresentanti dell’Ordine degli architetti, da rappresentati di avvocati delle società immobiliari e da imprenditori del settore immobiliare”. Ciò, stigmatizza il giudice, “in un perenne conflitto di interessi, reso evidente sia dalle interpretazioni date da Oggioni ‘contra legem’ e sempre a favore delle maggiori quantità di cubatura da realizzare”.
La “demolizione virtuale” dello studentato – Nell’istruttoria per arrivare a realizzare il maxi progetto immobiliare Scalo House, a Milano, è stata usata, evidenziano i magistrati, anche la curiosa espressione di “virtualmente demolito” per segnalare la costruzione di uno studentato su un edificio che già c’era, in zona scalo Farini. Edificio che, scrive il gip Fiorentini nel decreto di sequestro, “non è stato affatto demolito, bensì totalmente recuperato e trasformato in un lucrativo studentato“. E’ solo uno dei dettagli che emergono dalle oltre 100 pagine del decreto in cui si descrivono passo passo i cinque anni di istruttoria “in tre fasi”, dal 2019 in avanti, su quella “lottizzazione abusiva cartolare, posta in essere per camuffare l’omissione del piano attuativo e la violazione di tutte le norme” e per “conseguire abnormi volumetrie con minimi oneri”. Una operazione di “maquillage giuridico”.
I due “nuovi abnormi edifici residenziali”, ossia le torri vicino allo studentato di 13 e 8 piani rispettivamente di 45 e 31 metri, “che hanno riempito il cortile di via Valtellina 38, non potrebbero mai essere considerati una ristrutturazione edilizia”. E hanno pure “beneficiato di un rilevante ampliamento del volume, grazie al riconoscimento alla società operatrice della possibilità della ‘traslazione'” del volume “dell’edificio di via Lepontina, adibito a studentato” col “riconoscimento della pubblica utilità del servizio”. In questo caso, tra l’altro, la Commissione paesaggio aderì alla relazione “del progettista Paolo Mazzoleni” e “dichiarava falsamente che il progetto era adeguato al contesto e ‘che lo spazio aperto preesistente all’intervento non si configurava storicamente come cortile'”. Agli oneri di urbanizzazione del costruttore, inoltre, fu applicato, sempre stando agli atti, uno sconto del 60%.
Il Comune di Milano – Nel decreto il giudice sottolinea come esista un regolamento edilizio comunale sul ruolo del dirigente e il relativo permesso a costruire. Per il giudice “la disposizione è stata interpretata e applicata nel senso che tutta l’attività relativa alla convenzione del permesso di costruire convenzionato sia di esclusiva
competenza del dirigente”, ma questo non può andare in contrasto con leggi statali e regionali. E quindi Palazzo Marino non può prescindere dalle norme.
“Il fondamentale principio di legalità, che informa l’intero ordinamento repubblicano, esclude che il Comune di Milano possa esercitare la sua autonomia per introdurre deroghe alle leggi dello Stato e delle Regioni non previste e non consentite dalle leggi medesime…. Il principio di legalità – quindi ragiona il giudice – esclude che una determinazione dirigenziale possa legittimamente spostare una competenza fissata da una disposizione di legge, statale o regionale”.
“Non posso commentare, è evidente che i magistrati e la Guardia di finanza prima di fare alcune azioni non avvisano il sindaco. Io oggi quello che so, l’ho letto dalle agenzie – dice il sindaco di Milano, Giuseppe Sala – Vediamo gli atti e poi non mancherò di dire la mia opinione ma oggi non sono in grado di dire assolutamente niente”, ha aggiunto a margine della presentazione della veste grafica delle Olimpiadi invernali di Milano e Cortina. “È difficile commentare, oggi mi perdonerete ma non avendo alcun atto sul tavolo non posso esprimere giudizi”.
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Omicidio Vassallo, quattro arrestati tra cui un colonnello dell’Arma. Nelle carte la frase del pentito: “Il pescatore l’abbiamo messo a posto”
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Roma, 19 feb. (Adnkronos) - "Il governo non risponde: sta coprendo qualcuno? Se lo sta facendo, ha l'obbligo di dirlo. Questa questione, sappia palazzo Chigi, se Meloni pensa di essere diventata come Trump che firma ordini esecutivi ed è Dio, patria e famiglia, se lo scordi. Il governo rischia di traballare su questa cosa. Noi riteniamo la premier responsabile in toto di questa cosa". Lo dice Angelo Bonelli rispondendo a una domanda sul caso Paragon durante una conferenza stampa di Avs sui referendum.
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - "Abbiamo un sacco di interrogativi e il governo continua a non rispondere. E ci siamo posti anche questa domanda: la sera prima che Casarini" scoprisse lo spyware nel suo telefono, "io ero a cena Luca Casarini e c'erano anche altri parlamentare della Repubblica: mi hanno osservato? Mi hanno spiato?". Lo chiede Nicola Fratoianni nella conferenza stampa convocata da Avs alla Camera sui referendum rispondendo a una domanda su Paragon.
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - "E' un vero piacere dare il benvenuto a lei e alla delegazione che l'accompagna, la sua presenza a Roma è un onore per la Repubblica italiana e per me è un grande piacere accoglierla nuovamente al Quirinale a distanza di pochi mesi dal nostro ultimo incontro. Ed è una testimonianza delle eccellenti relazioni che vi sono tra Israele e Italia, anche attestate dalla frequenza degli incontri: sono state frequenti le missioni in Israele in questo periodo del ministro degli Esteri Tajani che è anche vicepresidente del Consiglio, a dimostrazione dell'intensità del nostro rapporto e della nostra amicizia". Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando al Quirinale il presidente dello Stato di Israele, Isaac Herzog.
"E' un piacere averla qui, poter dialogare con lei -ha ribadito Mattarella- e scambiare le nostre opinioni con grande franchezza e amicizia e con grande intesa collaborativa".
Mosca, 19 feb. (Adnkronos) - "E' necessario ripulire l'eredità dell'amministrazione Biden, che ha fatto di tutto per distruggere anche i primi accenni alle fondamenta stesse di una partnership a lungo termine tra i nostri Paesi". Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov parlando alla Duma all'indomani dei colloqui di Riad, commentando la possibilità di una cooperazione strategica tra Russia e Stati Uniti e aggiungendo che potrebbero essere create le condizioni per colloqui sulla sicurezza e sulla stabilità strategica tra i Paesi.
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - "Il partito di Giorgia Meloni é nei guai fino al collo e la maggioranza spaccata platealmente come dimostra la dissociazione di Forza Italia dalla conferenza stampa dei suoi alleati. Dagli assetti europei alla guerra in Ucraina allo spionaggio con Paragon, dalle parti di Fratelli d’Italia non sanno dove girarsi e allora attaccano l’ex presidente Conte. Era evidente fin dall’inizio l’intento da parte della destra di usare a fini politici la commissione parlamentare sul Covid, ora il re è nudo”. Così Luana Zanella, capogruppo di Avs alla Camera.
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - “Stamane alcuni ragazzi sulle scale di Montecitorio hanno gettato dei sacchetti con del cibo che la Gdo cestina ogni giorno per richiamare la nostra attenzione sul Giusto Prezzo e sul fatto che il cibo di qualità sia un privilegio per pochi, al contrario di quello che il Ministro dell’agricoltura Lollobrigida sostiene". Così il capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera
"Mentre solo pochi giorni fa dichiaravano sullo spreco alimentare e sull’importanza di evitarlo, oggi che fanno i Presidenti di Camera e Senato? Fontana li accusa di atti vandalici e La Russa lo ha definito un atto vile. Ma ci rendiamo conto? Questi sarebbero atti vili e vandalici? E cosa facciamo noi per alleviare le sofferenze di quei produttori che nonostante l’inflazione e il caro prezzi non ricevono soldi in più? Cosa facciamo per quei consumatori costretti a rinunciare a proteine e carboidrati, al cibo sano e sostenibile perché troppo costoso? E soprattutto cosa diciamo a dei ragazzi che ci richiamano con parole pulite e striscioni corretti a dare delle risposte concrete senza offendere nessuno?".
"La maggioranza e il governo, il ministro Lollobrigida che oggi attendiamo in Aula dovrebbero rispondere su questo non offendere dei giovani innocenti che si preoccupano giustamente del nostro e loro futuro!”.
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - "Picierno è una signora che ogni mattina si sveglia pensando a una sciocchezza da dire sul Movimento 5 Stelle. Picierno è un'infiltrata dei fascisti nella sinistra. Chiede più guerra, più armi, più povertà, più morti: non ha nulla a che vedere con la sinistra. E' un'infiltrata dei fascisti. Cosa ha in comune con la sinistra chi chiede più armi e più povertà? Picierno lo chiede in ogni situazione". Lo ha detto l'eurodeputato M5S, Gaetano Pedullà, a L'Aria che Tira su La7.