Tennis

Sinner svela come userà i 6 milioni vinti in Arabia: “Tra poco nascerà una Fondazione. Ho una mia idea per poter fare del bene”

“Servizio, fisico, costanza: in inverno lavorerò per migliorare. Un anno difficile, ma sono riuscito a rimanere me stesso”. Queste sono state le prime parole di Jannik Sinner durante l’evento di presentazione del calendario Lavazza 2025, a cui il tennista ha partecipato a Torino, dove già si trova in vista delle imminenti ATP Finals 2024. Sul […]

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“Servizio, fisico, costanza: in inverno lavorerò per migliorare. Un anno difficile, ma sono riuscito a rimanere me stesso”. Queste sono state le prime parole di Jannik Sinner durante l’evento di presentazione del calendario Lavazza 2025, a cui il tennista ha partecipato a Torino, dove già si trova in vista delle imminenti ATP Finals 2024. Sul mese da “cerchiare in rosso” Sinner si è sbilanciato: “Dico proprio novembre, il mese delle Finals, a Torino. L’atmosfera è sempre speciale e a questo torneo mi legano tanti bei ricordi”. Sinner ha poi svelato come intende investire i 6 milioni vinti al Six Kings Slam: “Una Fondazione. Ancora non posso anticipare nulla perché stiamo perfezionando gli ultimi dettagli, ma tra poco la annunceremo e sono molto contento di poter essere utile per fare del bene. Ogni giocatore ha una visione un po’ diversa sul come aiutare persone, animali, natura. Ma è un punto molto importante per chi sta nella nostra posizione”.

Da Milano 2019, alle Atp Next Gen Finals, Sinner non ha più sollevato trofei davanti al pubblico di casa : “Me lo ricordo bene quel torneo, ho affrontato giocatori importanti, ho capito tante cose durante quella settimana speciale. Quanto a Torino, l’anno scorso qui ho perso in finale, non posso predire il futuro ma spero di fare molto bene davanti al pubblico di casa perché sento di essere circondato da tanto affetto. Da allora sono cresciuto tanto. Ho fatto un bel percorso, sono maturato, ho imparato molto e adesso arrivo a Torino da numero 1 del mondo, è ovvio che sono contento. Ma come sapete posso fare meglio. Voglio migliorare ancora a tutti i livelli. Nel servizio sono cresciuto, ma non sono ancora costante come vorrei, mi soffermerò ancora soprattutto durante la stagione invernale. La parte fisica sarà molto importante, anche lì dovremo intervenire per essere più forte e resistente e prevenire gli infortuni”.

“Ho sempre avuto l’obiettivo di diventare numero uno, fin da bambino“, ha proseguito Sinner: “Una volta raggiunto, il traguardo era concludere l’anno in questa posizione. Non so dire quali saranno le emozioni che proverò perché non ho ancora il trofeo in mano, ma sarà bello condividerlo con gli italiani”. Invece, a proposito della sua tenuta mentale: “In campo cerco sempre di pensare che non devo sprecare energie perché mi serviranno durante il punto successivo. Nella mia quotidianità sono tranquillo, una persona semplice che non fa nulla di eccessivo: i miei giorni non sono nulla di che, solo tanto lavoro“.

Riguardo allassenza di Djokovic: “Nole ha dato tanto al pubblico italiano e la gente voleva vederlo giocare, mancherà. Ci dispiace molto che non ci sia, ma lo sport è questo. Sarà comunque un torneo impegnativo, oltre a me ci sono sette grandi giocatori, speriamo di dare un bello spettacolo”. A proposito delle sue prime impressioni dopo essersi allenato per due giorni sul campo Centrale dell’Inalpi Arena: “Ancora ci stiamo abituando, il campo è diverso dall’anno scorso, un po’ più lento. Abbiamo qualche giorno per arrivare al top per la prima partita che sarà subito difficile visto il livello dei rivali. Ma io sono pronto a giocare a tennis”.

Infine, sull’importanza del supporto del suo team e dei suoi cari in un anno tanto bello quanto complicato: “Noi giocatori non siamo delle macchine. Siamo persone che cercano di fare ogni giorno del proprio meglio. Per fare questo ho bisogno di persone che mi aiutino a stare bene. Spesso si guarda solo ai risultati. Se vinci un torneo hai fatto bene, se no hai fatto male. Questa stagione è stata molto complicata, ma sono riuscito a stare sempre focalizzato su quello che dovevo fare. Ma non voleva dire che stavo sempre bene“.