Hanno fatto ancora fiasco, i sondaggisti. La profezia di un testa a testa nel voto presidenziale americano si è rivelata illusoria. Donald Trump ha sconfitto Kamala Harris con uno scarto di circa 5 milioni di voti. Eppure le voci più accreditate – Nate Silver, FiveThirtyEight e Allan Lichtman – accreditavano una corsa all’ultimo respiro. Tutto all’opposto delle piattaforme di previsione e scommesse elettorali basate su tecnologie blockchain, ovvero il cuore delle criptovalute. Chi le frequenta si fida poco dei sondaggi e la ragione è semplice: per prevedere il futuro, follow the money. Traduzione: il tracciamento delle scommesse e dei flussi finanziari è un indice molto più affidabile, rispetto ai metodi degli istituti demoscopici. Chissà, magari qualche elettore nasconde ai sondaggisti il voto a Trump per pudore o riservatezza. Di sicuro, già da luglio la vittoria del tycoon era considerata probabile – tra il 55% e il 60% – da Polymarket, il più famoso sito di scommesse elettorali fondato su blockchain. Le principali piattaforme hanno accolto scommesse fino a stamattina: già nella notte, tutte davano la vittoria di Trump tra il 97% e il 99% di possibilità. Parliamo di siti online come Kalshi, PredictIt, Robinhood, Betfair e Smarkets. Soppianteranno i sondaggi e le previsioni politiche dei media tradizionali, secondo Gian Luca Comandini. Insegna Blockchain e Cyber Security all’Università di Macerata, fa parte della task force governativa per delineare la strategia nazionale in ambito blockchain.

Professor Comandini, su quali dati si basano le previsioni di Polymarket e le altre piattaforme?
Principalmente sui soldi delle scommesse e dei flussi finanziari, parliamo di centinaia di migliaia di persone e decine di miliardi. Lì si manifestano la “pancia” e gli umori profondi di un Paese. Oltretutto, grazie al volume di dati, si possono calcolare scarti minimi.

Invece i sondaggi tradizionali sarebbero inaffidabili?
Lo dimostra l’infinita lista di errori. Se proseguono così avranno vita brevissima e in futuro moriranno, la loro credibilità è già in declino e in pochi li considerano una cartina di tornasole affidabile. Saranno schiacciati dai siti di previsione basati sulla blockchain.

Qual è il punto debole dei sondaggi?
Gli istituti demoscopici si basano su campione troppo piccolo di individui. Raccolgono i pareri di poche migliaia di persone con la pretesa insensata che possano illuminarci sull’intera collettività. Non funziona più in un Paese piccolo come l’Italia, figuriamoci negli Stati Uniti. Ieri guardavo la televisione, su un’emittente nazionale pubblicavano i risultati di un sondaggio condotto su poche 1200 persone: era scritto in una grafica con l’asterisco, piccolo piccolo, perché sono obbligati per legge a dare il numero, ma se ne vergognano e perciò lo nascondono. Sanno che non è un campione realmente rappresentativo. Anche ieri, alcuni tra i sondaggisti di grido davano Harris in vantaggio. E quando sono iniziati a uscire i dati dello spoglio, hanno continuato con la litania del testa a testa. Invece il vantaggio di Trump era solido, proprio come annunciava Polymarket, da mesi.

Qual è il punto forte delle piattaforme digitali di previsione?
Gli scommettitori sono più numerosi delle persone raccolte in un campione, e molto più rappresentativi. Il denaro non mente, mai. Invece al sondaggista si può sempre dire una bugia. Il più delle volte, come al bar, si indossa una maschera per dire le cose “giuste”: tutto quello che la società e il buon senso si aspetta dalle brave persone. Magari in pubblico uno sostiene di detestare Trump, poi va online e piazza una scommessa sulla sua vittoria. Un altro punto a favore delle piattaforme, rispetto ai sondaggisti, è il meccanismo dell’arbitraggio.

Di cosa si tratta?
Permette di scommettere sull’uno e sull’altro, in momenti diversi. Se cambia il vento, posso bilanciare il rischio della prima scommessa con un’altra di segno opposto. Dunque i flussi finanziari consentono di rilevare in tempo reale – in modo dettagliato – i cambiamenti nel tempo dell’opinione pubblica. Invece i sondaggi sono una fotografia, immobile e anche fuori fuoco. Il problema è che politici e giornalisti ne ignorano l’esistenza. Come per Tik Tok, scopriranno l’esistenza delle piattaforme di previsione a scoppio ritardato.

Però la loro notorietà è in crescita, malgrado il New York Times e il Wall street journal abbiano paventato l’ipotesi che Polymarket fosse stato manipolato al servizio della propaganda trumpiana.
Accuse senza senso perché la blockchain non può essere manipolata. Porto un esempio sulla notorietà delle piattaforme: in ascensore all’università ho sentito un ragazzo dire a un altro: “Stanotte vince Trump, non lo hai visto Polymarket?”. I giovani lo conoscono bene, soprattutto grazie alla crescita del mercato e del dibattito sulle criptovalute. Ma gli altri?

Scopriranno le piattaforme con il tempo, mano a mano che guadagnano credibilità. Lei possiede un discreto gruzzolo di criptovalute. Stanotte con la vittoria di Trump, quanto ha guadagnato?
Sono tra i primi italiani ad aver acquistato Bitcoin, 12 anni fa. Il valore delle cripto è cresciuto n una notte tra il 10 e il 25%. Non male.

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