Uccisero e fecero a pezzi un 19enne perché li voleva denunciare per sfruttamento. Sono stati condannati all’ergastolo i due uomini accusati dell’omicidio di Mahmoud Abdallah che era stato trovato senza testa e senza mani la scorsa estate al largo di Santa Margherita Ligure, in provincia di Genova. La condanna per Kamel Abdelwahab detto Tito, e […]
Uccisero e fecero a pezzi un 19enne perché li voleva denunciare per sfruttamento. Sono stati condannati all’ergastolo i due uomini accusati dell’omicidio di Mahmoud Abdallah che era stato trovato senza testa e senza mani la scorsa estate al largo di Santa Margherita Ligure, in provincia di Genova. La condanna per Kamel Abdelwahab detto Tito, e Abdelwahab Ahmed Gamal Kame, detto Bob (nella foto), è stata emessa dalla Corte d’assise, che ha accolto le richieste del pm. Durante le indagini, Tito aveva dato la colpa a Bob ma aveva ammesso che i due avevano agito perché il ragazzo, che lavorava per loro nella barberia di Sestri Ponente, li voleva denunciare per lo sfruttamento lavorativo e per i mancati pagamenti. Abdallah era stato ucciso con una coltellata al cuore nell’appartamento di Sestri Ponente doveva viveva con Tito e Bob. Per la pm Daniela Pischetola, che aveva chiesto il fine pena mai i due avevano agito insieme e con premeditazione. I due imputati hanno tentato di scaricare l’uno la colpa sull’altro.
“Sono dispiaciuto per i parenti di Mahmoud, per Mahmoud, io sono in Italia da tanti anni, non ho mai avuto problemi. Io sono come Mahmoud, siamo ragazzi, la mia vita è distrutta, con luì non ho mai avuto un bisticcio. Prima di questo gravissimo incidente non è mai successo niente. Abbiamo vissuto insieme in questa casa, non abbiamo mai avuto nessun problema in convivenza” ha detto Tito nelle dichiarazione spontanee prima la sentenza.
“Ho sempre detto la verità, tutta la verità. Io sono venuto in Italia per lavorare. Sono stato in comunità, ho sempre lavorato finché ho avuto i miei documenti, pure in carcere continuo a lavorare. Mi dispiace molto per la famiglia di Mahmoud. Signor giudice io a lei non ho mai detto bugie, non ho mai incontrato in vita mia un criminale come Tito. Mai i miei occhi hanno visto un criminale come Tito. Tutto è chiaro, Tito aveva già detto ad Alì che io l’ho ucciso perché voleva uccidermi. Lui non mi ha incolpato dall’inizio alla fine. Giuro su Dio che io non c’entro per nulla in questa faccenda. Giuro anche su mia madre e mio padre che non ci sono più. Io non c’entro” aveva detto Bob nella dichiarazione spontanea.