Il gup di Roma ha approvato l’accordo di patteggiamento a due anni e nove mesi di reclusione raggiunto dalla Procura con Tommaso Verdini, figlio dell’ex parlamentare Denis, indagato per presunte irregolarità nell’affidamento di commesse all’Anas, tra cui un appalto per il risanamento delle gallerie dal valore di 180 milioni di euro. Il giudice ha anche […]
Il gup di Roma ha approvato l’accordo di patteggiamento a due anni e nove mesi di reclusione raggiunto dalla Procura con Tommaso Verdini, figlio dell’ex parlamentare Denis, indagato per presunte irregolarità nell’affidamento di commesse all’Anas, tra cui un appalto per il risanamento delle gallerie dal valore di 180 milioni di euro. Il giudice ha anche dato l’ok alla richiesta di conversione della pena in lavori di pubblica utilità per Verdini junior e ha ratificato il patteggiamento a un anno e nove mesi, con pena sospesa, dell’imprenditore Angelo Ciccotto. I reati contestati nel procedimento, diversi a seconda delle posizioni, sono la corruzione e la turbativa d’asta. Anas si è costituita parte civile.
Tommaso Verdini era stato arrestato il 28 dicembre 2023 in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, nell’ambito di un’indagine aperta nella primavera 2022, nata dalla denuncia di un ex dirigente di Anas. Secondo l’ipotesi accusatoria, il figlio di Denis, titolare della società di consulenza imprenditoriale Inver, facilitava le aziende sue clienti a vincere appalti attraverso l’accesso a informazioni riservate, apprese da dipendenti della società pubblica in cambio di denaro o di favori. Oltre a Verdini junior, erano finiti ai domiciliari anche il suo socio in Inver, Fabio Pileri, e tre imprenditori titolari di aziende aggiudicatarie delle commesse. Per un dirigente e un funzionario di Anas accusati di aver venduto informazioni, invece, era stata disposta la sospensione dal servizio.
In un fascicolo-stralcio dell’inchiesta principale è accusato di corruzione anche Denis Verdini, a cui nelle scorse settimane è stato recapitato l’avviso di conclusione indagini preliminari, preludio a una richiesta di rinvio a giudizio. Nel capo d’accusa si legge che, “come contropartita della messa a disposizione delle loro funzioni” alcuni indagati “accettavano la promessa di utilità da parte di Denis Verdini e del figlio e di Fabio Pileri consistite nei loro interventi e raccomandazioni in sedi politiche e istituzionali per la conferma in posizioni apicali di Anas, o comunque la ricollocazione in ruoli apicali ben remunerati di organismi di diritto pubblico”. Anche in questo procedimento Anas è parte offesa.