Rocco Papaleo, Claudia Gerini, Sydney Sibilia, Michela Andreozzi, Edoardo Leo, Massimiliano Bruno. Una carrellata di cinema italiano, davanti e dietro la macchina da presa, in un’unica opera cinematografica. S’intitola 100 di questi anni ed è un film a episodi presentato all’ultima Festa di Roma per celebrare i cento anni dell’Istituto Luce. L’istituzione statale (oggi s.p.a. ndr) sorta come contenitore cine-documentaristico per la propaganda di regime nel Ventennio fascista e, con la fine della dittatura mussoliniana, trasformato in ricco archivio storico che detiene un patrimonio di oltre 4mila titoli girati fino al 1998. 100 di questi anni è il classico mosaico di episodi comici come tradizione del cinema italiano vuole, unito sotto un minimo comune denominatore.
Qui, ci sembra, un disinvolto, creativo, curioso uso proprio di quel materiale d’archivio presente all’Istituto Nazionale Luce; materiale popolare in forma di divertenti reportage di costume, interviste, spot, stralci di eventi mondani. Nel primo episodio è un Rocco Papaleo interprete e regista ad affondare chitarra, microfono e diapason in un presunto divertente passato da musicista con tanto di ugole d’oro delle prime corride, bravi bravissimi bimbi fenomeno, e un Celentano primissima maniera. Tutto in bianco e nero, e tutto di genere, l’episodio scritto e diretto da Sibilia con un Valerio Aprea carcerato ad osservare crimini e rapine alla Pickpocket dal ritmo beat. Campare 100 anni vede la Gerini regista e coprotagonista del buffo e impegnato episodio femminista con una Paola Minaccioni centenaria che racconta limiti e vessazioni di una donna di famiglia del dopoguerra.
In 100 di questi giorni Francesca Mazzoleni ci riporta in una seduta psicoterapeutica sui generis. Mentre 100 modi di essere felici di Michela Andreozzi lascia che sia una Claudia Zanella in completo beauty farm a mostrarci il senso della bellezza femminile. 99 ingredienti più uno di Edoardo Leo è invece un masterchef catapultato tra fritti, pastasciutte, dolciumi gettati in pasto alla folle delle sagre del passato correndo appresso ad una domanda cruciale per il futuro di un giovane cuoco. Chiude infine 100 ciak di Massimiliano Bruno dove il figurante cinematografico, Federico Maria Garrone, rievoca i tempi di scioperi generali degli attori (1949 con Magnani e De Sica; 1973 con Volontè e Nanni Loy in prima linea) ai quali parteciparono rispettivamente nonno e papà anch’essi figuranti del cinema. Il taglia e cuci del montaggio, vero senso performativo dell’intera operazione se lo dividono tre bravi montatori: Luca Onorati, Angelo Musciagna e Patrizia Penzo. 100 di questi anni uscirà in sala nel 2025.