“Giovedì due scavatrici e un bulldozer delle Idf (le forze armate israeliane, ndr) hanno distrutto parte di una recinzione e una struttura in cemento in una posizione Unifil a Ras Naqura”, lo denuncia la missione Onu in Libano in un comunicato. Si legge inoltre che “In risposta alla nostra protesta, l’esercito israeliano ha negato che […]
“Giovedì due scavatrici e un bulldozer delle Idf (le forze armate israeliane, ndr) hanno distrutto parte di una recinzione e una struttura in cemento in una posizione Unifil a Ras Naqura”, lo denuncia la missione Onu in Libano in un comunicato. Si legge inoltre che “In risposta alla nostra protesta, l’esercito israeliano ha negato che si stesse svolgendo alcuna attività all’interno della posizione Unifil. La distruzione deliberata e diretta da parte delle Idf di proprietà Unifil chiaramente identificabili è una flagrante violazione del diritto internazionale e della risoluzione 1701″.
Statement:
Yesterday, two IDF excavators and one IDF bulldozer destroyed part of a fence and a concrete structure in a UNIFIL position in Ras Naqoura. In response to our urgent protest, the IDF denied any activity was taking place inside the UNIFIL position. pic.twitter.com/gQm02hjNTG
— UNIFIL (@UNIFIL_) November 8, 2024
In serata il ministero della Sanità libanese ha affermato che almeno tre persone sono state uccise e altre 30 ferite oggi negli attacchi israeliani contro la città meridionale di Tiro. L’agenzia ufficiale di stampa libanese ha reso noto che gli attacchi hanno preso di mira tre edifici della città e hanno causato gravi danni ai condomini vicini, precisando che Israele non aveva emesso alcun avviso di evacuazione prima degli attacchi.
L’Onu ha diffuso intanto un nuovo rapporto su quanto accaduto a Gaza nei primi sei mesi di guerra. Ne emerge, tra le altre cose, che il 70% delle vittime dei bombardamenti di Israele sono donne e bambini. Le autorità israeliane stamattina hanno richiuso il valico di Kerem Shalom e impedito l’ingresso di aiuti umanitari a Gaza: lo ha riferito il responsabile della Mezzaluna Rossa nel Nord del Sinai, Khaled Zayed. Dal canto suo una fonte qualificata della sicurezza egiziana che preferisce restare anonima ha detto che le autorità israeliane hanno chiuso il valico “come di consueto” il venerdì, con la motivazione che quello odierno è un giorno festivo settimanale dal lato egiziano.
Secondo la tv pubblica israeliana Kan, il Qatar avrebbe operato un drastico cambio di atteggiamento nei confronti di Hamas in seguito a “forti pressioni statunitensi”. Finora lo staff di alti funzionari di Hamas ha vissuto a Doha, compreso l’ex capo politico Ismail Haniyeh prima di essere ucciso a Teheran a luglio. Ora Doha avrebbe comunicato che questa presenza non è più gradita. In passato Doha aveva spiegato la presenza della leadership di Hamas con lo scopo di creare un dialogo con l’organizzazione.