“Rivolta sociale? Non c’è nulla da chiarire. Continuo a pensare che di fronte a quello che sta succedendo c’è bisogno di una rivolta sociale perché è in discussione la libertà delle persone. Come fa uno a essere libero se è precario? Se si continua a tagliare? La rivolta sociale si rivolge a quelle persone sfiduciate, che non vanno a votare. La rivolta sociale è la condizione perché le persone si mettano insieme per cambiare questa condizione”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizo Landini, a margine dello sciopero nazionale dei trasporti, ha rilanciato quanto detto pochi giorni fa a Milano. Parole che avevano scatenato la polemica in Fratelli d’Italia.

“Non ho nulla da rettificare anzi ho da rilanciare con forza”, prosegue. E conclude rivolgendosi alla maggioranza: “Stanno aumentando la precarietà e spendendo soldi in armi. Parole di Meloni su diritti sindacali? Atto di bullismo, chi è presidente del Consiglio a volte prima di dire le parole deve pensarci. Quando parlano di salute vorrei dire che alla presidenza del consiglio c’è una sede per curare, non tutti hanno il medico sotto casa. Lei ha presentato il certificato per la malattia?”. “Dichiarazioni di questa natura aumentano la necessità di ribellarsi”.

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