Cronaca

Mense pubbliche, Anir: “Occorre distinguere tra lavori e servizi nel Codice degli Appalti. C’è il decreto, ora lo si faccia”

Un momento di confronto e riflessione sul futuro della ristorazione collettiva. E’ stato il cuore di “Immense 2024“, la Giornata nazionale della ristorazione collettiva e del cibo pubblico organizzata dall’Associazione Nazionale delle Imprese della Ristorazione Collettiva (ANIR) Confindustria, cui hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni, aziende leader e stakeholder. Tra i partecipanti anche presenti gli onorevoli Walter Rizzetto, presidente della Commissione Lavoro della Camera dei deputati, Alberto Rossi, componente della Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione, Erika Mazzetti, della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici, e il Sottosegretario Tullio Ferrante del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Due le tematiche principali su cui Anir e i rappresentanti delle istituzioni hanno posto l’attenzione. Il primo è quello della distinzione tra lavori e servizi nel Codice degli Appalti. Il recente decreto legislativo emanato dal Consiglio dei ministri ha introdotto la possibilità di una distinzione tra lavori pubblici e servizi. In particolare, gli allegati al decreto aprono alla revisione ordinaria dei prezzi per i servizi, superando i limiti dell’attuale articolo 60 e prevedendo l’uso delle franchigie per contratti soggetti a variazioni improvvise e imprevedibili. Anir “auspica che questa possibilità diventi obbligatoria per assicurare stabilità e sostenibilità al settore”.

L’Anir ha anche sottolineato la necessità di un contratto nazionale dedicato, che riconosca e valorizzi le peculiarità del settore della ristorazione collettiva: “L’associazione è impegnata nel promuovere una contrattazione che rispecchi la struttura industriale del settore, supportando uno sviluppo che risponda alle esigenze delle comunità servite”.