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Nuovi guai in vista per il principe Harry: “Trump è il suo nemico, ora non sarà più protetto e tutelato. Tutto cambierà”

La permanenza del duca del Sussex in California oggi, dunque, pare appesa ad un filo che dall’altro capo è tenuto, senza troppa convinzione, dal suo peggiore nemico, ovvero l’unico in grado di decidere delle sue sorti ed eventualmente rispedirlo a casa, in Gran Bretagna

La vittoria di Donald Trump potrebbe diventare un problema concreto per il principe Harry e la sua “vita americana”. Che al 47esimo presidente degli Stati Uniti il reale inglese non sia mai piaciuto è cosa nota, soprattutto quando lui stesso, lo scorso febbraio, disse pubblicamente che “Harry aveva tradito la regina Elisabetta II” e per questo, qualora eletto, “non lo avrebbe protetto”. La permanenza del duca del Sussex in California oggi, dunque, pare appesa ad un filo che dall’altro capo è tenuto, senza troppa convinzione, dal suo peggiore nemico, ovvero l’unico in grado di decidere delle sue sorti ed eventualmente rispedirlo a casa, in Gran Bretagna. Harry si trova a Montecito dal 2022 ma, al momento, non ha ancora ricevuto il permesso di restare in America sine die; la pratica per la sua naturalizzazione è appesa alla decisione dell’agenzia governativa che si occupa di immigrazione, il US Department of Homeland Security (DHS). La questione del rilascio del visto per il principe ribelle è passata agli onori delle cronache grazie alle proteste di The Heritage Foundation’s Margaret Thatcher Center for Freedom, un Think Tank politicamente orientato a destra che avrebbe sollevato il tema dell’opportunità di concedere il permesso ad una persona che nel suo libro biografico Il Minore ha candidamente, e apertamente, ammesso di aver fatto use di droghe. A partire da questa istanza, l’organizzazione avrebbe fatto richiesta formale nei confronti di Joe Biden ed al suo dipartimento, affinché venissero rese pubbliche tutte le pratiche. Richiesta finora mai accontentata soprattutto alla luce dell’ultima sentenza del giudice che avrebbe chiuso la contesa giudiziaria spiegando che “la pratica per concedere il visto ad Harry non rappresenta elemento di interesse pubblico tale da motivarne la desecretazione, nonostante lui abbia confessato di avere fatto uso di marijuana, cocaina e funghi allucinogeni”.

Ma queste motivazioni non sembrano essere bastate a Nile Gardiner, direttore del Think Tank che, dopo aver denunciato Biden e la sua amministrazione, oggi ripone tutte le sue speranze nelle conseguenze della vittoria elettorale di Donald Trump che, da gennaio del prossimo anno quando entrerà alla Casa Bianca, sicuramente metterà mano alla questione, e non sarà certo un bene per Harry che, secondo Gardiner, “non sarà più protetto e tutelato”. “Con la nuova amministrazione tutto cambierà” ha infatti esultato illustrando i possibili scenari che andranno ad aprirsi. Innanzitutto, con un nuovo direttore a capo dell’agenzia che si occupa di immigrazione, si potrebbe dare il via ad una “revisione” della pratica per il visto del principe e il presidente degli Stati Uniti in persona potrebbe chiederne la pubblicazione.

Di fronte alla non idoneità per ottenere un visto legata all’uso di droghe, Harry potrebbe giocare una sola carta: quella del padre. Se è vero come sostiene il Think Tank che il duca del Sussex finora avrebbe ricevuto un “trattamento di favore” grazie al suo status di reale, a fermare l’ordine di Trump di rispedirlo a casa potrebbe pensarci proprio re Carlo III con una sua intercessione. Questo lo scenario valutato da alcuni legali interpellati dai giornali inglesi sulla questione. A fare la differenza, poi, sarebbe il tipo di permesso per il quale Harry sarebbe in attesa. Se si trattasse del visto di tipo A1, ovvero quello concesso ai capi di stato sarebbe forse più complesso, ma se fosse in lista per la Green Card, allora per lui ci sarebbero vie legali alle quale potersi appellare. Il problema è che Trump ha fondato tutta la sua campagna elettorale sulla questione immigrazione e sulla promessa di cacciare chi non abbia i requisiti per stare nel Paese e le sue antipatie personali per Harry non depongono a favore del duca che, questa volta, ha tenuto se stesso e sua moglie Meghan a debita distanza dalle elezioni. Nessun endorsement per Kamala Harris e per i democratici, come invece accadde in passato e silenzio stampa sulla politica. Infine, sarà forse un caso che i duchi del Sussex abbiano appena fatto un investimento immobiliare in Portogallo, comprando una mega villa sul mare negli “Hamptons” europei?