Nonostante le polemiche, le riprese sono iniziate giovedì 7 novembre in Piazza IV Novembre, con la ricostruzione di un mercatino dell'artigianato simile a quello presente nei giorni dell'omicidio di Meredith
Un drappo bianco con una scritta rossa, “Rispetto per Meredith”, appeso a un balcone di Porta Sole, nel cuore di Perugia. È il simbolo di una ferita ancora aperta, a 17 anni dall’omicidio di Meredith Kercher. L’arrivo in città della troupe cinematografica per le riprese di una serie tv su Amanda Knox, l’americana coinvolta e poi assolta dall’accusa di omicidio, continua a far discutere: “È inaccettabile speculare su una tragedia umana che ha stravolto una città intera”, ha dichiarato Walter Cardinali, presidente di Libera.
La serie, prodotta da Hulu e con Amanda Knox tra i produttori, racconterà la vicenda giudiziaria dal suo punto di vista e, come prevedibile, da che è stato annunciato il progetto in città si sono scatenati malumori e critiche: “Anche il Consorzio Perugia in centro ha chiesto spiegazioni sull’opportunità di questa serie”, ha rivelato Paolo Mariotti. “È una vergogna che si strumentalizzi una terribile tragedia solo per fare soldi“, ha aggiunto Primo Tenca.
La consigliera di opposizione Margherita Scoccia ha parlato, al Messaggero, di “un grave errore” commesso dalla sindaca Vittoria Ferdinandi nell’autorizzare le riprese: “Diciassette anni fa Perugia veniva sconvolta dall’omicidio di Meredith Kercher, che ci ha reso tristemente famosi in tutto il mondo”, ha dichiarato Scoccia. “Oggi quel dramma viene rievocato e spettacolarizzato in una serie tv prodotta dall’americana, figura che esiste nella memoria pubblica esclusivamente per il coinvolgimento in quel delitto”.
Nonostante le polemiche, le riprese sono iniziate giovedì 7 novembre in Piazza IV Novembre, con la ricostruzione di un mercatino dell’artigianato simile a quello presente nei giorni dell’omicidio di Meredith. Oggi la troupe si è spostata in via dei Priori, nel rione di Santa Susanna, dove sono state girate alcune scene davanti alla chiesa di Sant’Agata. I commercianti della zona hanno firmato delle liberatorie per essere inquadrati nelle riprese.