Sul palco della vittoria, a Mar-a-Lago, non ha voluto parlare. È stata l’unica persona, oltre al vice J.D. Vance, a cui Donald Trump ha passato il microfono ma lei ha ringraziato e ha rifiutato perché, come ha spiegato lo stesso tycoon, “Susie, ‘Ice baby’, preferisce restare dietro le quinte”. Su quel palco era l’unica donna senza tacchi a spillo, trucco pesante e abiti sgargianti, lontana dall’estetica appariscente delle donneparenti incluse – di cui si circonda il presidente. E ora Susie Wiles, già alla testa della campagna elettorale del tycoon, è stata nominata dal presidente americano capo di gabinetto (“chief of staff”). Un incarico che non era mai stato assegnato a una donna. Wiles diventa così una delle cinque figure più potenti dell’amministrazione.

Sessantasette anni, campaign manager del presidente insieme a Chris LaCivita, è una veterana della politica, ed è considerata la vera eminenza grigia dietro al trionfo di Donald Trump. Ha lavorato dalla campagna di Reagan nel 1980 a quelle di Ron DeSantis, che l’ha licenziata perché temeva si stesse prendendo i meriti della sua rielezione e lavorasse più per il secondo mandato di Trump che per l’agenda del governatore, ricostruisce Politico. E allora è tornata a servizio del tycoon, con cui aveva già collaborato nel 2016, gestendo la sua campagna in Florida. Prima di allora, nel 2010 si era occupata della campagna di Rick Scott a governatore della Florida e ha ricoperto brevemente il ruolo di responsabile della campagna presidenziale del 2012 dell’ex governatore dello Utah Jon Huntsman.

Wiles è ampiamente riconosciuta all’interno e all’esterno della cerchia ristretta di Trump – e anche tra i democratici – per aver condotto quella che è stata, di gran lunga, la sua campagna più disciplinata e ben eseguita. Ed è l’unica persona che è riuscita a rimanere a fianco di Trump dall’inizio alla fine della corsa elettorale. “Susie è tosta, intelligente, innovativa ed è universalmente ammirata e rispettata. Susie continuerà a lavorare instancabilmente per rendere di nuovo grande l’America”, ha affermato Trump in una dichiarazione. “È un onore più che meritato avere Susie come prima donna capo dello staff nella storia degli Stati Uniti. Non ho dubbi che renderà orgoglioso il nostro Paese”, ha detto ancora il presidente eletto. In sostanza, è stata sua capo dello staff negli ultimi tre anni. E, sottolinea sempre Politico, è la ragione per cui Trump è diventato il candidato alla Casa Bianca per i repubblicani, mentre DeSantis non ce l’ha fatta. Non solo candidato, ora anche presidente, nonostante la sconfitta del 2020, l’assalto a Capitol Hill nel 2021, la sconfitta del Gop nelle elezioni del midterm e i guai giudiziari.

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