Nel 1994 Italo Bocchino, ospite a La Confessione di Peter Gomez, in onda stasera alle 20.15 su Rai 3, arriva a Roma come cronista parlamentare del Secolo d’Italia e condivide con Pietrangelo Buttafuoco un monolocale seminterrato in viale Vaticano. “Nell’appartamento vicino al vostro viveva una trans. Nome d’arte ‘Ruby‘, evocativo rispetto a quello che accadrà molto dopo. Lei ha detto che eravate diventati i suoi receptionist, in che senso?”, ha chiesto il conduttore. Il racconto è tragicomico: “Il problema è che allora le pubblicità per la prostituzione si facevano su Il Messagero e su Il Tempo. – ha spiegato l’ex deputato di An – Quindi c’era un bell’annuncio: AAA trans meravigliosa, eccetera, riceve a Viale Vaticano 44, interno sei, mettiamo. Quindi, il cliente leggeva, arrivava a viale Vaticano 44, parcheggiava la macchina, lasciava Il Messaggero in macchina, arrivava lì e non si ricordava l’interno. E allora diceva: ‘Che interno è? Che interno è? Che interno è?’. E nella plafoniera del citofono trovava ‘Bocchino’. Così diceva: “‘Va beh, ma è questo. È chiaro che è questo il segnale!”, ha concluso il direttore editoriale del Secolo d’Italia con una risata.